Sigmund Freud: differenze tra le versioni
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Per quanto riguarda l'efficacia [[psicoterapia|psicoterapeutica]] della psicoanalisi il dibattito è stato molto forte ed ha visto posizioni spesso contrapposte.
In Francia, l'''Institut national de la santé et de la recherche médicale'' (l'organismo pubblico francese dedicato alla salute e alla ricerca medica) ha pubblicato nel 2004 l'expertise collettiva "Psychothérapie: Trois approches évaluées", una rassegna critica di studi clinici e di meta-analisi precedenti, in cui veniva valutata l'efficacia di tre diversi approcci psicoterapeutici, fra cui quello di ispirazione psicoanalitica<ref>{{collegamento interrotto|1=[http://previsu-web.inserm.fr/fr/questionsdesante/mediatheque/expertises/ "INSERM. Psychothérapie: Trois approches évaluées", Expertise Collective INSERM, 2004] |
Gli otto esperti che hanno realizzato tale rapporto provenivano da indirizzi diversi di psicologia clinica, sei di loro erano stati psicoanalizzati e uno era uno psicoanalista lacaniano. Lo psichiatra e psicoterapeuta [[Jean Cottraux]], uno di questi otto autori, riassume le caratteristiche e i risultati dell'expertise nel modo seguente: "[...] il rapporto INSERM non si occupava della psicoanalisi nel senso stretto del termine, esso valutava l'efficacia delle terapie psicoanalitiche brevi, della terapia familiare [di vari indirizzi] e delle terapie cognitivo-comportamentali. Le sue conclusioni erano particolarmente misurate. Erano stati studiati sedici disturbi. Le [[Psicoterapia#Scuola cognitivo-comportamentale|terapie cognitivo-comportamentali]] hanno dimostrato un effetto positivo in quindici disturbi su sedici, le [[terapia familiare|terapie familiari]] in cinque disturbi su sedici, le [[psicoterapia psicodinamica|psicoterapie psicodinamiche]] d'ispirazione psicoanalitica in un solo disturbo su sedici. Si trattava di [[disturbo della personalità|disturbi della personalità]] in cui anche le TCC (sigla che sta per "terapie cognitivo-comportamentali") hanno dimostrato la loro efficacia. Erano proposte indicazioni precise per ciascun disturbo, il che permetteva alle diverse correnti di dividersi il terreno in funzione dei loro poli di eccellenza. Il rapporto consentiva così ai pazienti di compiere una scelta informata. Le terapie psicoanalitiche brevi venivano considerate una buona indicazione in almeno il 30% delle domande di psicoterapia che provenivano da pazienti affetti da un disturbo di personalità isolato o associato alla [[disturbo depressivo|depressione]], o da un [[ansia|disturbo ansioso]].<ref name=JB>Jacques Bénesteau, [http://www.psychiatrie-und-ethik.de/infc/1_gesamt_fr.html La Désinformation des Freudiens] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20110820103509/http://www.psychiatrie-und-ethik.de/infc/1_gesamt_fr.html |data=20 agosto 2011 }}, 2003</ref>
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