Bellona (divinità): differenze tra le versioni
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Fra i più illustri sacerdoti [[Bellone]] insigniti da Pompeo e Cesare, vi erano Re Mitridate VI del Ponto e Re Archelao III di Cappadocia, i quali entrambi sconfitti dovettero cedere i rispettivi regni della Magna Grecia, attuale Turchia, al predominio della possente Repubblica Romana. Si deve alla dea pagana Bellona, (in Comana Pontica denominata Ma), il cognome Bellone diffuso in tutto il mondo, che in seguito ebbe tra i più illustri esponenti, il Conte Bellone I di Carcassonne, dal quale discendono i Bellonidi e reali di Spagna. Nella penisola italica nel medioevo venne latinizzato in Bellones, Bellonis, Bellonus. Attorno all'anno mille una famiglia Bellonus proveniente da Turre in Valencia, divenne proprietaria e restaurò il Palazzo Madama di Torino per circa 100 anni (la porta denominata fibellona è dovuta ai figli di Bellone). Il paese francese “Bellonne” fu costituito da famiglie Bellone provenienti dall'Italia. Una ricerca storica mondiale documentata, pubblicata nel 2009, ne approfondisce l'etimologia e la diramazione e diffusione nel mondo.<ref>http://www.savonanews.it/2010/09/16/mobile/leggi-notizia/argomenti/eventi-spettacoli/articolo/millesimo-il-libro-genealogia-bellone-e-arrivato-sino-a-parigi-e-new-york.html</ref>
Un omaggio di rilievo alla Dea Bellona, oltre a medaglie, polene, pitture, statue e sculture realizzate nel corso di due millenni, lo si può ammirare a Bruxelles, in cui il [[La Bellone|teatro Bellona]] ha in facciata raffigurata la dea e tributo all'Impero romano.<ref> https://www.bruxellesmabelle.net/lieux/la-bellone/ </ref>
In Italia, porta testimonianza del culto antico pagano, il comune di [[Bellona (Italia)|Bellona]] in [[provincia di Caserta]]; in [[Abruzzo]] è attestato il culto ad [[Aschi]] nella [[Marsica]]]<ref>{{cita web|url=http://www.portaleabruzzo.com/h5/frazione_storia.asp?id=321|titolo=Storia della frazione di Aschi|editore=Il Portale d'Abruzzo|accesso=|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160302181802/http://www.portaleabruzzo.com/h5/frazione_storia.asp?id=321|dataarchivio=2 marzo 2016|urlmorto=sì}}</ref>.
== Note ==
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