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== Storia ==
Nel 1452, anno di nascita di Leonardo
Allora l’intero fabbricato era diviso in due parti ben distinte, sorte in periodi differenti. La parte più antica veniva usata dal lavoratore del podere, mentre l’altra, era la parte padronale. Anche se da poco costruita, quest’ultima parte si unì all’altra formando un unico agglomerato. Nel 1952, in occasione del V centenario dalla nascita di Leonardo, il restauro riportò alla luce le parti della casa descritte anche dalle fonti d’archivio.
La casa è composta da tre ampi vani: una sala d’ingresso con camino quattrocentesco ornato da uno stemma scolpito sul frontone, una camera e una stanza adibita a servizi vari. Nel restauro di quell’anno è stato complesso ricostruire le varie disposizioni e riadattamenti dei piani sopraelevati, perciò fu deciso di riportare alla luce solamente i muri maestri, dando allo stesso tempo una corretta fisionomia della struttura originaria. Era presente anche un frantoio nell’interrato della struttura, gestito dall’avo paterno di Leonardo, Antonio
La casa presenta anche un vasto cortile immerso negli olivi secolari dal quale è possibile avere una vista panoramica sul colle del Montalbano, sulla Val di Nievole, sulla vallata inferiore dell’Arno, sui monti pisani e lucchesi e persino sulle collinette che fronteggiano il Tirreno.
La famiglia “da Vinci” non aveva possessi nella località di Anchiano. Ser Tomme di Marco di Tommaso dall’Isola nel 1479 donò le sue proprietà (compresa la casa) al Convento dei Frati dei Servi di Maria di Firenze in cambio di un vitalizio, dando la possibilità nel 1482 circa a ser Piero da Vinci di comperarla. Fu solamente allora che la facciata fu ornata del grande stemma in pietra ancora presente della famiglia
La casa passò negli anni a seguire ai discendenti di ser Piero da Vinci, fino a che nel 1624 Guglielmo da Vinci, nipote di Guglielmo fratello carnale di Leonardo, frate nel convento di S. Lucia presso Firenze, lasciò i suoi beni al suddetto convento. Nel 1629 passò per una permuta ai beni della corona granducale di Toscana e da questa nel 1645 al conte Francesco Antonio da Bagnano, i cui discendenti, i Masetti da Bagnano, la tennero sino al 1932 per passare successivamente al conte Giovanni Rasini di Castelcampo che acquistò la struttura per destinarla al restauro e alla memoria collettiva del genio Leonardo. Il conte donò il fabbricato al Comune di Vinci il 10 Ottobre 1950. <ref> {{cita libro|autore=[[Renzo Cianchi]]|titolo=La casa natale di Leonardo, 1960}} </ref>
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