Arte della Controriforma: differenze tra le versioni

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De invocatione, veneratione et reliquis sanctorum et sacris imaginibus: fu in posto di è. Mi pare un po' piu' rispettoso del lettore.
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Ma il decreto non pone delle regole ferree, non mette confini espliciti, si affida al controllo delle gerarchie locali. Nascono dei trattati che tentano di codificare queste norme: le ''Instructiones fabricae et suppellectilis ecclesiasticae'' ([[1577]]) di [[Carlo Borromeo]], [[arcivescovo di Milano]], e il ''Discorso intorno le immagini sacre e profane'' ([[1582]]) dell'[[arcivescovo di Bologna]] [[Gabriele Paleotti]] sono i più importanti.
 
Eppure né i decreti conciliari né i trattati ebbero un impatto significativo sulle scelte stilistiche degli artisti. Esemplare l'episodio di [[Botticelli]] svoltosi ai tempi del [[Savonarola]]. L'artista venne influenzato direttamente dalle prediche del frate e decise, di sua spontanea volontà, di non dipingere più soggetti profani e licenziosi e di gettare nel fuoco le sue opere più scabrose. Anche alcuni artisti che videro il Sacco di Roma, come [[Sebastiano del Piombo]], che credette l'invasione dei [[Lanzichenecchi]] una punizione divina, cambiarono il loro modo di dipingere. Anche questa volta, più che le indicazioni venute da terzi, in molti casi inesperti delle cose artistiche, fu il clima stesso chead influenzainfluenzare gli artisti.
 
== Il Giudizio universale di Michelangelo ==