Funiculì funiculà: differenze tra le versioni

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[[File:Brogi, Giacomo (1822-1881) - n. 5231 - Contorni di Napoli - Versante della ferrovia funicolare sul Vesuvio.jpg|thumb|upright=1.4|La funicolare del [[Vesuvio]] nel [[XIX secolo]].]]
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
La canzone è stata cantata per la prima volta nella [[Reggia di Quisisana]] a [[Castellammare di Stabia]]. Fu presentata da Turco e Denza alla [[festa di Piedigrotta]], durante lo stesso anno e divenne immensamente popolare in Italia e all'estero. Il brano descrive quindi ai napoletani e soprattutto ai turisti i vantaggi offerti dal nuovo mezzo di trasporto, che permette di salire senza fatica, ammirando il panorama.
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A inizio [[1900]] ne venne composta dallo stesso Denza una versione in italiano "nazionale" con un testo tuttavia caratterizzato da adattamento molto libero (''Stasera, Nina mia, io son montato, te lo dirò?'').
 
In breve tempo la melodia divenne celebre in tutto il mondo, consentendo all'editore [[Casa Ricordi|Ricordi]] di venderne un milione di copie in un solo anno<ref>''Canzoni Italiane'', Fabbri editori, 1994, Vol.I, pag.21</ref>. Nel corso degli anni venne interpretata anche da grandi tenori, quali [[Mario Lanza]], [[Luciano Pavarotti]], [[Beniamino Gigli]], [[Karel Gott]], Muslim Magomaev e molti altri, e venne resa anche in forma orchestrale da [[Nikolaj Rimskij-Korsakov]] con il titolo ''Canzone napoletana'' (op. 63 - 1907).
 
La canzone è incorporata nel movimento finale del [[poema sinfonico]] ''Dall'Italia'' di [[Richard Strauss]], ispirato dal viaggio in Italia compiuto dal compositore durante l'estate dello stesso anno, e nella rapsodia ''Italia'' di [[Alfredo Casella]].