Nectanebo I: differenze tra le versioni

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La sua ascesa al trono fu appoggiata dai collegi sacerdotali che ricevettero in cambio sia beni che il riconoscimento di antichi privilegi; il tempio di [[Sais]], ad esempio, ebbe il diritto a ricevere la maggior parte delle tasse sul commercio provenienti dal grande emporio commerciale di [[Naucrati]].
 
Il problema della difesa dell'Egitto portò Nectanebo a stipulare un'alleanza con la [[Polis|città greca]] di [[Atene]] da cui ricevette un esercito di mercenari comandati dallo [[stratego]] [[Cabria]].<br /> Nel [[373 a.C.]] il [[Gran Re]] [[Artaserse II di Persia|Artaserse II]], dopo essere riuscito a costringere Atene a ritirare il suo appoggio, lanciò contro l'Egitto un esercito guidato dal satrapo [[Farnabazo II|Farnabazo]] e dal generale greco [[Ificrate]]. Solo una [[Fiume#Portata|piena]] del [[Nilo]] di inaspettata entità salvò l'Egitto dalla conquista.<br />
A ciò seguirono anni di relativa pace, essendo il sovrano [[impero achemenide|persiano]] occupato dalle rivolte dei suoi [[satrapo|satrapi]] che spesso ricevettero aiuto finanziario da Nectanebo.