Gianfrancesco Modigliani: differenze tra le versioni
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Sulla vita di Gianfrancesco Modigliani, chiamato anche Gian Francesco o Giovan Francesco Modigliani, o Modigliana, noto anche come Francesco da Forlì, non si hanno molti dati certi. Tuttavia, è sicuramente documentato negli ultimi anni del [[XVI secolo]] e nei primi del [[XVII secolo|XVII]].
Era figlio di un altro pittore di scuola forlivese, [[Livio Modigliani]]<ref>{{cita web|url=http://www.treccani.it/enciclopedia/livio-modigliani_%28Dizionario-Biografico%29/|titolo=MODIGLIANI, Livio - Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 75 (2011)|editore=Treccani}}</ref>: lo stile di Gianfrancesco, peraltro, presenta notevoli affinità con quello di Livio.
== Formazione e stile ==
La formazione avviene nella bottega del padre, con il quale collabora nella prima fase della sua carriera, in particolare nelle due tele con le Storie della Madonna di Germania del Monastero del Corpus Domini a Forlì. La collaborazione è evidente anche nel fatto che entrambi firmano l'''Annunciazione'' della [[Chiesa di Santa Maria dei Servi (Cesena)|Chiesa dei Servi di Cesena]] ([[1602]]). Difficile distinguere l'apporto del padre e del figlio o differenze sostanziali di stile: tentativi di separare le due mani sono in genere risultati infruttuosi.
Dal punto di vista stilistico l'autore si pone in linea con il manierismo in particolare nella sua accezione romagnolo-marchigiana, con affinità con i pittori Andrea Lilio, [[Federico Zuccari|Federico]] e [[Taddeo Zuccari]], [[Filippo Bellini]] e [[Simone De Magistris|Simone de Magistris]]. I tratti comuni sono l'esasperazione delle figure che si inseriscono in strutture con poca ariosità e con pose difficoltose. Anche i colori sono in linea con lo stile, con prevalenza di toni chiari a volte marcati<ref>{{Cita libro|titolo=Giordano Viroli, Pittura del Cinquecento a Forlì, p.255}}</ref>.
== Opere fondamentali ==
=== Madonna con il bambino e i Santi Mercuriale e Valeriano ===
[[File:Gian francesco modigliani, madonna col bambino tra i ss. mercuriale e valeriano, 1590-1600 ca. 01.jpg|sinistra|miniatura|209x209px|Gianfrancesco Modigliani, ''Madonna con il Bambino e i Santi Mercuriale e Valeriano'', 1590-1600, olio su tela, 95x83, Forlì, Pinacoteca Civica]]
Il dipinto è una [[Sacra conversazione|Sacra Conversazione]] dove si vede Maria con il Bambino in alto fra due angeli e in basso i Santi protettori della città di Forlì, [[Mercuriale di Forlì|Mercuriale]] (a sinistra) e [[Valeriano di Forlì|Valeriano]] (a destra). Fra di loro si vede in lontananza la città con una chiesa che richiama le forme della [[Abbazia di San Mercuriale|chiesa di San Mercuriale]] e svariate altre torri, allusive alle torri cittadine. L'immagine è di grande effetto visivo, con le sagome geometriche semplificate e rese con la luce che le modella su un fondo scuro con un effetto quasi metafisico. Davanti alla città si trovano i campi coltivati dove si vedono al lavoro due personaggi umili che raccolgono il grano. In linea con le raffigurazioni di poveri e umili che diventeranno celebri nel [[XVII secolo|Seicento]], questa sezione sembra quasi una [[Pittura di genere|scena di genere]] inserita all'interno del quadro religioso.
I due santi presentano i loro attributi tradizionali. [[Mercuriale di Forlì|San Mercuriale]] viene presentato come vescovo, con il [[Pastorale (liturgia)|pastorale]] e la [[Mitra (copricapo)|mitra]], mentre ai suoi piedi è visibile il drago, piccolo e scuro, domato da lui secondo la tradizione. Il santo mostra con una mano alla benevolenza della Madonna l'operosità della gente forlivese, indicando verso le figure impegnate nei campi. [[Valeriano di Forlì|San Valeriano]] è vestito da cavaliere, come da tradizione: indossa l'[[Armatura a piastre|armatura dalla tipica foggia cinquecentesca]] e indica verso la Madonna e il Bambino, richiamando i fedeli alla contemplazione del sacro. Il drappo sostenuto dal cavaliere presenta una croce bianca in campo rosso che in genere rappresenta la Resurrezione, ma che a Forlì ricorda anche uno degli stemmi cittadini, poi inserito all'interno dello stemma con un tondo sotto gli artigli dell'aquila<ref>{{Cita web|url=https://www.forlipedia.it/federico-secondo/#:~:text=Tra%20gli%20artigli%20dell'aquila,che%20vuole%20significare%20l'indipendenza.|titolo=FEDERICO SECONDO E LO STEMMA DI FORLI’}}</ref>.
La Madonna è colta in atto di benedire i santi e la città. Il suo viso, al pari di quelli dei santi, è sereno e dolce in legame con i dettami [[Controriforma|controriformistici]]. Tuttavia la sua posa complessa e dinamica, tipica del modo di lavorare di Gianfrancesco Modigliani, richiama gli stilemi [[Manierismo|manieristici]].
Il colore è pieno e ricco, con attenzione all'uso ben calibrato del rosso, mentre la luce circonda la Vergine, lasciando in ombra la parte sottostante, dando così modo dal pittore di definire le profilature con guizzi chiari su un fondo scuro con un felice effetto pittorico<ref>{{Cita libro|titolo=La scheda dell'opera si trova in Giordano Viroli, Pittura del Cinquecento a Forlì, p.259}}</ref>.
=== Sposalizio di Santa Caterina alla presenza di una suora novizia ===
[[File:Gian francesco modigliani, sposalizio di s. caterina alla presenza di una suora novizia, 1590 ca, dalla sagrestia di s. caterina a forlì 01.jpg|sinistra|miniatura|219x219px|Gianfrancesco Modigliani, ''Sposalizio di Santa Caterina alla presenza di una suora novizia'', 1590 ca, olio su tela, 195x144, Forlì, Pinacoteca civica ]]
L'opera rappresenta lo [[Matrimonio mistico|Sposalizio mistico]] di [[Caterina d'Alessandria|Santa Caterina d'Alessandria]]. La Santa, elegante e con una ricca veste arancione, riceve l'anello da Gesù Bambino in braccio alla madre. A fianco della Madonna si trova [[Giovanni Battista|San Giovanni Battista]] Bambino, in alto dei putti di cui uno porge a Santa Caterina la [[palma del martirio]]. Gli altri angioletti porgono invece delle rose e fiori bianchi: questa usanza richiama la pratica, durante la Messa di [[Pentecoste]], di gettare fiori come simbolo dell'elargizione dei [[Spirito Santo|doni dello Spirito Santo]]. Più particolare è la scelta di raffigurare la Madonna su una nuvola sospesa appena sopra la terra e la presenza della monaca a cui Santa Caterina passa un libro con la Regola. La presenza della monaca è spiegabile in quanto il dipinto proviene dalla [[Chiese scomparse di Forlì|soppressa Chiesa di Santa Caterina a Forlì]]. Secondo quanto riporta Giordano Viroli, riferendosi a opinioni riportati da Filippo Guarini, il quadro era erroneamente attribuito a [[Sebastiano Menzocchi]] e si trovava nella Sagrestia della suddetta chiesa soppressa. Per confronto stilistico viene ora attribuito con certezza a Gianfrancesco Modigliani<ref>{{Cita libro|titolo=Giordano Viroli, La pittura a Forlì nel Cinquecento, p.259}}</ref>. Vicino ai piedi della novizia si trova lo stemma della famiglia Palmeggiani, non però pienamente rispondente all'effettivo stemma della famiglia, perché ha colori differenti<ref>{{Cita libro|titolo=Giordano Viroli, La pittura a Forlì nel Cinquecento, p.259.}}</ref>.
Il colore è ricco e corposo, in particolare i toni del giallo e dell'arancione, usati per mettere in rilievo il cielo e la ricca veste di Santa Caterina. Molto efficaci anche gli incarnati rosei che, uniti al colore chiaro dei vestiti della Vergine e della novizia, rendono le figure luminose.
==Elenco opere==
*A [[Forlì]], nella [[Pinacoteca civica di Forlì|Pinacoteca civica]], si trovano:
**''Natività della Vergine''
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*E. Casadei, ''Forlì e dintorni'', Società Tipografica Forlivese, Forlì 1928.
*G. Viroli, ''La Pinacoteca Civica di Forlì'', Grafiche Emmediemme, Forlì, 1980.
*{{Cita libro|autore=Giordano Viroli|titolo=Pittura del Cinquecento a Forlì|annooriginale=1991|editore=Nuova Alfa editoriale|volume=Vol. 2|ISBN=9788877793430}}
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