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==Storia==
Le più antiche fonti del Casato risalgono ai nipoti del capostipite, Guittone (detto anche Uberto) e Ildebrandino di Gianni Giuochi, interpellati nel 1099 come baroni in un 'assemblea tenuta da [[Matilde di Canossa]] nella qualeche assegnò dei beni in Compiano alla canonica fiorentina.
 
Stabilitisi ufficialmente a Firenze, iniziarono ad acquisire una lunga serie di case e torri per la città.
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Qui ricoprirono diversi ruoli politici, tanto da essere inseriti con l'avvento della [[Repubblica di Firenze|Repubblica]] fra le casate consolari.<ref>{{Cita web|url=https://www.treccani.it/enciclopedia/giuochi_(Enciclopedia-Dantesca)|titolo=Giuochi in "Enciclopedia Dantesca"|sito=www.treccani.it|lingua=it-IT|accesso=2020-12-08}}</ref>
 
Nel primo XIII secolo alcuni membri furono cavalieri, nota fu la loro adesione nella [[Quinta crociata|Quinta Crociata]] presaintrapresa da [[papa Onorio III]].
 
=== Gli ultimi periodi ===
A cavallo tra il 1200 e 1300 ci furono delle problematiche interne: la famiglia si divise per i due orientamenti politici di Firenze, alcuni per i [[Guelfi e ghibellini|guelfi]], altri per i [[Guelfi e ghibellini|ghibellini]]. Questa rottura compromise il patrimonio della famiglia e la portò ad un lento declino.
 
Con le ripercussioni ghibelline del '300, a Firenze sopravvissero solo i magnati di parte guelfa che si convertirono in famiglia di popolo, immatricolandosi nelle [[Arti di Firenze|Arti Maggiori]] del [[Arte del Cambio|Cambio]] e della [[Arte della Lana|Lana]], che gli consentirono di continuare a partecipare nellall'attività politica. Si citano, per esempio, Filippo e Uberto Giochi, Priori di Firenze negli anni 1323 e 1324.
 
Fra le famiglie con cui si relazionarono in questo periodo, possiamo citare la famiglia dei [[Bastari (famiglia)|Bastari]], altra famiglia di popolo, la quale diederodiede vita alla Cappella Giochi-Bastari.
 
Da menzionare tra gli ultimi membri del casatoCasato gli eredi del ramo di Gherardo Giuochi. Cionetto figlio di Uberto Giuochi, socio nell’attività bancaria di Giovanni dell’appena nata famiglia dei Bianciardi dal 1349 al 1361<ref>{{Cita web|url=https://www.pacinieditore.it/wp-content/plugins/ckeditor-for-wordpress/ckfinder/Files/Accusare%20e%20proscrivere%20-%20APPENDICI.pdf|titolo=DENTRO IL MEDIOEVO. TEMI E RICERCHE DI STORIA ECONOMICA E SOCIALE}}</ref>. Morirà due anni dopo<ref>{{Cita libro|nome=Marchiònne (di Coppo|cognome=Stefani.)|titolo=Istoria Fiorentina|url=https://books.google.it/books?id=0HY5AAAAcAAJ&pg=PA229&lpg=PA229&dq=%22giuochis%22&source=bl&ots=ACpDFgVp8q&sig=ACfU3U2RqdnWLOZgW15ZjHehLYG-8Nvc3Q&hl=it&sa=X&ved=2ahUKEwiLy_OHvOzsAhWJGuwKHe6XDxIQ6AEwA3oECAMQAg#v=onepage&q=%22giuochi%22&f=false|accesso=2020-11-05|data=1777|editore=Cambiani|lingua=la}}</ref>. Lo zio Iacopo Giuochi, mercante lanaiolo che visse più a lungo frain tutta la sua famiglia ma non risultano degli eredi che lo procedono, ritenendosi così definitivamente estinta, o quantomeno ilquesto ramo di questadella famiglia.
 
Gherardo e i suoi figli furono sepolti nel cimitero di [[Basilica di Santa Maria Novella|Santa Maria Novella]].
 
La casataCasata viene menzionata da parte di altri rami minori almeno fino la metà del XV secolo.
 
[[Pesellino|Francesco di Stefano di Francesco Giochi]] detto Pesellino, per esempio, fu un pittore fiorentino che visse fino al 1457.<ref>{{Cita web|url=https://viaf.org/viaf/47033901/|titolo=Francesco Giuochi}}</ref>