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== Formula segreta ==
Il fuoco greco fu un'importantissima arma capace di spaventare e sgominare interi eserciti e flotte, tanto importante da portare l'imperatore [[Romano II]] a dichiarare che mai dovesse finire in mani nemiche.
 
La formula considerata segreto di stato, conosciuta solo dall'imperatore e pochi artigiani fidati è stata ormai perduta ma si pensa che la miscela fosse a base di [[petrolio]] o [[nafta]] probabilmente ottenuti dai territori del [[caucaso]] più precisamente nella città di [[Tmutarakan']], nell'attuale territorio di [[Krasnodar]] della Federazione russa, che presentava un territorio ideale per l'estrazione di petrolio in condizioni ottimali senza particolari sforzi.
 
Possiamo speculare che altri composti della miscela fossero : [[Ossido di calcio]],[[Zolfo]],[[Resina]] e [[Nitrato di potassio]].
Il processo di creazione era complicato e pericoloso, e di sicuro necessitava di una tecnologia particolarmente avanzata per il tempo.
 
Le nostre informazioni sul fuoco greco sono parziali e molte volte incongruenti fra di loro, possiamo solo attenerci a fonti storiche secondarie come la descrizione di [[Anna Comnena]] che viene ritenuta almeno in parte una ricetta parziale per il fuoco greco:
 
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== Sifone ==
Tuttora non sappiamo il completo funzionamento dell'arma, ma grazie alle varie fonti che si completano l'un l'altra riusciamo a comprendere almeno in parte le sue componenti ed i suoi dettagli.
 
La fiamma stessa è descritta come fuoco "liquido" o "Marino", nel linguaggio popolare era anche riferito come λαμπρος cioè brillante o radiante, che veniva lanciata dai "sifoni" montati sulle navi da guerra, ancorati e protetti da assi di legno, le fonti descrivono anche che mentre il lanciafiamme era in funzione, esso era accompagnato da un forte suono e da una nube spessa di fumo.
 
Dai vari scritti che citano l'apparecchio possiamo capire che era diviso in diverse parti (differentemente da quanto detto nel trattato militare di Leone VI chiamato “Tactica” che usava la parola ”sifone” per riferirsi all'intero dispositivo) possiamo individuare: un tubo rivestito o fatto interamente in bronzo che poteva muoversi in tutte le direzioni, quindi doveva essere montato su un qualche tipo di perno; l'apparecchio aveva anche un braciere che riscaldava il composto, che veniva pressurizzato e sparato sotto forma di un getto di fiamme attraverso una bocchetta.