Il barone rampante: differenze tra le versioni

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Dopo il litigio, la vita del protagonista si svolgerà sempre sugli alberi, prima nel giardino di famiglia e, in seguito, nei boschi del circondario, inframezzata da parentesi in terre lontane seppur collegate per «via vegetale» alla tenuta del barone. La vita di Cosimo sarà piena di eventi, a partire dalle scorribande con i ladruncoli di frutta fino ad arrivare alle giornate trascorse a caccia o assorto nella lettura. Nella vita del barone non mancheranno delle relazioni amorose, infatti, durante i suoi viaggi Cosimo conoscerà ad Olivabassa, un paesino confinante con Ombrosa, degli esiliati spagnoli e si innamorerà di Ursula che però, terminato l’esilio, ritornerà in [[Spagna]] mettendo fine alla loro storia.
 
La sua fama si diffonde con rapidità e toni impensabili per l’epoca d’ambientazione del racconto. Se all’inizio Cosimo diviene famoso come fenomeno da baraccone e la sua famiglia quasi se ne vergogna, in seguito interagisce anche con personaggi come [[Diderot]], [[Rousseau]], [[Napoleone Bonaparte|Napoleone]] e lo [[Zar]] di Russia, stratagemma che Calvino usa probabilmente per conferire dignità e importanza a un personaggio in parte autobiografico. Cosimo scrive anche un Progetto di Costituzione di uno Stato ideale fondato sugli alberi, opera che contribuisce alla fama e al rispetto di cui sopra.
 
Il ritorno di Viola, suo primo amore, fa esplodere un sentimento reciproco in realtà sempre esistito, che si concluderà tristemente per una serie di equivoci e cose non dette. Quello tra i due è un amore fortissimo, ma in qualche modo distruttivo per entrambi, costellato da litigi furibondi e da riconciliazioni, da fughe e da ritorni. Nonostante poi la relazione termini l'amore non cesserà mai e dal momento della separazione il barone di Rondò non sarà più lo stesso.