Matematica greco-ellenistica: differenze tra le versioni
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Ai [[pitagorici]] si deve anche la prima dimostrazione dell'esistenza di [[numeri irrazionali]]. È ironico che proprio un pitagorico abbia scoperto l'esistenza dei numeri irrazionali, poiché l'assunto filosofico di Pitagora e dei suoi seguaci riguardava la possibilità di spiegare tutti i fatti riconducendoli a schemi riguardanti i numeri interi e i loro rapporti (razionali). 
Talete usò la [[geometria]] per risolvere problemi come il calcolo dell'altezza di una piramide e la distanza delle navi dalla riva. Secondo il commento di [[Proclo]] su [[Euclide]], [[Pitagora]] arrivò a trovare il [[teorema di Pitagora]] e a costruire le [[terne pitagoriche]] per via algebrica. È generalmente accettato che la matematica greca segni un sostanziale progresso nel pensiero scientifico rispetto alle culture precedenti per la sua insistenza sulle dimostrazioni assiomatiche.<ref>Martin Bernal, "Animadversions on the Origins of Western Science", pp. 72-83 in Michael H. Shank, ed., ''The Scientific Enterprise in Antiquity and the Middle Ages'',  
Nel periodo successivo si ebbe un fiorire di studi, riguardanti soprattutto la geometria, sviluppati con procedimenti che presumibilmente avevano solide basi razionali; a noi sono pervenuti pochissimi testi di quel periodo, noto soprattutto attraverso i commenti dei secoli successivi. La matematica comunque ottenne uno status culturale di rilievo. Lo testimonia il fatto che [[Platone]], quando dette vita alla sua Accademia, ritenne necessario che vi si insegnasse la matematica e volle che sopra l'ingresso dell'accademia fosse posta l'iscrizione che recitava "non entri qui nessuno ignorante di geometria". 
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