MIM-14 Nike Hercules: differenze tra le versioni

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Nel corso degli anni il missile venne ulteriormente aggiornato per rimanere ragionevolmente efficace, con l'introduzione anche di calcolatori digitali, ma la sua utilità contro bersagli in volo a bassa quota, capaci di tenere 30–150 m anche con cattivo tempo, è pressoché nulla (la minima quota di ingaggio è di circa 300–500 m).
 
L'Italia dall'inizio degli anni '60 ha avuto gli Hercules in linea con 3 Stormi IT (Intercettori teleguidati), che negli anni '90 erano ridotti a 2: il 16º di [[Treviso]], il 17º di [[Padova]] appartenenti alla 1ma Brigata Aerea. Essi avevano il compito della difesa del Nord-Est e nel tempo ricevettero un totale di 96 rampe di lancio e, si stima, 500-700 missili. Nel 1998 Il 16º Stormo di Treviso venne sciolto; nel 2005 l'ultimo missile NIKE Hercules italiano venne lanciato dal Poligono Sperimentale Interforze del Salto di Quirra in Sardegna. La 1ª Brigata Aerea è stata convertita ad altri compiti. In tutto essi impegnavano migliaia di uomini per difendere un'aereaarea di circa 640x280 km.
 
Questi missili avrebbero dovuto essere rimpiazzati già nei primi anni '90 da 20 batterie di [[MIM-104 Patriot|Patriot]], con 1280 ordigni, ma i costi elevati, 5500 miliardi di [[Lire]], hanno fatto annullare il programma. Già allora si trattava di missili ed elettronica da museo, e adesso se sono ancora attivi non hanno alcuna funzione pratica se non quella di far restare viva la specialità della difesa missilistica antiaerea.