Paciocchini: differenze tra le versioni
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Per '''Paciocchini''' si intende una linea di [[Giocattolo|giocattoli]] commercializzata sin dagli [[anni 1970|anni settanta]] dalla [[Gruppo Giochi Preziosi|GIG]]. Negli anni settanta erano pupazzetti di pezza con la testa di plastica e il cappuccetto a punta con il
== Caratteristiche ==
I Paciocchini erano pupazzetti di [[plastica]] profumata, in voga fin dalla fine degli [[anni 1970|anni settanta]] e durante gli [[anni 1980|anni ottanta]]. Il colore della pelle poteva essere [[rosa (colore)|rosa]] chiaro, [[marrone]] scuro ma anche [[fucsia]], [[verde]] o [[azzurro]]. Nelle prime edizioni i paciocchini erano rigorosamente nudi, e soltanto successivamente fu introdotto qualche accessorio di abbigliamento. Spesso avevano pannolini, bandane o vestitini di feltro con colori sgargianti, quasi fluorescenti, come nello stile del periodo. Vennero rilanciati anche nel 1990 con i nuovi colori (marroncini e altri colori inverosimili per la carnagione umana come il blu o il verde).
Dagli [[anni 2000]] ne è stata proposta una versione con uno stile più particolareggiato, commercializzata dalla [[Gruppo Giochi Preziosi|Preziosi Collection]]. Ogni confezione, oltre
==Nella cultura di massa==
I giocattoli dei Paciocchini vengono citati da [[Luciana Littizzetto]] nel suo romanzo ''[[Ti amo bastardo]]'' del [[2004]]. La Littizzetto utilizza il paragone "''moscia come un
==Note==
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