Parità dello zero: differenze tra le versioni

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La definizione tradizionale di "numero pari" può essere usata per dimostrare direttamente che 0 è pari. Un numero viene chiamato "pari" se è un multiplo intero di 2. Come esempio, la ragione per cui 10 è pari è che è uguale a 5 × 2. Allo stesso modo, 0 è un multiplo intero di 2, in particolare 0 × 2 = 0, quindi 0 è pari.<ref>{{harvnb|Penner|1999|p=34}}: [[Lemma (mathematics)|Lemma]] B.2.2, ''L'intero 0 è pari e non è dispari''. Penner usa il simbolo matematico ∃, il [[quantificatore di esistenza]], per enunciare l'affermazione: "Per dimostrare che 0 sia pari, noi dobbiamo dimostrare che {{Tutto attaccato|1=∃''k'' (0 = 2''k''),}} e questo segue dall'uguaglianza {{Tutto attaccato|1=0 = 2 ⋅ 0}}."</ref>
 
È anche possibile spiegare perché 0 è pari senza riferimento a definizioni formali.<ref>{{Cita|Ball|Lewis|Thames|2008|p=15}} discute questa sfida per le maestre delle elementari, che vogliano dare spiegazioni matematiche per affermazioni matematiche, ma i loro sudentistudenti non usano mai le stesse definizioni e non le capiscono quando sono introdotte.</ref> Le seguenti spiegazioni illustrano l'idea che 0 è pari in termini di concetti numerici fondamentali. Da questa base, si può fornire fondamento logico per la definizione stessa e la sua applicabilità a 0.
 
=== Spiegazioni di base ===