Rosario Pi: differenze tra le versioni
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Fino al 2020, quando è stato rinvenuto negli archivi della Cineteca spagnola il film ''Mallorca'' di [[María Forteza]], di cui non è ancora stata stabilita la data di produzione<ref>{{Cita web|url=https://www.elsaltodiario.com/cine/filmoteca-espanola-primera-pelicula-sonora-dirigida-mujer-mallorca-maria-forteza|titolo=‘Mallorca’, de María Forteza, ¿la primera película sonora dirigida por una mujer en España?|data=4 maggio 2020|lingua=es|accesso=22 gennaio 2021}}</ref>, è stata ritenuta la prima regista di film sonori in Spagna<ref>Tale definizione si trova, ad esempio, in Román Gubern, José Enrique Monterde, Julio Pérez Perucha, et al. (a cura di), ''Historia del Cine Español'', Madrid, Catedra, 1995, p. 152</ref>, con la sua opera ''El gato montés''.
== Biografia ==
Rosario Pi nasce a Barcellona nel 1899 da una famiglia benestante, proprietaria di una fabbrica tessile a [[Sabadell]]. È l'unica figlia del matrimonio della madre Pi Brujas, che aveva avuto altri figli dal primo marito. Nella sua infanzia Rosario Pi contrae la [[poliomielite]], che la costringerà a servirsi di calzature speciali e di un bastone per tutta la vita. All'età di 24 anni muoiono i suoi genitori e ne eredita la casa, mentre ai fratellastri va la fabbrica di famiglia. Dotata di forte spirito imprenditoriale, dal 1926 apre a Barcellona un negozio di abbigliamento femminile e biancheria intima, che chiude però nel 1929.
Uno zio di Rosario Pi era un distributore di film russi e tedeschi, e probabilmente è questo legame che conduce Pi al suo interesse per il cinema.<ref name=":1">{{Cita pubblicazione|autore=Olvido Molina|autore2=|autore3=|anno=2014|titolo=Rosario Pi: una narradora pionera e invisibilizada|rivista=Nómadas|volume=43|numero=3|pp=1-14|lingua=es}}</ref> Trasferitasi a Madrid, entra nella neonata industria cinematografica e fonda una società di produzione di cui diventa presidente, la Star Films Production Company, grazie ai finanziamenti dell'imprenditore messicano Emilio Gutiérrez Bringas e dello spagnolo Pedro Ladrón de Guevara.<ref>{{Cita libro|autore=Román Gubern|titolo=El paso del mudo al sonoro en el cine espanol|anno=1993|editore=Ed. Complutense|lingua=es|p=22|opera=Actas del IV Congreso de la A.E.H.C.}}</ref> Tra il 1931 e il 1935 la Star Films produce i primi film sonori spagnoli, un corto (J.-M. Beltrán, 1932) e cinque lungometraggi, con i registi [[Edgar Neville]] (1931), [[Benito Perojo]] (1932), Richard Harlan (1933), [[Fernando Delgado]] (1934) e la stessa Rosario Pi (1935).
Il primo film prodotto, ''¡Yo quiero que me lleven a Hollywood!'' (1931)
Rosario Pi lavora anche come regista e sceneggiatrice. È la sceneggiatrice del lungometraggio ''Doce hombres y una mujer'' (1934), basato su un'opera dello scrittore [[Wenceslao Fernández Flórez]]. È un film di avventura, in cui il personaggio principale è una donna dell'alta società, coinvolta nella gestione di una società segreta guidata da figure influenti, tra cui un ministro e il capo della polizia locale.<ref>{{Cita web|url=http://www.todocine.com/mov/00521672.htm|titolo=Doce hombre y una mujer|sito=Todocine|lingua=es|accesso=22 gennaio 2021}}</ref>.
Nel 1935 scrive l'adattamento dell'omonima [[zarzuela]] ''El gato montés'' di [[Manuel Penella]] composta nel 1916, che lei stessa dirige,<ref>{{Cita web|url=https://cvc.cervantes.es/el_rinconete/anteriores/octubre_00/26102000_02.htm|titolo=La aventura del cine: Rosario Pi|autore=Ignacio Pernas|sito=Centro Virtual Cervantes|data=26 ottobre 2000|lingua=es|accesso=22 gennaio 2021}}</ref> da molte fonti ritenuto il primo film di una regista donna nella storia del cinema spagnolo.<ref name=":2">{{Cita pubblicazione|autore=Melero, Alejandro|autore2=|autore3=|anno=2010|titolo=Apropiación y reapropiación de la voz femenina en la "españolada": el caso de El gato montés|rivista=Arenal: Women's History Magazine|volume=17|numero=1|lingua=es|accesso=22 gennaio 2021|url=https://dialnet.unirioja.es/servlet/articulo?codigo=3813730}}</ref> La pellicola, annoverata nel sottogenere della "españolada"<ref>{{Cita pubblicazione|autore=Valero, Alet|autore2=|autore3=|anno=1996|titolo=Una española frente a la españolada. Rosario Pi, " El gato montés", 1936|rivista=Hispanística XX|volume=14|numero=|p=36|lingua=es|accesso=22 dicembre 2021|url=https://dialnet.unirioja.es/servlet/articulo?codigo=3609062}}</ref><ref>{{Cita libro|autore=José María Caparrós Lera|titolo=Arte y política en el cine de la República (1931-1939)|anno=1981|editore=Edicions Universitat Barcelona|città=Barcelona|lingua=es|p=125|ISBN=9788485411481}}</ref>, racconta di un triangolo amoroso fra due zingari - Juanillo e Soleá - e un famoso torero, Rafael el Macareno. È stato notato come Rosario Pi riscriva il personaggio femminile di Soleá attribuendole un'autonomia d'azione e di giudizio non posseduta nell'opera originale; nella sequenza dello scontro fra i due corteggiatori, Soleá interviene in una scena tradizionalmente ritenuta di esclusiva pertinenza maschile, rimuovendo il coltello dalle mani di Juanillo e gettandolo a terra; nella scena ambientata in un bar, in cui un uomo le offre da bere aggiungendo: "devi berlo [il bicchiere] perché lo mando io", la donna risponde: "nel mio corpo non comanda nessuno".<ref name=":2" /> Il film, specie per il suo "delirante finale necrofilo"<ref name=":3">{{Cita libro|autore=Augusto M. Torres|titolo=Directores españoles malditos|anno=2004|editore=Huerga Y Fierro Editores|lingua=es|pp=274-276|ISBN=9788483744802}}</ref>, si distingue per l'introduzione di alcuni elementi propri del surrealismo e dell'arte avanguardista degli anni Trenta; alcuni storici ritengono ''El gato montés'' il precursore stilistico di film come [[Cime tempestose (film 1954)|Cime tempestose]] (1954) di [[Luis Buñuel]].<ref>{{Cita libro|autore=Román Gubern|titolo=El cine sonoro en la II República (1929/1936)|anno=1977|editore=Lumen|città=Barcelona|lingua=es|p=134}}</ref><ref>Di diverso parere si dichiara Alejandro Montel in ''[[hdl:10251/41656|Amor constante más allá de la muerte. El Gato montés, Rosario Pi (1935)]]'', La madriguera, n. 7 (1998), pp. 66-68</ref>
Nel 1937 gira il suo secondo film da regista, ''Molinos de viento
Negli anni Cinquanta rientra in Spagna. Ignorata dal regime franchista, che non avrebbe accettato una regista donna, tanto meno all'avanguardia, vede precluso ogni possibile ritorno al mondo del cinema. Trova lavoro in una casa di moda appartenente al couturier Marbel, che produceva costumi per l'industria cinematografica, realizzando gli abiti di Ana Mariscal. Ironia della sorte, Mariscal era l'attrice che, solo pochi anni dopo, avrebbe preso il posto di Rosario Pi come unica regista donna in Spagna.
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* ''¡Yo quiero que me lleven a Hollywood!'' (film di media lunghezza, diretto da Edgard Neville, 1932). Andato perduto, è l'unico film che ha per protagonista la famosa cupletista [[Perlita Greco]].
* ''El hombre que se reía del amor'' (lungometraggio, diretto da Benito Perojo, 1932. Adattamento di un'opera letteraria di Pedro Mata)
* ''Odio'' (lungometraggio, diretto da Richard Harlan, 1933. Adattamento di un'opera letteraria di Wenceslao Fernández Flores)
* ''Doce hombres y una mujer'' (lungometraggio, diretto da Fernando Delgado, 1934)
=== Come regista ===
* ''El Gato montés''
▲* ''Molinos de viento'' (1937) - adattamento di un'opera musicale, è andato perduto
* ''Forza bruta'' (1940) - non accreditato
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