Ecceità: differenze tra le versioni

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Duns Scoto ritiene infatti che l'individuazione non dipenda né dalla materia, che è di per sé indistinta, quindi incapace di produrre distinzione e diversità né dalla forma, che come sostanza è prima di ogni individualità, ma che vi sia un procedimento che porta alla strutturazione di «''ultima realtà dell'ente''» operata dalla materia che agendo sulla natura comune arriva a determinarla come individualità realizzata, cioè come insieme di materia e forma, di cui l'individualità rappresenta il punto finale, l'attualità piena e compiuta della sostanza quale haec res (haecceitas). Di conseguenza, ogni singolo individuo è un essere creato unico e irripetibile.
{{citazione|[...] Questa entità non è perciò materia oppure forma oppure il composto, in quanto ognuno di questo è 'natura', ma è l'ultima realtà dell'ente, che è materia, oppure che è forma, oppure che è il composto.<ref>''Giovanni Duns Scoto: studi e ricerche nel VII centenario della sua morte : in onore di P. César Saco Alarcón'', Volume 1, Edizioni Antonianum, 2008 p.412</ref>}}
 
L'individuo è più perfetto dell'[[essenza (filosofia)|essenza]] specifica e possiede quindi non solo un più alto livello di unità, ma anche di verità e di bontà. L'individuo è conoscibile in se stesso dall'uomo, è noto e desiderato da Dio che moltiplica gli individui all'interno delle specie come qualcosa di ordinato al fine ultimo che è Egli stesso, vale a dire per comunicare loro la Sua bontà e beatitudine.<ref>{{cita libro|url=https://www.bard.edu/library/arendt/pdfs/Bettoni_DunsScotusBasicPrinciples.pdf&ved=2ahUKEwja0sHMy-D6AhWRjKQKHb-6B9MQFnoECCQQAQ&usg=AOvVaw0Je1fwegMg_9VmEEWUdYjE|pagine=63-64|titolo=Duns Scotus- The Basic Principles of His Philosophy|autore=Bettoni-Bonansea|formato=PDF|urlarchivio=https://archive.ph/wip/bPdG6|dataarchivio=14 ottobre 2022|urlmorto=no}}</ref>
 
==Note==