Via Regina: differenze tra le versioni
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'''''Via Regina''''' è il nome di due [[strade romane]] omonime ma distinte che collegavano, considerando il percorso complessivo delle due vie di comunicazione, il porto fluviale di ''[[Cremona]]'' con ''Clavenna'' ([[Chiavenna]]) passando da ''[[Mediolanum]]'' ([[Milano]]). In particolare, la prima strada iniziava da ''Mediolanum'', giungeva a ''Comum'' ([[Como]]) e terminava a ''Clavenna'', mentre la seconda strada iniziava a ''Mediolanum'' e terminava a ''Cremona''.
Il nome ''Regina'' deriva probabilmente dal [[toponimo]] della [[Rezia (provincia romana)|provincia romana della Rezia]] in quanto la strada conduceva, attraverso la [[Valchiavenna]], in questa regione, il cui territorio corrisponde alla moderna [[Svizzera]]. Dal [[Medioevo]] la ''via Regina'' iniziò a essere chiamata '''strada regale''' e '''via Regia'''.
La ''via Regina'' era costeggiata, in diversi tratti, da diversi corsi d'acqua, tra cui l'[[Adda]], che permettevano al traffico terrestre che la percorreva di essere affiancato dal traffico fluviale. Lungo il suo tragitto, che iniziava in corrispondenza del porto fluviale di Cremona, che si trovava lungo il [[Po]] e che era pertanto collegato al [[Mare Adriatico]], la ''via Regina'' giungeva al [[porto fluviale romano di Milano]], costeggiava poi la riva occidentale del [[lago di Como]]. L'antica ''via Regina'' dà il nome alla [[strada statale 340 Regina]], [[Strade statali in Italia|moderna arteria statale italiana]] che collega [[Como]] con [[Valsolda]], comune della [[provincia di Como]] che confina con la moderna Svizzera in direzione di [[Lugano]].
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== Il traffico fluviale ==
Il trasporto terrestre della ''via Regina'' era integrato con un'intensa viabilità acquatica che sfruttava i corsi e gli specchi d'acqua che la costeggiavano. Le vie d'acqua, in epoca romana, grazie alle [[Chiatta|chiatte]], erano in grado di trasportare fino a 500 [[quintale|quintali]] di merce per ogni barcone che viaggiava su un [[canale artificiale]] e 300 su una chiatta fluviale, contro gli 8-20 di un carro che percorreva le strade terrestri<ref name="
{{citazione|[...] trenta sono i fiumi che il Po mena seco nell'Adriatico, oltre gli immensi laghi che in esso si sgravano [...]|Plinio il Vecchio, ''[[Naturalis historia]]''<ref>{{cita web|cognome=|nome=|url=https://books.google.it/books?id=WHjtFQzkHh4C&pg=PA344&lpg=PA344&dq=trenta+sono+i+fiumi+che+il+P%C3%B2+mena+seco+nell%27-+Adriatico,+oltre+agli+immensi+laghi+che+in+esso+si+sgravano&source=bl&ots=OCLE2pJ-3X&sig=RJIizh8iSKW_yTH32JJL2z5-AIs&hl=it&sa=X&ved=0ahUKEwiOy-ugvZTSAhVI2ywKHaarCdAQ6AEIHDAA#v=onepage&q=trenta%20sono%20i%20fiumi%20che%20il%20P%C3%B2%20mena%20seco%20nell'-%20Adriatico%2C%20oltre%20agli%20immensi%20laghi%20che%20in%20esso%20si%20sgravano&f=false|titolo=Le storie di Polibio da Megalopoli volgarizzate sul testo greco dello Schweighauser e corredate di note da I. Kohen (1855)|accesso=16 febbraio 2017|formato=|editore=}}</ref>}}
Infatti i laghi, a differenza del mare, sono contraddistinti da venti moderati e costanti e sono caratterizzati da una scarsa agitazione delle loro acque: tutto questo facilitò, anche in tempi antichi, il trasporto fluviale e lacustre<ref name="
La ''via Regina'', in particolare, era costeggiata, in diversi tratti, da diversi corsi d'acqua, tra cui l'[[Adda]], che permettevano al traffico terrestre che la percorrevano di essere affiancato da traffico fluviale. In particolare, lungo il suo tragitto, che iniziava in corrispondenza del porto fluviale di Cremona, infrastruttura portuale che si trovava lungo il [[Po]] e che era pertanto collegata al [[Mare Adriatico]], la ''via Regina'' giungeva al [[porto fluviale romano di Milano]] e costeggiava poi la riva occidentale del [[lago di Como]].
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In epoca [[Protostoria|protostorica]], [[Como]] era un importante centro di intermediazioni di commerci tra [[Etruschi]] e [[Celti]], soprattutto a partire dal V secolo a.C., in concomitanza con il declino di [[Marsiglia]], [[Colonizzazione greca|antica colonia greca]], e il conseguente spostamento dei traffici commerciali sulla via dei valichi alpini.
Da [[Como]] la via privilegiata dei commerci con i [[Celti]] conduceva a [[Lugano]] e al [[passo del Monte Ceneri]], e da lì a [[Bellinzona]], altro importante centro della [[cultura di Golasecca]]. La strada conduceva infine verso il [[passo del San Bernardino]] ed il [[passo del San Gottardo]]. La riva del lago di Como era ampiamente frequentata, e le fonti epigrafiche menzionano i nomi dei popoli stanziati sulle sue sponde: gli ''Ausuciates'' di [[Ossuccio]], gli ''Aneuniates'' di [[Dubino|Olonio]], i ''Clavennates'' di [[Chiavenna]] e i ''Bergalei'' della [[val Bregaglia]]. Alla [[Conquista romana della Gallia Cisalpina|conquista romana]] di [[Como]], il territorio era ben organizzato e sull<nowiki>'</nowiki>''[[oppidum]]'' comense gravitavano ben 28 ''castella''<ref>[[Tito Livio]], 33,36,9.</ref>.
Sulla via di comunicazione protostorica su cui gli antichi Romani costruirono poi la ''via Regina'', i traffici dovevano essere ridotti a scambi locali. Si ignora il fatto che i [[Reti]], che distrussero l<nowiki>'</nowiki>''oppidum'' comense nell'[[89 a.C.]], siano scesi o meno dalle montagne che si trovavano appena sopra ''Comum'' verso le rive del lago per colonizzare questo territorio decidendo poi di modificare l'originario percorso della strada, visti i maggiori traffici che iniziarono a percorrerla dopo l'insediamento dei Reti.
Dopo la trasformazione di Como in [[colonia romana]] da parte di [[Gaio Giulio Cesare|Cesare]], si iniziò una politica di realizzazione di nuovi insediamenti abitati verso le Alpi<ref>''"Egli voleva che fosse aperta la via attraverso le [[Alpi]], per dove erano soliti passare i mercanti con grande pericolo e con l'obbligo di forti pedaggi"'': [[Gaio Giulio Cesare]], [[De bello Gallico]], 3,1,1.</ref>, che fu realizzata in modo più ampio e chiaro in [[Augusto|epoca augustea]]. Il rifacimento della rete viaria per facilitare il transito alpino rientrò proprio in questo contesto politico e sociale<ref>[[Strabone]]: ''"Sopra Como, situata ai piedi delle Alpi, ..... i passi montani che attraversano il territorio, che una volta erano pochi e difficili da superare, ora sono numerosi, sicuri dagli uomini e di transito facile, per quanto è possibile in seguito ai lavori compiuti. Cesare Augusto infatti aggiunse alla eliminazione dei briganti la costruzione di strade..."'' 4,6,6.</ref>.
Nel [[15 a.C.]], [[Druso maggiore|Druso]] e [[Tiberio]] conquistarono tutto l'arco alpino ''a mari supero ad inferum'' stabilendo i confini dell'[[Impero romano]] fino al [[Danubio]]. Nel [[12 a.C.]] venne tracciata anche la strada che da [[Altino (città romana)|Altino]] saliva al [[Passo di Resia|passo Resia]] scendendo poi nella valle danubiana. La strada venne sistemata dal figlio di Druso, [[Claudio]], vendendo per questo motivo chiamata ''[[via Claudia Augusta]]''. In questo quadro storico va inserita anche la costruzione della ''via Regina''. Il nome "Regina" deriva probabilmente dal [[toponimo]] "[[Rezia (provincia romana)|Rezia]]", in quanto la strada conduceva, attraverso la [[Valchiavenna]], in questa [[provincia romana]].
Gli storici non sono tutti concordi sul ruolo che la ''via Regina'' dovette svolgere: alcuni<ref>v. Giovanni Coradazzi, op. cit.</ref> lo ritengono essenziale, mentre altri<ref>v. [[Giorgio Luraschi|G. Luraschi]], ''Via Regina: inquadramento storico'', in ''L'antica via regina'', op.cit., pp. 59-76.</ref> credono invece fosse secondario, come via utilizzata prevalentemente per traffici locali, alla quale si preferiva la via d'acqua, da [[Como]] o da [[Bellagio]], verso [[Samolaco]].
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