Visso: differenze tra le versioni

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Nel [[1913]]<ref>Legge del 22 giugno 1913 contenuta nella Gazzetta Ufficiale del Regno d'Italia, numero 660</ref> le frazioni di [[Castelsantangelo sul Nera]] e [[Ussita]] vennero elevate a comuni distaccandosi da Visso, che poi ebbe una breve parentesi amministrativa ([[1927]]-[[1929]]) nella [[provincia di Perugia]]<ref>[[s:R.D.L. 2 gennaio 1927, n. 1 - Riordinamento delle circoscrizioni provinciali|R.D.L. 2 gennaio 1927, n. 1, art. 2]]</ref><ref>[[s:R.D.L. 24 gennaio 1929, n. 106 - Modifiche alla circoscrizione di alcune Provincie|Regio Decreto Legge 24 gennaio 1929, n. 106, art. 1]]</ref>. Durante la [[seconda guerra mondiale]], Visso vide operare nel suo territorio i partigiani [[Pietro Capuzi]] e [[Carla Voltolina]]; nel dopoguerra, a Capuzi è stata dedicata una Piazza (oltre che una lapide sulla sua casa in Via Leopardi), mentre la prospiciente torre difensiva sul Monte Efra fu restaurata e trasformata in Monumento ai Caduti.
 
Negli anni del boom, sull'onda dell'apertura degli impianti invernali di Frontignano di Ussita e di Monte Prata a Castelsantangelo, Visso è diventata una meta turistica ambita dagli appassionati della montagna; nonostante lo sviluppo e l'espansione dell'abitato fuori dalle mura, come molti altri borghi montani dell'Appennino subì un forte calo demografico .
 
Dal [[1993]], Visso è la sede del [[Parco nazionale dei Monti Sibillini]]. La città fa parte del Club dei [[Borghi più belli d'Italia]] ed è [[Bandiera arancione]] certificata dal [[Touring Club Italiano]].