== Le opere ==
I manoscritti furono studiati da numerosi ricercatori e nel tentare di ricostruire la storia che li compone, si accorsero che essi subirono molte rielaborazioni in epoca medievale. Il primo studioso che trovo l’esistenzal'esistenza di numerose copie di questi manoscritti è il filoso francese [[Paul Meyer]] che nel 1916 trovò un numero considerevole di manoscritti in lingua inglese e francese, e nel 1921 Hermann Spitzner notò ben 19 manoscritti latini nelle collezioni Tedesche. Nel corso degli anni sono state trovate altre 122 copie latine dei manoscritti e un’altraun'altra cinquantina di manoscritti tradotti nelle varie lingue vernacolari europee. Quello che salta all’occhioall'occhio è che questi testi erano facilmente modificabili, e si nota come i redattori medievali siano intervenuti in modo visibile su quelli che erano i contenuti dei manoscritti, aggiungendo, togliendo o modificando le informazioni. Questo elemento è fondamentale perché permette di capire come mai sia difficile dare una paternità a questi testi. Furono condotti anche degli studi per capire il sesso dell’autoredell'autore (nel periodo iniziale di studio dei manoscritti quando ancora si pensava che l’autorel'autore fosse solo uno), e quello che apparve subito è che l’autorel'autore nella prima parte del testo parla come un uomo ed inoltre parla della guaritrice Trotula in terza persona. Chiunque fosse l’autorel'autore, era interessato ad offrire aiuto sia alle donne più altolocate, sia a donne di ceto sociale inferiore, includendo rimedi alternativi fatti con materiale meno costoso. Per quanto riguarda la provenienza dei testi, si è sempre presunto che provenissero dalla città di Salerno, questo viene dedotto grazie alle citazioni di importanti figure Salernitane come Matthaeus e Johannes Ferrarius e Copho, citati nel DE CURIS MULIERUM, ma nessuno dei testi cita esplicitamente la loro provenienza. Si presume che il manoscritto sia stato rilegato insieme nel XIII secolo, ma anche in questo caso non ci sono riferimenti espliciti al periodo storico. Si stima che i primi paesi in cui si diffusero fossero la [[Francia ]]e l’Inghilterral'[[Inghilterra]]. Fu proprio con queste prime rilegature dei manoscritti che vediamo comparire il nome Trotula, anche se in alcuni casi il nome indica il titolo del manoscritto e in altri il nome dell’autore.<ref>{{Cita web|url=https://www.persee.fr/doc/rht_0373-6075_1996_num_26_1996_1441|titolo=The development of the Trotula|dell'autore=Monica H.Green}}</ref>
=== Pratica secondo Trotula ===
Il manoscritto pratica secondo Trotula ( Secundum pratica trotam ) è il testo che viene associato direttamente alla guaritrice Salernitana Trotula. Il testo fu scoperto per la prima volta a Madrid da John F. Benton nel 1985, il manoscritto che trovò si presume risalga al XIII secolo. Il testo è uno dei trattati medici più completi del medioevo, nonostante la figura di Trotula sia stata associata unicamente alla medicina femminile, in realtà le sue competenze erano molto più vaste, come testimonia questo testo i cui argomenti trattati coprono sia problemi medici femminili che maschili.<ref>{{Cita web|url=https://www.persee.fr/doc/rht_0373-6075_1996_num_26_1996_1441|titolo=The development of the Trotula|autore=Monica H.Green}}</ref>
=== Sui trattamenti delle donne ===
Sui trattamenti delle donne (De curis mulierum ), è l’unicol'unico testo dei tre che inizialmente furono attribuiti a Trotula che all’internoall'interno delle sue pagine cita il suo nome. In questo testo troviamo una storia in cui viene descritto come Trotula grazie alle sue conoscenze riesce a guarire una donna che soffriva di dolori addominali, in queste citazioni la figura di Trotula viene sempre descritta in terza persona e viene associata all’appellativoall'appellativo di Magistra (insegnante), questo fa capire quanto fosse rispettata in quel periodo dai suoi contemporanei, ed il ruolo sociale che tratteneva, in quanto si capisce che viene considerata allo stesso pari dei suoi colleghi uomini. In questo manoscritto vediamo però un elemento ricorrente il " noi ", ma non è specificato a chi si riferisce. Sempre secondo [[Elisabeth Green]] quel " noi " si riferisce ad un gruppo di praticanti donne salernitane che avevano deciso di trascrivere le pratiche mediche della medicina delle donne per altre donne. All’internoAll'interno di questo manoscritto sono state trovate tre parole di lingua inglese che hanno portato a presumere che le ricette scritte dalle guaritrici salernitane per altre donne, non fossero state pensate per le donne di Salerno, ma per un pubblico di donne Inglesi che erano desiderose di imparare le pratiche della grande scuola medica Salernitana.<ref>{{Cita web|url=https://www.persee.fr/doc/rht_0373-6075_1996_num_26_1996_1441|titolo=The development of the Trotula|autore=Monica H. Green}}</ref>
==Note==
<references/>
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