Gasparo Contarini: differenze tra le versioni
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In questo periodo [[Giorgio Valla]] iniziò il giovane Contarini ad una forma di sapere aperta fondata sulla ''fusione stretta tra bonæ litteræ, scienze e filosofia''<ref>G. Fragnito, "Gasparo Contarini tra Venezia e Roma" in ''Gasparo Contarini e il suo tempo'', Venezia, Studium cattolico veneziano, 1985, p. 96.</ref> e al gusto per una unità della conoscenza umana.
[[Erasmo da Rotterdam|Erasmo]] la definirà come quell'armonia tra la ''summam morum innocentiam'' e l
Questa formazione aperta e tollerante permise al giovane allievo di farsi l'idea che le opinioni, al di là che possano apparire divergenti, in realtà si possono combinare e le dottrine filosofiche non debbano obbligatoriamente escludersi.
Lo storico [[Aldo Stella (storico)|Aldo Stella]] definiva la ''forma mentis'' del cardinale Contarini: "nonostante fosse stato quasi un autodidatta in teologia, ebbe sempre come norma di comportamento quella di cercare ciò che univa, anziché gli spunti di attrito e di astiosa polemica".<ref>A. Sella, "Spunti di teologia contariana e lineamenti di un itinerario religioso" in ''Gasparo Contarini e il suo tempo'', Venezia, Studium Cattolico Veneziano, 1985, p. 96.</ref>
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