Incursioni vichinghe nella Renania: differenze tra le versioni
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Durante la [[Settimana santa|Settimana Santa]] dell'882, i guerrieri norreni attaccarono e distrussero i monasteri, le chiese e le fattorie situate fuori dalle mura di [[Treviri|Treviri.]] I [[Abbazia di San Massimino|monasteri di San Massimino]], [[Abbazia di San Martino di Treviri|San Martino]] e [[Abbazia di San Sinforiano|San Sinforo]] a nord delle antiche mura furono distrutti, e quest'ultima non fu mai più ricostruita. Il [[Basilica di San Paolino|monastero di San Paolino]], invece, venne risparmiato<ref>[[Gabriele B. Clemens]], [[Lukas Clemens]]: ''Geschichte der Stadt Trier.'' Beck, München 2007, ISBN 978-3-406-55618-0, S. 70–71.</ref>.
Il [[giovedì santo]], il 5 aprile dell'882, i vichinghi conquistarono la città stessa. Dopo alcuni giorni di riposo, i vichinghi saccheggiarono Treviri la domenica di Pasqua<ref>
I vichinghi che avanzavano verso Metz si scontrarono, l'11 aprile 882, con un esercito guidato dal vescovo di Metz [[Wala di Metz|Wala]], dal sopraddetto arcivescovo di Treviri Bertoldo e dal conte [[Adalardo II di Metz]] nella [[battaglia di Remich]]. Questa battaglia fu nuovamente vinta dai vichinghi; oltre a numerosi cavalieri e contadini, anche il vescovo Wala cadde sul campo di battaglia. Tuttavia, la feroce resistenza riscontrata e le conseguenti perdite, indusse i vichinghi a tornare indietro e si spostarono a nord attraverso l'Eifel verso il loro accampamento<ref>E. Ewig: ''Das Trierer Land im Merowinger- und Karolingerreich''. S. 284–286.</ref><ref>B. Apsner: ''Die hoch- und spätkarolingische Zeit (9. und frühes 10. Jahrhundert).'' S. 273–274.</ref>.
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