Rodolfo Sonego: differenze tra le versioni

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Alla fine della guerra Sonego riprende la sua attività di disegnatore e si trasferisce a [[Venezia]]. Nella città lagunare frequenta quindi [[Giuseppe Santomaso]] e [[Emilio Vedova]]. Nel capoluogo, nonostante il suo amore per la pittura, Sonego è apprezzato maggiormente per le sue capacità oratorie; il produttore Bianchini invita l'artista bellunese a trascrivere i suoi racconti e pochi giorni dopo è in viaggio per la capitale, invitato da [[Roberto Rossellini]] e [[Sergio Amidei]].<ref>Videointervista a Rodolfo Sonego a cura di Mirco Melanco (giugno 1990)| https://www.youtube.com/watch?v=s58AtFxz3M0 </ref>
 
===ScenegiatoreSceneggiatore===
Nel [[1946]], nonostante la povertà causata dalla guerra, Roma vive un momento di grande fermento culturale. Sonego frequenta l'[[Osteria Fratelli Menghi]], noto punto di ritrovo per pittori, registi, sceneggiatori, scrittori e poeti tra gli anni '40 e '70, e personaggi del calibro di Amidei, [[Federico Fellini]], i pittori del gruppo di via Margutta "''Forma Uno''", [[Carla Accardi]], Ugo Attardi, [[Pietro Consagra]], [[Piero Dorazio]], [[Mario Mafai]], Perilli, Turcato, [[Antonio Sanfilippo]]. A Sonego, conosciuto da tutti per le grandi capacità comunicative e per le sue esperienze partigiane, viene chiesta la consulenza per la realizzazione di alcuni film dedicati ai movimenti partigiani durante la guerra.