Utente:Vittorio Midolo/Sandbox: differenze tra le versioni

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<s>l'incontro con un giovane frate cappuccino, reduce dall’anno di [[noviziato]] nel convento di Sortino, pose fine ai suoi dubbi, scegliendo l'[[Ordine dei frati minori cappuccini|Ordine dei Frati Minori Cappuccini]] <ref name=":0">{{Cita|Torregrossa|pp. 69-72|Torregrossa1921}}.</ref></s>.
 
Dopo un'iniziale resistenza del padre, ottenuto il suo permesso, Vincenzo, nel gennaio del 1885, partì con il fratello Silvestro alla volta di Sortino <ref>{{Cita|Midolo|p.75|Midolo2020}}.</ref>. Il 14 febbraio 1885 ricevette l’abito del novizio cappuccino e il nome nuovo: "fra' Giuseppe Maria da Palermo", iniziando così l’anno di prova<ref name="BiografiaConferenza" />. In una lettera al padre, il novizio non nascose la sua “gioia più grande” nell’indossare l’abito della povertà e nel praticare tutte le osservanze che erano richieste in un noviziato cappuccino<ref name="TorciviaArticolo">{{cita web|url=https://www.osservatoreromano.va/it/news/2020-09/tesoro-per-eccellenza-essere-povero-per-gesu-cristo.html|titolo=Tesoro per eccellenza essere povero per Gesù Cristo. Virtù della fortezza in fra Giuseppe Maria da Palermo|autore=Mario Torcivia|editore=l'Osservatore Romano|accesso=03 marzo 2021}}</ref>. Il tenore di vita austero entrò presto in rotta di collisione con la salute del novizio che accusò, già nel mese di novembre del 1885, i sintomi inequivocabili di quella [[polmonite]] che l’avrebbe condotto, in breve tempo, alla morte <s>fine: tosse, febbre alta e dolori lancinanti al petto</s><ref>{{Cita|Rossitto|p.8|Rossitto1996}}.</ref>. <s>A fine dicembre, infatti, le sue condizioni di salute apparvero senza ritorno.</s>
 
Fra Giuseppe Maria da Palermo morì a Sortino, nel convento-noviziato dei cappuccini, alle ore 0:30 del 1 gennaio 1886<ref>{{Cita|Cultrera|pp.146-152|Cultrera1959}}.</ref>.