Preti di strada: differenze tra le versioni

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[[File:Guy-gilbert.jpg|thumb|Padre [[Guy Gilbert]]]]
 
I '''pretiPreti di strada''' è una terminologia con la quale si indicano quei [[presbiteri]], normalmente [[cattolicesimo|cattolici]], che esercitano il loro [[cura d'anime|ministero pastorale]] per le strade, a contatto diretto con le persone che incontrano.
<ref>https://www.laciviltacattolica.it/articolo/non-chiamateci-preti-di-strada/</ref>
Figure di "preti di strada" nel passato {{cn|possono essere individuate}} in [[Gaspare del Bufalo|San Gaspare del Bufalo]] (1786-1837), [[Filippo Neri]]<ref>[http://www.stpauls.it/gio/1121gi/chestoria.html Fulvia Degl'Innocenti, ''Pippo buono, prete di strada'', “Il Giornalino online” n. 21 del 21.5.11]</ref> (1515-1595), [[Giovanni Bosco]]<ref>Mirta Da Pra Pocchiesa, Leopoldo Grosso, ''Prostitute, prostituite, clienti: che fare? : il fenomeno della prostituzione e della tratta degli esseri umani'', EGA-Edizioni Gruppo Abele, 2001, 52</ref> (1815-1888), o [[Annibale Maria Di Francia]] (1851-1927). L'espressione si è tuttavia sviluppata in epoca più recente, soprattutto in [[America Meridionale|Sudamerica]] e in [[Europa]] nel periodo della [[Contestazione]], con l'emersione di posizioni e movimenti che hanno proposto e vissuto le rivendicazioni per lo sviluppo e la giustizia sociale in una dimensione cristiana, come servizio verso gli ultimi.<ref>[http://www.liturgiagiovane.it/new_lg/articoli.asp?nf=documenti/ARTICOLI/11181.htm&l0=4&l1=30&l2=0&nr=11181 Vittorino Andreoli, ''I preti e noi. Il sacerdote di strada'', “Avvenire”, 8 ottobre 2008]</ref>