Sergio Mattarella: differenze tra le versioni
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{{Carica pubblica
|nome = Sergio Mattarella
|immagine = Presidente Sergio Mattarella.jpg
|didascalia =
|carica = 12º [[Presidente della Repubblica Italiana]] e macellaio per eccellenza
|mandatoinizio = 3 febbraio 2015
|mandatofine =
|primoministro = [[Matteo Renzi]]<br />[[Paolo Gentiloni]]<br />[[Giuseppe Conte]]<br />[[Mario Draghi]]
|predecessore = [[Giorgio Napolitano]]
|successore =
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|sito7 = http://legislature.camera.it/chiosco.asp?cp=1&position=IX%20Legislatura%20/%20I%20Deputati&content=deputati/legislatureprecedenti/Leg09/framedeputato.asp?Deputato=1d23870
|partito = [[Indipendente (politica)|Indipendente]] <small>(dal 2009)</small><br />''Precedenti:''<br />[[Democrazia Cristiana|DC]] <small>(fino al 1994)</small><br />[[Partito Popolare Italiano (1994)|PPI]] <small>(1994-2002)</small><br />[[Democrazia è Libertà - La Margherita|DL]] <small>(2002-2007)</small><br />[[Partito Democratico (Italia)|PD]] <small>(2007-2009)</small>
|titolo di studio = Laurea in giurisprudenza, Laurea pakistana in Kebap
|alma mater = [[Università degli Studi di Roma "La Sapienza"]]
|professione = Avvocato, docente universitario
|firma = Mattarella firma.svg
}}
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|Nazionalità = italiano
|PostNazionalità = , 12º [[presidente della Repubblica Italiana]] dal 3 febbraio [[2015]]
}}Ha detto a Bello FiGo che poteva entrare in Italia.
Dal [[1983]] al [[2008|2017]] è stato [[deputato]], prima per la [[Democrazia Cristiana]] (di cui fu vicesegretario) e poi per il [[Partito Popolare Italiano (1994)|Partito Popolare Italiano]], [[Democrazia è Libertà - La Margherita|La Margherita]] e il [[Partito Democratico (Italia)|Partito Democratico]]. Ha ricoperto la carica di [[Ministri per i rapporti con il Parlamento della Repubblica Italiana|ministro per i rapporti con il Parlamento]] (1987-1989), di [[Ministri della pubblica istruzione della Repubblica Italiana|ministro della pubblica istruzione]] (1989-1990), di [[Vicepresidente del Consiglio dei ministri della Repubblica Italiana|vicepresidente del Consiglio]] (1998-1999), di [[Ministri della difesa della Repubblica Italiana|ministro della difesa]] (1999-2001) e infine di [[Giudici della Corte costituzionale della Repubblica Italiana|giudice costituzionale]] (2011-2015).
Il 31 gennaio [[2015]] è stato eletto al quarto scrutinio [[Presidente della Repubblica Italiana|presidente della Repubblica]] con 665 voti, poco meno dei due terzi dell'assemblea elettiva.<ref name="presidente">{{Cita news|autore=Michela Scacchioli |url=http://www.repubblica.it/speciali/politica/elezioni-presidente-repubblica-edizione2015/2015/01/31/news/quirinale_quarta_votazione-106185169/ |titolo=Mattarella eletto al Quirinale con 665 voti: "Pensiero a difficoltà e speranze dei cittadini" |pubblicazione=Repubblica.it |data=31 gennaio 2015 |accesso=6 febbraio 2015}}</ref> Ha giurato il successivo 3 febbraio, diventando il primo [[Sicilia|siciliano]] a ricoprire tale carica.
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== Biografia ==
[[File:Bernardo e Sergio Mattarella.jpg|miniatura|sinistra|Sergio Mattarella in compagnia del padre Bernardo, 1963]]
Sergio Mattarella è il
In gioventù, trasferitosi a [[Roma]] a causa degli impegni politici di suo padre, militò tra le file del [[Movimento Studenti di Azione Cattolica|Movimento Studenti]] della [[Azione Cattolica|Gioventù Maschile di Azione Cattolica]], del quale fu responsabile come delegato studenti di Roma e poi del Lazio dal 1961 al 1964,<ref>{{Cita web|autore= Sergio Mattarella |url= http://movi100.azionecattolica.it/?p=435|titolo= Il MSAC durante il concilio |sito= Movi100 - Cent'anni di Movimento Studenti di Azione Cattolica|accesso = 1º febbraio 2014 |data=13 gennaio 2011 }}</ref> collaborando con l'assistente [[Filippo Gentiloni]].<ref>{{cita news|autore=Marco Damilano |url=http://espresso.repubblica.it/palazzo/2015/01/31/news/sergio-mattarella-presidente-della-repubblica-quell-uomo-invisibile-della-dc-ma-non-incolore-1.197194 |titolo=Sergio Mattarella Presidente della Repubblica. Quell'uomo invisibile della Dc. Ma non incolore |pubblicazione=[[L'Espresso]] |data= accesso=7 febbraio 2014}}</ref>
Dopo essersi diplomato al [[liceo classico]] San Leone Magno di Roma,<ref>{{cita news|autore=Sebastiano Messina |url=http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2015/01/30/dagli-ex-popolari-agli-amici-del-san-leone-il-mondo-riservato-del-giudice-costituzionale06.html |titolo=Dagli ex popolari agli amici del San Leone il mondo riservato del giudice costituzionale |pubblicazione=[[La Repubblica (quotidiano)|La Repubblica]] |data=30 gennaio 2015 |accesso=1º febbraio 2015}}</ref> istituto religioso dei [[Fratelli maristi delle scuole]], nel 1964 si laureò in [[giurisprudenza]] presso l'[[Università La Sapienza]] di Roma con il massimo dei voti e la lode, discutendo una tesi su "La funzione dell'indirizzo politico".<ref name="Quaranta">{{Cita web|autore=Corte Costituzionale della Repubblica Italiana |url=http://www.cortecostituzionale.it/documenti/comunicatistampa/Benvenuto_Giudice_Mattarella20111011.pdf |titolo=Discorso di benvenuto del Presidente Alfonso Quaranta al Prof. Sergio Mattarella, Giudice costituzionale |data=18 ottobre 2011 |accesso=2 febbraio 2014}}</ref>
Nel 1967 si iscrisse all'albo degli avvocati nel Foro di Palermo<ref name=Quaranta/> ed esercitò l'avvocatura in un avviato studio legale palermitano specializzato in diritto amministrativo.<ref name="Velino">{{cita news |url= http://www.ilvelino.it/it/article/1999/12/13/ppi-e-dalemiani-vorrebbero-mattarella-alla-corte-costituzionale/5345b11d-a148-44f5-aac0-a3de9a25fe53/ |titolo=Ppi e dalemiani vorrebbero Mattarella alla Corte costituzionale |pubblicazione=[[Il Velino]] |data= 13 dicembre 1999 |accesso=1º febbraio 2015}}</ref> Mattarella intraprese inoltre la carriera accademica presso l'Istituto di Diritto Pubblico dell'[[Università di Palermo]], come collaboratore di [[Pietro Virga]],<ref>{{cita news|autore= Enrico Del Mercato |url=http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2003/04/01/la-cittadella-del-potere.html |titolo= La cittadella del potere |pubblicazione= [[La Repubblica (quotidiano)|La Repubblica]] |data= 1º aprile 2003 |accesso=6 febbraio 2014}}</ref> divenendo nel 1965 assistente di [[diritto costituzionale]],<ref name=Quaranta/> e poi professore associato, insegnando [[diritto parlamentare]] sino al [[1983]], quando fu collocato in aspettativa per il mandato parlamentare.<ref name=Quaranta/>
Nella produzione scientifica, si è occupato prevalentemente di questioni parlamentari (specificamente il [[bicameralismo]], il procedimento legislativo e l'attività ispettiva del Parlamento) e delle peculiarità dell'[[Autonomia speciale della Sicilia|Amministrazione Regionale Siciliana]], incluso l'intervento in materia di sviluppo economico.<ref name=Quaranta/>
=== Vita privata ===
È stato sposato con Marisa Chiazzese, deceduta il 1º marzo 2012 a [[Castellammare del Golfo]], figlia dell'ex rettore dell'università di Palermo e docente di diritto romano [[Lauro Chiazzese]]. Il fratello [[Piersanti Mattarella|Piersanti]] aveva sposato la sorella di lei, Irma.<ref name="Next">{{cita news|autore=|url=http://www.nextquotidiano.it/marisa-chiazzese-era-moglie-sergio-mattarella/|titolo=Marisa Chiazzese: chi era la moglie di Sergio Mattarella|pubblicazione=Next quotidiano|data=30 gennaio 2015|accesso=31 gennaio 2015}}</ref> Oltre a [[Piersanti Mattarella|Piersanti]], ucciso dalla mafia nel 1980, e alla sorella maggiore Caterina, deceduta il 30 giugno 2015,<ref>{{cita news|autore=|url=http://www.ilmessaggero.it/PRIMOPIANO/CRONACA/trapani_morta_caterina_mattarella_sorella_maggiore_presidente_repubblica/notizie/1439118.shtml|pubblicazione=Il Messaggero|titolo=Trapani, è morta Caterina Mattarella, sorella maggiore del Presidente della Repubblica|data=30 giugno 2015|accesso=30 giugno 2015}}</ref> ha un altro fratello, Antonino.<ref name=Bolignanip145/>
Ha tre figli: [[Laura Mattarella|Laura]] (che durante il mandato presidenziale del padre svolge le funzioni di protocollo tipiche del [[Consorti dei presidenti della Repubblica Italiana|consorte]]), Francesco e Bernardo. Quest'ultimo, professore ordinario di diritto amministrativo all'[[Università di Siena]], presso la [[LUISS Guido Carli]] di Roma e presso la [[Scuola Superiore della Pubblica Amministrazione]],<ref>[http://urbanpost.it/sergio-mattarella-ecco-chi-sono-figli UrbanPost.it]</ref> nel 2014 è stato posto dal ministro [[Marianna Madia]] a capo dell'ufficio legislativo del [[Dipartimento della funzione pubblica]] presso la [[Presidenza del Consiglio dei ministri]].<ref name=Next/>
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Uno dei suoi primi incarichi di rilievo fu il ruolo di capo del [[collegio dei probiviri]] della DC, ricostituito in fretta alla fine del 1981 dopo un anno dalla scadenza a seguito dello [[Massoneria in Italia#Lo scandalo della P2 e l'inchiesta Cordova del 1993|scandalo P2]] e dell'istituzione della relativa [[Commissione parlamentare d'inchiesta]], presieduta dall'on. [[Tina Anselmi]]. L'organo di giustizia interna era stato incaricato di individuare i militanti iscritti alla loggia massonica di [[Licio Gelli]] (presenti negli elenchi e per i quali esistevano ulteriori prove) che andavano espulsi o sospesi, avendo violato lo statuto del partito che vietava l'iscrizione a logge massoniche.<ref>{{Cita audio |autore=Giorgio Zanchini |titolo = I poteri occulti e la loggia P2 secondo Sergio Mattarella |url=http://www.internazionale.it/opinione/giorgio-zanchini-2/2015/02/04/i-poteri-occulti-e-la-loggia-p2-secondo-sergio-mattarella |editore=Internazionale|data=4 febbraio 2015 |accesso=19 dicembre 2016}}</ref>
[[File:Sergio Mattarella 1983.jpg|thumb|left|Sergio Mattarella nel 1983]]
Dal 1982 fu spinto dal neo-segretario DC [[Ciriaco De Mita]] a intensificare il proprio impegno politico attivo. In quell'anno, [[Cosa nostra]] era stata artefice degli omicidi del segretario regionale del [[Partito Comunista Italiano|PCI]] [[Pio La Torre]] e del prefetto di Palermo [[Carlo Alberto dalla Chiesa]], che seguivano di appena due anni l'uccisione di Piersanti Mattarella. Questi eventi tragici scossero la credibilità del sistema politico regionale ponendo la DC di fronte alla necessità di una reazione nei confronti del fenomeno mafioso.<ref name="Azzolina">{{cita libro | nome= Laura | cognome= Azzolina| titolo=Governare Palermo: storia e sociologia di un cambiamento mancato | anno=2009 | editore=Donzelli Editore | città=Soveria Mannelli |ISBN= 978-88-6036-317-6|url=https://books.google.it/books?id=Bb5ywFjv3NAC&pg=PA22&dq=%22vito+ciancimino%22+%22sergio+mattarella%22&hl=it&sa=X&ei=9ELOVOOIJYXiaNu3gLAK&ved=0CCoQ6AEwAQ#v=onepage&q=%22vito%20ciancimino%22%20%22sergio%20mattarella%22&f=false|p=22 }}</ref> La risposta ebbe inizio dal congresso regionale di [[Agrigento]] del febbraio 1983, nel quale fu eletto segretario regionale [[Giuseppe Campione (politico)|Giuseppe Campione]], di [[area Zac]], che si impose sulla corrente di [[Salvo Lima]]: in quella circostanza, fu proprio Mattarella a porre la condizione che l'elezione del Comitato Regionale del partito avvenisse con liste contrapposte: tale misura, accompagnata dalla presenza di una [[soglia di sbarramento]], di fatto inibì alla piccola corrente dell'ex sindaco di Palermo [[Vito Ciancimino]], ritenuto contiguo ad ambienti mafiosi, di trovare rappresentanza nel massimo organo regionale del partito.<ref>{{cita web|url=http://www.camera.it/_dati/leg14/lavori/documentiparlamentari/indiceetesti/023/016t02_RS/00000033.pdf |titolo=Camera dei Deputati-Senato della Repubblica: Documenti XIV legislatura |pagine=525-526}}</ref>
Quell'anno, alle [[elezioni politiche italiane del 1983|elezioni politiche di giugno]] venne eletto alla [[Camera dei deputati (Italia)|Camera dei deputati]] nella [[Circoscrizione Sicilia 1|circoscrizione della Sicilia occidentale]]: con 119.969 preferenze, fu il secondo candidato più suffragato della circoscrizione.<ref>{{cita web |url=http://elezionistorico.interno.it/candidati.php?tpel=C&dtel=26/06/1983&tpa=I&tpe=I&lev0=0&levsut0=0&lev1=29&levsut1=1&ne1=29&es0=S&es1=S&ms=S&ne=29&nlg=8&ts=C&ccp=1 |titolo= Elezioni politiche 1983 - Camera dei Deputati: candidati DC del collegio di Palermo-Trapani-Agrigento-Caltanissetta |sito=Archivio storico delle elezioni |editore=Ministero dell'Interno |accesso=7 febbraio 2014}}</ref>
Nel 1984 De Mita, rieletto segretario, maturò l'idea di agire più incisivamente sulla via del rinnovamento e di azzerare i vertici palermitani del partito. A tale scopo, il 30 ottobre, cinque giorni prima della sua visita a Palermo, nominò Mattarella commissario straordinario.<ref>{{cita news |autore=Francesco Santini |titolo=Per Mattarella arriva troppo presto il test delle amministrative di maggio |url=http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/mod,libera/action,viewer/Itemid,3/page,6/articleid,1020_01_1984_0250_0006_22665836/ |pubblicazione=[[La Stampa]] |data=21 ottobre 1984 |accesso=6 febbraio 2015}}</ref> In tale veste nel 1985 Mattarella si fece promotore della formazione a Palermo di una giunta comunale di rinnovamento guidata da [[Leoluca Orlando]], che era stato tra i collaboratori di suo fratello Piersanti alla Regione Siciliana:<ref name=Azzolina/><ref name="Messina">{{cita news |autore=[[Sebastiano Messina]] |url=http://www.repubblica.it/speciali/politica/elezioni-presidente-repubblica-edizione2015/2015/01/29/news/sergio_mattarella_dalla_morte_di_piersanti_al_no_sulla_mamm_una_carriera_con_la_schiena_dritta-106032107/ |titolo=Sergio Mattarella, dalla morte del padre al no sulla Mammì, una carriera con la schiena dritta |pubblicazione= La Repubblica |data= 29 gennaio 2015 |accesso=29 gennaio 2015}}</ref> la giunta Orlando fu uno degli elementi distintivi della cosiddetta [[Primavera di Palermo|primavera palermitana]].<ref name="Falci">{{cita news |autore=Giuseppe Alberto Falci |url=
http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/01/31/volete-parlare-mattarella-chiamate-lamico-giovanni-burtone-deputato-ricercato-montecitorio/1385744/ |titolo=Mattarella: per parlare con lui chiamate amico Burtone, il più cercato alla Camera |pubblicazione= Il Fatto quotidiano |data= 31 gennaio 2015 |accesso=1º febbraio 2015}}</ref> Mattarella restò commissario della DC palermitana fino al luglio 1988.
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=== L'incarico al ministero della Pubblica Istruzione ===
Nel luglio del 1989, con la formazione del [[governo Andreotti VI]], fu nominato [[Ministri della pubblica istruzione della Repubblica Italiana|Ministro della pubblica istruzione]]. A gennaio del 1990 guidò la prima Conferenza nazionale della scuola<ref>{{cita news|url=https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1996/10/06/se-si-sveglia-la-pantera.html|autore=Guglielmo Pepe|titolo=Se si sveglia la pantera|data=6 ottobre 1996|pubblicazione=la Repubblica}}</ref> che discusse il rinnovamento del sistema dell'istruzione e affrontò il tema dell'autonomia scolastica.<ref name="DeGregorio">{{cita news |autore=Antonella De Gregorio |url=http://www.corriere.it/scuola/15_gennaio_30/scuola-moduli-educazione-salute-scuola-secondo-mattarella-7e7d6fb2-a86c-11e4-9642-12dc4405020e.shtml |titolo=Addio al maestro unico, così Mattarella cambiò la scuola |pubblicazione= [[Corriere della Sera]] |data=30 gennaio 2015 |accesso=2 febbraio 2015}}</ref> E mentre, a marzo dello stesso anno, si teneva un maxi-concorso a cattedre per la [[Scuola secondaria di secondo grado in Italia|Scuola secondaria di secondo grado]], Mattarella intervenne con il riordino dei programmi didattici del biennio delle scuole superiori,<ref name=DeGregorio/> portando a compimento i primi passi del [[Progetto Brocca]], il programma di revisione del sistema didattico intrapreso sotto il predecessore [[Giovanni Galloni]] nel 1988.
Curò inoltre il progetto di riforma complessiva della [[scuola elementare]] che dopo alcuni anni di sperimentazione, con la legge 148 del 23 maggio 1990, rese universale il modulo dei tre insegnanti su due classi portando al superamento del tradizionale maestro unico.<ref name=DeGregorio/> Mattarella la definì "una riforma che rende possibile la piena attuazione dei nuovi programmi", ma non mancarono le critiche da parte delle opposizioni di sinistra: il deputato [[Sergio Soave]] la definì "una riforma dimezzata e svilita per l'orario, per il maestro prevalente che rimane in prima e in seconda e perché non prevede, di fatto, nessuno stanziamento per la limitazione del tempo pieno".<ref>{{cita libro|nome=C.|cognome=Desinan |titolo=Discutere la scuola. Ipotesi, contenuti e prospettive a confronto|anno=1998 |editore=FrancoAngeli |ISBN=978-88-464-0914-0 |p=51 |url=https://books.google.it/books?id=qt8LvnS5O4kC&pg=PA51&dq=%22Sergio+Mattarella%22&hl=it&sa=X&ei=gzTSVIX8NYfPaNHEgbAK&ved=0CCkQ6AEwAjha#v=onepage&q=%22Sergio%20Mattarella%22&f=false}}</ref> Inizialmente avversata a causa dei maggiori costi per il bilancio statale, la riforma è stata con il tempo considerata di grande portata innovativa sotto il profilo pedagogico.<ref name=DeGregorio/>
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Appena un mese dopo, il 27 luglio 1990, Mattarella si dimise dall'incarico di ministro insieme ad altri esponenti della sinistra democristiana ([[Mino Martinazzoli]], [[Riccardo Misasi]], [[Carlo Fracanzani]] e [[Calogero Antonio Mannino|Calogero Mannino]]) per protestare contro la [[questione di fiducia|fiducia]] posta dal governo sul [[legge Mammì|disegno di legge Mammì]] di riassetto del sistema radiotelevisivo,<ref name=BioMinistro/> che venne soprannominato sarcasticamente ''legge [[Polaroid]]'' in quanto, a detta dei detrattori, esso si limitava a fotografare l'esistente condizione di [[duopolio]], legittimando la posizione dominante del [[Mediaset|gruppo televisivo Fininvest]] di [[Silvio Berlusconi]].
Rimasto privo di incarichi di governo, a dicembre 1990 diventò uno dei due vicesegretari della Democrazia Cristiana durante la segreteria di [[Arnaldo Forlani]], in quota alle correnti di sinistra del partito.<ref>{{cita news|autore=Fabio Martini |url=http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/mod,libera/action,viewer/Itemid,3/page,2/articleid,0924_01_1990_0293_0002_12679678/ |titolo= La nuova mappa del potere dc delude la sinistra |pubblicazione= [[La Stampa]] |data= 15 dicembre 1990 |accesso 1 febbraio 2015}}</ref> Mantenne l'incarico fino al 1992, quando il nuovo segretario politico Martinazzoli gli affidò la direzione politica del quotidiano democristiano ''[[Il Popolo]]''.<ref name="BioMinistro">{{cita news|autore=|url=http://www.repubblica.it/online/politica/mattarella/mattarella/mattarella.html |titolo=Sergio Mattarella - Ministro della Difesa |pubblicazione=[[La Repubblica (quotidiano)|La Repubblica]] |accesso=29gennaio 2015}}</ref>
=== La legge Mattarella e la fondazione del nuovo [[Partito Popolare Italiano (1994)|Partito Popolare]] ===
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Alle [[elezioni politiche italiane del 1992|elezioni del 1992]] Sergio Mattarella venne rieletto alla Camera con 50.280 preferenze, confermandosi il secondo democristiano più votato del collegio elettorale della Sicilia occidentale.<ref>{{cita web |url=http://elezionistorico.interno.it/candidati.php?tpel=C&dtel=05/04/1992&tpa=I&tpe=I&lev0=0&levsut0=0&lev1=29&levsut1=1&ne1=29&es0=S&es1=S&ms=S&ne=29&nlg=13&ts=C&ccp=1 |titolo= Elezioni politiche 1992 - Camera dei Deputati: candidati DC del collegio di Palermo-Trapani-Agrigento-Caltanissetta |sito=Archivio storico delle elezioni |editore=Ministero dell'Interno |accesso=7 febbraio 2014}}</ref> Nel corso dell'[[XI legislatura della Repubblica Italiana|XI legislatura]] fu relatore delle leggi di riforma del [[sistema elettorale]] della Camera e del [[Senato della Repubblica|Senato]] che, recependo l'esito del [[referendum abrogativi in Italia del 1993#Elezione Senato della Repubblica|referendum del 1993]], introducevano una preponderante componente maggioritaria sia pure mitigata dall'attribuzione, con il [[sistema proporzionale]], del 25% dei seggi. La [[legge Mattarella]], alla quale il politologo [[Giovanni Sartori]] diede l'appellativo di ''Mattarellum'',<ref>{{cita news|autore=[[Giovanni Sartori]] |url=http://archiviostorico.corriere.it/1993/giugno/19/riforma_profundis_co_0_93061915707.shtml|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20150927183818/http://archiviostorico.corriere.it/1993/giugno/19/riforma_profundis_co_0_93061915707.shtml|dataarchivio=27 settembre 2015|titolo=Riforma, de profundis |pubblicazione=Corriere della Sera |data=19 giugno 1993 |accesso=1º febbraio 2015}}</ref> fu impiegata per le [[elezioni politiche italiane del 1994|elezioni politiche del 1994]], [[elezioni politiche italiane del 1996|del 1996]] e [[elezioni politiche italiane del 2001|del 2001]]. Mattarella, inoltre, fu componente della [[Commissione parlamentare per le riforme costituzionali|commissione bicamerale per le riforme costituzionali]], della quale per pochi mesi ricoprì l'incarico di vicepresidente.<ref>{{cita web|url=http://storia.camera.it/organi/commissione-parlamentare-riforme-istituzionali-11 |titolo=Commissione parlamentare per le riforme istituzionali |sito=Portale storico della Camera dei Deputati |accesso=8 febbraio 2014}}</ref>
Sergio Mattarella venne solo sfiorato dalle inchieste su [[Mani pulite|Tangentopoli]]: nell'agosto 1993 fu uno dei destinatari di un'[[informazione di garanzia]] che seguiva le dichiarazioni di un imprenditore edile siciliano all'epoca sotto processo per turbativa d'asta<ref>[http://legislature.camera.it/_dati/leg11/lavori/stampati/pdf/38221.pdf testo dell'autorizzazione a procedere del 7 agosto 1993]</ref> di aver ricevuto 50 milioni di lire<ref name="Amabile1993">{{cita news|autore=F. Amabile|autore2= F. La Licata |autore3=A. Ravidà |url=http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/mod,avanzata/action,viewer/Itemid,3/page,1/articleid,0797_01_1993_0215_0001_11233236 |titolo=Mani Pulite in Sicilia: bufera su dc, psi e pds |pubblicazione=[[La Stampa]] |data= 7 agosto 1993 |accesso=3 febbraio 2015}}</ref> e dei buoni benzina. Mattarella annunciò le sue dimissioni da tutti gli incarichi e ricevette la solidarietà di [[Mino Martinazzoli]], allora segretario del partito, un gesto criticato pubblicamente da [[Francesco Cossiga]] perché in contrasto con quanto fatto per altri inquisiti.<ref name=Amabile1993/> Venne in seguito assolto dall'accusa.<ref>{{cita news|url=http://www.ilpost.it/2015/01/29/sergio-mattarella/ |titolo=Mattarella, chi è? |pubblicazione=[[Il Post]] |data=29 gennaio 2015 |accesso=29 gennaio 2015}}</ref>
Mattarella fu uno dei protagonisti del rinnovamento della DC che avrebbe condotto nel gennaio 1994 alla fondazione del [[Partito Popolare Italiano (1994)|Partito Popolare Italiano]], nelle cui liste sarebbe stato eletto alla Camera nel 1994 e nel 1996.
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== Note ==
<references />
== Bibliografia ==
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