Castello di Verrès: differenze tra le versioni

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I lavori sono ricordati da una lapide in pietra situata sopra l'ingresso dell'antiporta, affiancata dagli [[stemmi]] di Renato di Challant (alla sinistra del testo) e della sua seconda moglie Mencia di Braganza (alla destra del testo):<ref>{{Cita|Anna Maria Ferrero|p. 39}}.</ref>
 
{{Citazione|Nell'anno di Cristo 1536, l'illustre Conte di Challant Renato, Barone di [[Beaufremont]], di [[Virieu-le-Grand]], di [[Aymavilles]] e di [[Coligny]], Signore di [[Châtillon (Italia)|Châtillon]], di [[Saint-Marcel (Italia)|Saint Marcel]], di [[Issogne]] e di [[Valangin]], di [[Montalto Dora]], di [[Castello di Graines|Graines]], di [[Verrès]] e di [[Castello di Ussel|Ussel]], cavaliere dell'[[Ordine supremo della Santissima Annunziata|Ordine dell'Annunziata]] e maresciallo di Savoia, abbellì questa fortezza edificata da Ebalo di Challant e ne munì l'esterno di estensioni offensive<ref name="verresvarasc"/>.||Arcem per excellentissimum ebailum de challant editam illustris renatus challandi comes de baufremont viriaci magni ama ville et collogniaci baro. castellionis S. marcelli yssognie valangini montisalti grane verrecii usselli etc. dominus ordinis miles ac marescallus sabaudie. intus decorauit forasque structuris bellicis (muniu)it. anno Xpi. 1536<ref name="Cita|cita-Anna -Maria -Ferrero|p. 40-p40">{{Cita|Anna Maria Ferrero|p. 40}}.</ref>.|lingua= la}}
 
=== Il declino e il recupero ottocentesco ===
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{{Citazione|Una scala da giganti assale dal cortile le muraglie, le cinge a mezza altezza di larghi ripiani e da questi si risospinge in alto per rifasciarle un'altra volta tutto all'ingiro. È un castello di archi, tutto [[granito]], che si spiccano uno dall'altro colla sveltezza di un [[Ercole]] diciottenne.|[[Giuseppe Giacosa]]<ref>{{Cita|Giuseppe Giacosa, I castelli Valdostani|pp. 163-164}}.</ref>}}
 
Il primo piano era riservato ai signori del maniero. Vi si accede salendo lungo il monumentale scalone ad [[arco rampante|archi rampanti]] della larghezza di circa due metri che, partendo dal cortile interno, si arrampica lungo le pareti interne dell'edificio<ref name="Cita|cita-Anna -Maria -Ferrero|p. 40-p40"/><ref name="Tersilia">{{Cita|Tersilia Gatto Chanu}}.</ref>.
 
L'[[architrave]] della prima porta che si incontra salendo lo scalone riporta l'incisione che ricorda [[Ibleto di Challant]] come costruttore del castello nel 1390. La porta immette in una stanza adibita a corpo di guardia, che si trova al di sopra dell'androne di ingresso. Sul pavimento della stanza si trova la botola dalla quale era possibile bersagliare i nemici sottostanti<ref name="annamariaferrero46">{{Cita|Anna Maria Ferrero|p. 46}}.</ref>. La stanza è illuminata sul lato a nord da una finestra dalla quale è possibile vedere il [[castello di Villa]] a [[Challand-Saint-Victor]]<ref name="verrescomune"/>.