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Il processo penale è basato sull'obbligatorietà dell'azione penale ciò vuol dire che il giudice quando viene a conoscenza di un reato è obbligato a procedere nei confronti dei possibili imputati, attraverso l'applicazione delle sanzioni penali, ovvero, prendere delle conseguenze sulle azioni illecite che una persona fa.
Questo processo tratta, per tanto, del potere di accertare se un determinato fatto può essere riconducibile a un reato e punire coloro responsabili di tali azioni
In un caso di omicidio, ad esempio, l<nowiki>'azione penale inizia quando il '''Pubblico Ministero ''' (PM) riceve la notizia di reato (che può consistere anche in una denuncia fatta da un cittadino) e quando ne è a conoscenza è obbligato a procedere per individuare il presunto responsabile, formula quindi l'imputazione, autorizzando la polizia giudiziaria alla citazione dell'</nowiki>imputato.
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Nel processo penale si distinguono alcune figure importanti di giudici, divisi per grado:
- GIUDICE DI PACE, competente per reati minori;
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- CORTE D'ASSISE, composta da due magistrati e sei giudici popolari (cittadini scelti tramite sorteggio). Ha la competenza di gestire processi di maggiore gravita come l'omicidio e la strage.
- TRIBUNALE, cause decise dal Giudice di pace;
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- CORTE D'ASSISE D'APPELLO, cause decise in Corte d'Assise.
- CORTE DI CASSAZIONE, ha la competenza di Giudice di legittimità.
La giurisdizione trova fondamento nella Carta costituzionale, in cui si stabilisce (art. 24) che tutti possono agire in giudizio per la tutela dei propri diritti e interessi legittimi
Nell'azione penale viene realizzata la pretesa punitiva pubblica (ius puniendi) che sorge a seguito della commissione di un reato, con l'applicazione dei precetti normativi del caso.
Nel novembre 1999 il Parlamento Italiano ha approvato la <nowiki>'''legge di revisione costituzionale''' che ha introdotto il '''giusto processo'''</nowiki> volto a garantire condizioni di parità tra le parti e la giusta durata dei processi.
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