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Eletto vescovo di [[Diocesi di Biella|Biella]] da papa Pio IX il 25 luglio 1873, entrò in diocesi il 7 settembre dello stesso anno, ma non avendo ancora ottenuto il regio ''[[exequatur]]'' prese provvisoria dimora nel seminario maggiore. Per l{{'}}''exequatur'' dovette attendere oltre tre anni, in cui gli fu impedito di godere del palazzo vescovile e dei beni della mensa vescovile.<ref>Angelo Stefano Bessone, ''Uomini tempi e ambienti operai che hanno preparato Oreste Fontanella'', Biella, 1985, pp. 363-364</ref> [[Quintino Sella]] espresse le sue riserve su un vescovo nominato «dal solo papa (o meglio Don Bosco) senza presentazione del governo», riconoscendo l'influenza di [[Giovanni Bosco]] a vantaggio del clero intransigente.<ref>''Epistolario inedito di Quintino Sella'', Torino, 1927, p. 275 cit. da Angelo Stefano Bessone, ''Il giansenismo nel Biellese'', Biella, 1978, pp. 281-284</ref>
 
Si contrappose all'episcopato filogiansenista del suo predecessore [[Giovanni Pietro Losana]] e adottò per il seminario i testi dei [[neotomismo|neotomisti]] romani e napoletani invece dei testi [[Antonio Rosmini Serbati|rosminiani]] e persino preferite alle pubblicazioni tomiste moderate del professore biellese Pietro Tarino. Si allineò così all'enciclica ''[[Aeterni Patris]]'' di [[papa Leone XIII]], che gli rivolse personali apprezzamenti nel [[breve pontificio|breve]] ''Gratulamur magnopere'' del 26 luglio 1880.<ref>Angelo Stefano Bessone, ''Giovanni Pietro Losana (1789-1873)'', Biella, 2006, pp. 213, 292-295</ref> Tuttavia, serbò una certa continuità, confermando il [[vicario generale]] di monsignor Losana, [[Davide Riccardi]], di cui preparò la nomina a vescovo, nonostante avesse simpatie [[Conciliatorismo|conciliatoriste]], attenuatesi tuttavia dopo il Concilio Vaticano I e la [[Breccia di Porta Pia|presa di Roma]].<ref>Angelo Stefano Bessone, ''Preti e ambienti della Chiesa biellese intorno a don Oreste Fontanella'', vol. 1, Biella, 1997, pp. 81-98</ref>
 
Celebrò il secondo sinodo diocesano nel 1882, in cui fra gli altri provvedimenti approvò un'associazione di preti diocesani che si dedicavano alla predicazione di missioni nelle parrocchie.<ref>Angelo Stefano Bessone, ''Uomini tempi e ambienti operai che hanno preparato Oreste Fontanella'', Biella, 1985, p. 368-378</ref>