Deborah Compagnoni: differenze tra le versioni

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=== Carriera sciistica ===
==== Stagioni 1986-1992 ====
Nata a [[Bormio]], è cresciuta ed ha vissuto a [[Santa Caterina Valfurva]] in [[Valtellina]]. Appena sedicenne vinse la medaglia di bronzo in [[discesa libera]] ai [[Campionati mondiali juniores di sci alpino 1986|Mondiali juniores del 1986]], mentre nell'[[Campionati mondiali juniores di sci alpino 1987|edizione successiva]] ottenne l'oro in [[slalom gigante]] e un secondo bronzo in discesa. Nel 1988 subì il primo degli infortuni che avrebbero seriamente inciso sulla sua carriera, la rottura del ginocchio destro, seguito da un grave blocco intestinale che ne mise a rischio la vita<ref name=sr />; nel [[Campionati italiani di sci alpino 1989|nel 1989]] ai [[Campionati italiani di sci alpino 1989|Campionati italiani]] vinse la medaglia d'oro in tutte e quattro le specialità dello sci alpino moderno.
 
In [[Coppa del Mondo di sci alpino|Coppa del Mondo]] ottenne il primo podio nel gigante di casa, a Santa Caterina di Valfurva l'8 dicembre 1991 (seconda dietro alla [[svizzera]] [[Vreni Schneider]]) e la prima vittoria nel [[supergigante]] di [[Morzine]] il 26 gennaio 1992. Il suo esordio ai [[XVI Giochi olimpici invernali]] di {{OI|sci alpino|1992}} le portò una medaglia d'oro nel supergigante, ma il giorno seguente, mentre gareggiava nello slalom gigante, in una scivolata apparentemente di poco conto subì uno dei suoi gravi infortuni ai legamenti delle ginocchia<ref name=sr />. Il suo grido di dolore, ripreso dalla diretta televisiva, entrò nelle case di tutti gli appassionati di sci del mondo<ref>{{Cita news|autore=[[Paolo De Chiesa]]|url=http://www.torino2006.it/ITA/OlympicGames/news/news_ita150089.html|titolo=I miei campioni: Deborah Compagnoni|pubblicazione=Sito ufficiale dei [[XX Giochi olimpici invernali]]|giorno=14|mese=novembre|anno=2005|accesso=11 dicembre 2010|urlmorto=sì}}</ref>.
 
==== Stagioni 1993-1997 ====
All'esordio [[Campionati mondiali di sci alpino|iridato]], [[Campionati mondiali di sci alpino 1993|Morioka 1993]], fu 5ª nel supergigante, mentre l'anno dopo, ai [[XVII Giochi olimpici invernali]] di {{OI|sci alpino|1994}}, conquistò [[Sci alpino ai XVII Giochi olimpici invernali - Slalom gigante femminile|nello slalom gigante]] (specialità nella quale aveva già vinto nella stessa stagione tre gare di Coppa del Mondo) il suo secondo oro olimpico; inoltre fu l'[[Portabandiera|alfiere]] della rappresentativa italiana nella cerimonia d'apertura<ref>{{cita web|url=http://www.sports-reference.com/olympics/countries/ITA/|titolo=Scheda sports-reference.com sull'Italia|accesso=5 settembre 2014|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20121012164509/http://www.sports-reference.com/olympics/countries/ITA/|dataarchivio=12 ottobre 2012|urlmorto=sì}}</ref> e si classificò [[Sci alpino ai XVII Giochi olimpici invernali - Supergigante femminile|17ª nel supergigante]] e [[Sci alpino ai XVII Giochi olimpici invernali - Slalom speciale femminile|10ª nello slalom speciale]].
 
Divenne campionessa mondiale di slalom gigante nelle edizioni di [[Campionati mondiali di sci alpino 1996|Sierra Nevada 1996]] (quando invece non terminò lo slalom speciale) e [[Campionati mondiali di sci alpino 1997|Sestriere 1997]]; sulle nevi italiane ottenne l'oro anche in slalom speciale, una doppietta che solo pochi atleti nella [[storia dello sci]] hanno saputo conquistare. [[Coppa del Mondo di sci alpino 1997|In quella stessa stagione in Coppa del Mondo]] si aggiudicò la [[coppa di cristallo]] [[Coppa del Mondo di slalom gigante|di slalom gigante]]: per la prima volta una sciatrice italiana vinceva una Coppa di specialità, al termine della stagione più bella che diede a Deborah Compagnoni la doppietta di ori iridati al Sestriere, la Coppa di gigante, cinque vittorie - tra cui lo slalom di Semmering, unica sua vittoria in Coppa fra i pali stretti - e il quarto posto in classifica generale.