Camicia Nera (cacciatorpediniere): differenze tra le versioni

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Il 7 luglio, alle 15.45, lasciò [[Messina]] insieme alle unità sezionarie ed alla III Divisione (''Trento'' e ''Bolzano''), congiungendosi poi con il resto della II Squadra Navale (incrociatore pesante ''[[Pola (incrociatore)|Pola]]'', Divisioni incrociatori I, II e VII per un totale di 9 unità e squadriglie cacciatorpediniere IX, X, XII e XIII) che, dopo aver funto da forza di appoggio ad un'operazione di convogliamento per la [[Libia]], si unì alla I Squadra e partecipò alla [[battaglia di Punta Stilo]] del 9 luglio: durante il ripiegamento della [[flotta]] italiana in tale scontro, la XI Squadriglia avvistò ed attaccò le navi britanniche alle 16.15; in particolare, il ''Camicia Nera'', alle 16.20, uscito dalla [[cortina fumogena]] stesa dal capoclasse ''Artigliere'', si portò a 10.800 metri dalle unità nemiche e lanciò infruttuosamente i [[siluro|siluri]] insieme alle altre tre unità (che lanciarono in tutto 10 armi, 7 contro una [[nave da battaglia|corazzata]] e 3 contro un [[incrociatore]])<ref>{{cita|Giorgerini 2002|pp. 172-185}}.</ref><ref>[http://www.naval-history.net/xDKWW2-4007-20JUL01.htm Naval Events, 1-14 July 1940<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>.
 
NelIl mattino del 6 ottobre lasciò Messina con i tre gemelli insieme alla III Divisione (''Trento'', ''[[Trieste (incrociatore)|Trieste]]'', ''Bolzano'') in appoggio, con altre unità, all'operazione «CV» che vedeva 2 [[nave cargo|mercantili]] e 4 cacciatorpediniere in [[rotta navale|rotta]] per la [[Libia]]; tutte le navi tornarono comunque in porto in seguito all'avvistamento di [[nave da battaglia|navi da battaglia]] inglesi<ref>[http://www.naval-history.net/xDKWW2-4010-23OCT01.htm 1940<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>.
 
Nella notte tra l'11 ed il 12 ottobre 1940 fu inviato a pattugliare – al comando del [[capitano di fregata]] Giovanni Oliva –, insieme alle tre unità della XI Squadriglia ed alle [[torpediniera|torpediniere]] della I Squadriglia (''[[Alcione (torpediniera)|Alcione]]'', ''[[Airone (torpediniera)|Airone]]'', ''[[Ariel (torpediniera)|Ariel]]'') l'[[area]] ad est di [[Malta]], alla ricerca di navi britanniche che avrebbero dovuto trovarsi in quella zona<ref name="Rocca">{{cita|Gianni Rocca|pp. 48-49}}.</ref><ref name="Capo Passero">[http://www.regiamarinaitaliana.it/Capo%20Passero.html Capo Passero<!-- Titolo generato automaticamente -->] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20110307164252/http://www.regiamarinaitaliana.it/Capo%20Passero.html |data=7 marzo 2011 }}</ref>. Nelle prime ore della notte del 12 ottobre le tre torpediniere della I Squadriglia attaccarono l'incrociatore leggero [[HMS Ajax (22)|HMS ''Ajax'']], che faceva parte di un più ampio schieramento navale britannico che stava tornando ad [[Alessandria d'Egitto|Alessandria]] dopo aver scortato un [[convoglio navale|convoglio]] per Malta: ne derivò un violento e confuso [[combattimento|scontro]] in seguito al quale vennero affondate l<nowiki>’</nowiki>''Airone'' e l<nowiki>’</nowiki>''Ariel'', mentre l<nowiki>’</nowiki>''Ajax'' ebbe [[danno|danni]] non gravi<ref name="Rocca"/><ref name="Capo Passero"/>. Prima di attaccare, all'1.37, le torpediniere avevano lanciato un segnale di scoperta, che fu ricevuto in tempi diversi dai cacciatorpediniere della XI Squadriglia: il ''Camicia Nera'', dopo averlo ricevuto, virò verso nord e, avvistato l'incrociatore britannico alle 2.47, si portò all'[[attacco (guerra)|attacco]] sparando due [[Salva (armi da fuoco)|salve]] con i cannoni e quindi ripiegando per evitare di essere colpito (erano infatti già stati seriamente danneggiati l<nowiki>’</nowiki>''Aviere'' e l<nowiki>’</nowiki>''Artigliere'')<ref name="Rocca"/><ref name="Capo Passero"/><ref>[http://www.regiamarina.net/detail_text.asp?nid=61&lid=2 Azione di Capo Passero<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>. Verso le quattro del [[mattino]] il ''Camicia Nera'' prese a rimorchio l<nowiki>’</nowiki>''Artigliere'', immobilizzato ed in fiamme, ma alle 8.10 le due unità furono attaccate da aerei, mentre all'orizzonte vennero avvistati due incrociatori e tre cacciatorpediniere britannici: il ''Camicia Nera'' dovette lasciare i cavi e diresse a tutta velocità per [[Augusta (Italia)|Augusta]]; mentre l<nowiki>’</nowiki>''Artigliere'' veniva affondato dal tiro dell'incrociatore [[HMS York (90)|HMS ''York'']], il ''Camicia Nera'', copertosi la ritirata mediante una [[cortina fumogena]], riuscì ad eludere la caccia aeronavale procedendo a tutta velocità verso il porto siciliano, dove giunse indenne verso [[Mezzogiorno (parte del giorno)|mezzogiorno]]<ref name="Rocca"/><ref name="Capo Passero"/>.
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Il 14 aprile lasciò Napoli per scortare a Tripoli, insieme ai cacciatorpediniere ''[[Grecale (cacciatorpediniere)|Grecale]]'', ''Geniere'' ed ''Aviere'' ed alla torpediniera ''[[Pleiadi (torpediniera)|Pleiadi]]'', i [[piroscafo|piroscafi]] ''Alicante'', ''Santa Fe'', ''Maritza'' e ''Procida''; dopo una sosta a [[Palermo]] durata dal 17 alle otto del 18 aprile per evitare l'attacco da parte di navi inglesi, il convoglio proseguì per il porto libico ove giunse il 20<ref name="trentoincina">[http://www.trentoincina.it/dbunita2.php?short_name=Camicia%20Nera Trentoincina<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref><ref>[http://www.naval-history.net/xDKWW2-4104-31APR02.htm 1 April, Tuesday<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>.
 
L'11 maggio scortò un convoglio composto dai mercantili ''Preussen'', ''Wachtfels'', ''Ernesto'', ''Tembien'', ''Giulia'' e ''Col di Lana'' insieme ai cacciatorpediniere ''[[Dardo (cacciatorpediniere 1932)|Dardo]]'', ''Geniere'', ''Grecale'', ''[[Scirocco (cacciatorpediniere)|Scirocco]]'' ed ''Aviere'': partite da Napoli, le navi arrivarono a Tripoli il 14<ref>[http://www.naval-history.net/xDKWW2-4105-32MAY01.htm World War 2 at Sea, May 1941<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>.
 
Il 3 giugno fece parte della scorta del convoglio «Aquitania»: lo formavano i mercantili ''Aquitania'', ''Caffaro'', ''Nirvo'', ''Montello'', ''Beatrice Costa'' e la [[petroliera|nave cisterna]] ''Pozarica'', in rotta Napoli-Tripoli con la scorta, oltre che dell<nowiki>’</nowiki>''Aviere'', dei cacciatorpediniere ''Dardo'', ''Geniere'' ed ''Aviere'' e della torpediniera ''[[Giuseppe Missori (cacciatorpediniere)|Missori]]''; il 4 giugno, mentre le navi si trovavano ad una ventina di miglia dalle isole [[KerkennahKerkenna]], furono attaccate da [[aereo|aerei]] che colpirono il ''Montello'', che esplose senza lasciare superstiti, e la ''Beatrice Costa'', che, avendo benzina in fusti come parte del carico, s'incendiò; il ''Camicia Nera'' cercò di salvarla ma, visti inutili i tentativi, la fece abbandonare dall'[[equipaggio]] e ne accelerò l'affondamento<ref>[http://www.naval-history.net/xDKWW2-4106-33JUN01.htm 1 June, Sunday<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref><ref>{{cita|Giorgerini 2002|pp. 469-470}}.</ref>.
 
Il 4 agosto salpò da Napoli, di scorta ad un convoglio composto dai [[piroscafo|piroscafi]] ''Nita'', ''Aquitania'', ''Ernesto'', ''Nirvo'' e ''Castelverde'' (il resto della scorta era costituito dai cacciatorpediniere ''Gioberti'', ''Geniere'', ''[[Alfredo Oriani (cacciatorpediniere)|Oriani]]'' e ''Aviere'' e dalla torpediniera ''[[Calliope (torpediniera)|Calliope]]''), cui poi si aggiunse la [[petroliera|motocisterna]] ''Pozarica''; il 6 agosto il ''Nita'', fu colpito da aerei dell'830° Squadron britannico; il ''Camicia Nera'' e la ''Calliope'' cercarono di salvarlo, ma il trasporto affondò infine nel punto 35°15' N e 12°17' E: il ''Camicia Nera'' non poté che recuperarne i [[naufrago|naufraghi]] (le altre navi del convoglio giunsero a destinazione l'indomani)<ref name="trentoincina"/><ref>[http://www.naval-history.net/xDKWW2-4108-35AUG01.htm Naval Events, 1-14 August 1941<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>.
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Il 13 dicembre, alle 19.40, salpò da Taranto insieme alla corazzata ''[[Andrea Doria (nave da battaglia 1913)|Doria]]'', agli incrociatori ''[[Muzio Attendolo (incrociatore)|Attendolo]]'' e ''Duca d'Aosta'' ed ai cacciatorpediniere ''Ascari'' ed ''Aviere'' per fornire scorta indiretta all'operazione «M 41» (tre convogli per la Libia composti da 6 mercantili, 5 cacciatorpediniere ed una torpediniera), che però fu funestata dagli attacchi sottomarini, che affondarono due trasporti (il ''Fabio Filzi'' ed il ''Carlo del Greco'') e danneggiarono seriamente la corazzata ''[[Vittorio Veneto (nave da battaglia)|Vittorio Veneto]]''; il ''Camicia Nera'' fu distaccato per scortare la ''Vittorio Veneto'' in rientro a Taranto, insieme ai cacciatorpediniere ''Vivaldi'', ''Da Noli'', ''Geniere'', ''Carabiniere'' ed ''Aviere'' ed alle torpediniere ''[[Lince (torpediniera)|Lince]]'' ed ''[[Aretusa (torpediniera)|Aretusa]]''<ref>[http://www.naval-history.net/xDKWW2-4112-39DEC01.htm 1 December, Monday<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>.
 
Il 16 dicembre fornì copertura ravvicinata – insieme ada ''Ascari'' ede ''Aviere'', alla corazzata ''[[Caio Duilio (nave da battaglia 19371913)|Duilio]]'' ede agli incrociatori ''Duca d'Aosta'', ''Attendolo'' e ''Montecuccoli'' – ada un'operazione di convogliamento per la Libia, la «M 42» (che vide l'impiego in tutto di 4 trasporti con a bordo 14.770 t di rifornimenti e 212 militari, 7 cacciatorpediniere ede una torpediniera), conclusa con successo<ref>{{cita|Giorgerini 2002|pp. 342-511}}.</ref><ref>[http://www.naval-history.net/xDKWW2-4112-39DEC02.htm 1 December, Monday<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>.
 
Alle 18.50 del 3 gennaio 1942 salpò da Taranto unitamente ai cacciatorpediniere ''Carabiniere'', ''[[Alpino (cacciatorpediniere 1939)|Alpino]]'', ''Ascari'', ''Pigafetta'', ''Geniere'', ''da Noli'' ed ''Aviere'', agli incrociatori pesanti ''Trento'' e ''Gorizia'' ed alle corazzate ''[[Littorio (nave da battaglia)|Littorio]]'', ''[[Giulio Cesare (nave da battaglia)|Cesare]]'' e ''Doria'' per fornire scorta indiretta all'operazione «M 43» (tre convogli per la Libia con in mare complessivamente 6 mercantili, 6 cacciatorpediniere e 5 torpediniere): tutti i mercantili giunsero a destinazione il 5 gennaio ed alle 17 di quel giorno il gruppo «Littorio», ''Camicia Nera'' compreso, rientrò a Taranto<ref>[http://www.naval-history.net/xDKWW2-4201-41JAN01.htm Royal Navy Events January 1942<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>.
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Nel 1942 imbarcò due [[mitragliera|mitragliere]] da 20/65&nbsp;mm e, più tardi, un [[ecogoniometro]]<ref name="Ct classe Soldati"/>.
 
Il 4 ottobre si aggregò, insieme ai cacciatorpediniere ''[[Saetta (cacciatorpediniere)|Saetta]]'' e ''Pigafetta'', alla scorta (della quale facevano già parte i cacciatorpediniere ''[[Folgore (cacciatorpediniere)|Folgore]]'' e ''[[Nicolò Zeno (cacciatorpediniere)|Zeno]]'' e la torpediniera ''[[Antares (torpediniera)|Antares]]'') della motonave ''Sestriere'', partita da Brindisi e diretta a [[Bengasi]] con un importante carico (3030 t di [[combustibile|combustibili]], 70 di [[munizioni]], 28 [[carro armato|carri armati]], 144 [[veicolo|veicoli]], 1060 t di altri materiali)<ref name="Giorgerini-2">{{cita|Giorgerini 2002|pp. 530-531}}.</ref>. Nella mattinata del 6 ottobre il Camicia Nera e lo Zeno diressero per [[Navarino (Grecia)|Navarino]] lasciando il convoglio che tuttavia, nonostante continui attacchi di [[bombardiere|bombardieri]] [[USAAF|statunitensi]], giunse in porto indenne alle 11.30 del 7 ottobre<ref name="Giorgerini-2"/>.
 
Il 17 ottobre di quell'anno l'unità salpò da [[Corfù]] di scorta, insieme ad ''Aviere'' e ''Geniere'', alla [[motonave]] ''Ankara''; il convoglio si congiunse con quello formato dalla motonave ''Monginevro'' scortata dalle torpediniere ''Orsa'' ed ''Aretusa'' (provenienti da [[Brindisi]]), venendo poi rinforzato dal cacciatorpediniere ''Alpino'', e si divise nuovamente verso la fine della navigazione: mentre le altre navi dirigevano per [[TobrukTobruch]], ''Aviere'', ''Monginevro'', ''Geniere'' e ''Camicia Nera'' raggiunsero [[Bengasi]]<ref name="Giorgerini-2"/>.
 
In novembre scortò a [[Baia di Suda|Suda]] e [[Bengasi]] la moderna [[motonave]] ''Foscolo''<ref name="trentoincina"/>.
 
Alla mezzanotte del 2 dicembre salpò da Palermo al comando del [[capitano di fregata]] Adriano Foscari per scortare a Palermo, insieme ai cacciatorpediniere ''Da Recco'' e ''Folgore'' ed alle torpediniere ''[[Procione (torpediniera)|Procione]]'' e ''[[Clio (torpediniera)|Clio]]'', il convoglio «H» ([[trasporto truppe|trasporti truppe]] ''Aventino'' e ''Puccini'', trasporto militare tedesco ''KT 1'', [[traghetto]] ''Aspromonte'', con a bordo in tutto 1766 militari, 698 t di materiali, soprattutto munizioni, 32 automezzi, 4 carri armati, 12 [[cannone|pezzi d’artiglieria]])<ref name="Giorgerini-3">{{cita|Giorgerini 2002|pp. 544-549}}.</ref>. Mediante l'[[Ultra (crittografia)|organizzazione Ultra]] la [[Royal Navy]] venne a sapere del convoglio e inviò contro di esso la Forza Q (incrociatori leggeri {{nave|HMS|Aurora|12|6}}, {{nave|HMS|Sirius|82|6}} e {{nave|HMS|Argonaut|61|6}}, cacciatorpediniere {{nave|HMS|Quentin||6}} e {{nave|HMAS|Quiberon||6}}). Alle 00.37 [[battaglia del banco di Skerki|le navi britanniche intercettarono il convoglio «H» e lo attaccarono presso il banco di Skerki]] ([[costa]] [[Tunisia|tunisina]]): nel violento scontro, che si protrasse per un'ora, furono affondati tutti i trasporti (tranne il ''Puccini'', irrimediabilmente danneggiato ed abbandonato alla deriva) ed il ''Folgore'' e gravemente danneggiati ''Dada Recco'' e ''Procione''<ref name="Giorgerini-3"/>. Il ''Camicia Nera'', che si proteggeva il lato destro, all'ordine di contrattacco lanciato dal caposcorta ([[capitano di vascello]] Aldo Cocchia del ''Dada Recco'') lo eseguì prontamente: aprì il fuoco con i pezzi da 120&nbsp;mm, si portò a 2000 metri dalle unità britanniche e, alle 00.43, lanciò tre siluri verso sinistra, mancando il [[bersaglio]] in quanto questo stava virando a dritta; la nave invertì quindi la [[rotta navale|rotta]] ma, presa sotto il tiro della Forza Q, tornò verso di essa lanciando altri tre [[siluro|siluri]], anch'essi non andati a segno, prima di allontanarsi<ref name="Giorgerini-3"/>. All'1.07, mentre cercava di portarsi nuovamente all'[[attacco (guerra)|attacco]], il ''Camicia Nera'' fu inquadrato da numerosi [[proiettile|colpi]] che caddero tutt'attorno alla [[nave]], e, dopo un altro tentativo di avanzare, contrastato dal tiro dell'[[artiglieria]] inglese, dovette ripiegare per non essere distrutto all'1.14<ref name="Giorgerini-3"/>. Terminato lo scontro il ''Camicia Nera'' provvide per primo, insieme alla ''Clio'', ai soccorsi – recuperando 158 naufraghi<ref name="trentoincina"/> – e, nel pomeriggio del 2 dicembre, affondò a cannonate la ''Puccini'', che, immobilizzata ed in fiamme, non poteva essere salvata<ref name="Giorgerini-3"/>; rientrò quindi a [[Trapani]] alle 22 dello stesso giorno<ref>[http://www.naval-history.net/xDKWW2-4204-44APR-DEC.htm Naval Events 1942 including loss of Hermes, Cornwall and Dorsetshire<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>. Per la sua accanita difesa del convoglio il comandante Foscari ricevette la [[Medaglia d'oro al valor militare]]<ref name="Giorgerini-3"/><ref>[http://www.marina.difesa.it/storiacultura/storia/medaglie/Pagine/foscariadriano.aspx Marina Militare<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>.
 
Il 16 dicembre 1942 salpò da Napoli per scortare a [[Biserta]], insieme al gemello ''Aviere'', la motonave tedesca ''Ankara''<ref name="Rocca-2">{{cita|Gianni Rocca|p. 272}}.</ref><ref name="danieleranocchia">[http://www.danieleranocchia.it/naval_history/mediterraneo.htm Le Operazioni Navali nel Mediterraneo<!-- Titolo generato automaticamente -->] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20030718172936/http://www.danieleranocchia.it/naval_history/mediterraneo.htm |data=18 luglio 2003 }}</ref><ref name="The hunters and the hunted">{{cita libro|url=http://books.google.it/books?id=hGAG4QrnlPEC&printsec=frontcover&dq=aldo+cocchia+the+hunters+and+the+hunted&source=bl&ots=fsRE7Ja0fH&sig=YWD8zpQre-KsnspocfT00O9k99w&hl=it&ei=e_Q6Tfb-DpDysgbu-73zBg&sa=X&oi=book_result&ct=result&resnum=1&ved=0CBoQ6AEwAA#v=onepage&q&f=false |titolo=The Hunters and the Hunted: Adventures of Italian Naval Forces|autore= Aldo Cocchia|wkautore= Aldo Cocchia|anno=1980|annooriginale=1958|editore=U. S. Naval Institute|città=Annapolis}}</ref>. Alle 11.15 del 17 dicembre, una quarantina di miglia a nord di Biserta, il sommergibile britannico ''Splendid'' silurò l<nowiki>’</nowiki>''Aviere'', che [[esplosione|esplose]] ed affondò spezzato in due in posizione 38°00' N e 10°05' E<ref name="Rocca-2"/><ref name="danieleranocchia"/><ref name="The hunters and the hunted"/>. Nessuno dei superstiti fu raccolto dal ''Camicia Nera'' o dall<nowiki>’</nowiki>''Ankara'', che si allontanarono a tutta velocità (dell'equipaggio dell'Aviere sopravvissero alla fine solo 30 uomini su un equipaggio di 230)<ref name="Rocca-2"/><ref name="danieleranocchia"/><ref name="The hunters and the hunted"/>.