Sacha Distel: differenze tra le versioni

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|anno inizio attività =1950
|anno fine attività =2004
|numero totale album pubblicati =
|immagine=Sacha distel4.jpg
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==Biografia==
 
Chitarrista di talento, iniziò diciassettenne la sua carriera nella formazione dello zio, il [[compositore]] e [[direttore d'orchestra]] [[Ray Ventura]].
 
Nei primi anni cinquanta si trasferì per qualche tempo negli [[Stati Uniti]], dove ebbe modo di conoscere e lavorare con jazzisti come [[Dizzy Gillespie]], [[Tony Bennett]], [[Quincy Jones]].<ref name="BBC" />
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In [[Italia]] è stato ospite di molte trasmissioni televisive e ha partecipato al [[Festival di Sanremo 1968]], cantando il brano ''No amore'' in abbinamento con [[Giuni Russo]] (al suo debutto con il nome di Giusy Romeo). Come tanti altri colleghi suoi connazionali, infatti, Distel aveva raggiunto una certa popolarità che lo portò ad incidere anche alcuni dischi in lingua italiana: si ricordano, tra gli altri, "Non so più che santo pregare", "Un grosso scandalo" (già conosciuta peraltro in una versione di Dalida), "Quando sento le chitarre" ma soprattutto "La quadriglia" che fu sigla del programma televisivo "Settevoci". Altri 45 giri inciderà fino alla fine degli anni '60 tra i quali "Signor Cannibale" (versione italiana di "Monsieur Cannibale", uno dei suoi maggiori successi in patria d'oltralpe) e "Gocce di pioggia su di me" (cover della hit "Raindrops keep falling on my head" del compositore Burt Bacharach). Torna in Italia all'alba degli anni '80 con alcune canzoni destinate per lo più ad un pubblico di bambini: un paio di singoli come "La nave bianca" e "Perbacco disse bacco" vengono presentati anche in alcuni show televisivi come "Popcorn" e "Patatrac" ma purtroppo non ottengono il successo sperato.
 
Ancora negli anni '80 torna a far parlare di sé anche a causa di un grave incidente d'auto occorsogli insieme all'attrice Chantal Nobel, che rimane gravemente ferita.
 
Distel ha registrato come cantante più di 200 canzoni ed è stato anche un compositore di [[colonne sonore]].