Paolo Scheggi: differenze tra le versioni

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Nello stesso anno conosce e sposa nel mese di ottobre, Franca Dall'Acqua (1941–2020) <ref name="R">{{cita news|autore=Matteo Galbiati|url=https://www.espoarte.net/arte/franca-scheggi-dallacqua-concretezza-di-un-sogno-esaudito/|titolo=Intervista a Ilaria Bignotti in Franca Scheggi Dall’Acqua, concretezza di un sogno esaudito|pubblicazione=Espoarte|data=24 marzo 2020|accesso=28 aprile 2021|lingua=it}}</ref>.
 
Nel gennaio 1965 presenta al 'Collegio regionale lombardo degli Architetti' il manifesto Ipotesi di lavoro per la progettazione totale, elaborato e firmato con [[Germano Celant]], [[Alessandro Mendini]], Gian Mario Oliveri, Angelo Fronzoni e [[Giancarlo Sangregorio]], che delinea una visione dell’arte inserita in contesti sempre più ampi.
 
In primavera appronta la nuova sede della sartoria Marucelli, alla cui progettazione architettonica e ambientale aveva iniziato a lavorare fin dall’anno precedente con la collaborazione di Getulio Alviani e di Carla Venosta, Viene inaugurata con la sfilata di abiti [[Optical art|optical]] di cui sono spettatori, fra gli altri, [[Lucio Fontana]] {{#tag:ref|«Scheggi viene spesso visto come un «successore di Fontana, laddove Fontana chiede all’osservatore di guardare al di là della tela, il lavoro di Scheggi, come stratificazione della tela, occupa lo spazio stesso dell'osservatore, spingendolo a guardare al suo interno» <ref name="G" />.|group=N}} e [[Gillo Dorfles]] e di cui Getulio Alviani è l'operatore plastico {{#tag:ref|Scheggi, progetta il nuovo atelier della sartoria Marucelli, un ambiente innovativo considerato dalla critica d'arte Lara Vinca Masini: «uno dei suoi primi elementi vivibili di integrazione plastica all'architettura». Pareti bianche, e moquette grigia, mobili neri laccati e lampade in alluminio (di Alviani/Scheggi). A contrasto le opere di Scheggi: il ''Compositore spaziale'' rosso vermiglio collocato all'ingresso e l’''Intersuperficie curva'' blu cobalto incassata nella parete. Energia di colori e di luci generate da lampade poste a terra <ref>{{cita web|url=https://associazionegermanamarucelli.org/le-sfilate-in-atelier/|titolo= Inaugurazione del nuovo atelier Marucelli progettato da Scheggi nel 1965|=28 marzo 2021|}}</ref>.|group=N}}.
 
L'adesione di Scheggi al movimento "Nove Tendencjie" assieme agli scambi e alle collaborazioni con altri gruppi internazionali – "Gruppo Zero" e "Gruppo Nul" – lo portano a partecipare nel 1965 alla mostra Nul = Zero, organizzata dalla 'Galerie Orez Den Haag' alla 'Galleria De Bezige Bij' di [[Amsterdam]], e all'esposizione Nova Tendencija 3, tenutasi alla [[Galleria d'arte moderna di Zagabria]], dove stringe importanti contatti con Ivan Picelj e con il mondo culturale [[jugoslavo]] <ref name="A" />.
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Dorfles lo ascrive tra gli esponenti della Pittura Oggetto {{#tag:ref|«La volumetria delle opere di Scheggi fa sua la pionieristica idea di ‘pittura-oggetto’, come teorizzato da Gillo Dorfles nel suo saggio "Pittura-Oggetto" a Milano» <ref name="G">{{cita news|autore=|url=https://artslife.com/2013/11/27/paolo-scheggi-in-mostra-a-londra-dopo-40-anni/|titolo=Paolo Scheggi in mostra a Londra dopo 40 anni|pubblicazione=Artslife|accesso=28 aprile 2021|lingua=it}}</ref>.|group=N}} e lo accoglie nella redazione della sezione di Disegno industriale della rivista [[Marcatré]] {{#tag:ref|Scheggi fa parte della redazione della sezione di Disegno industriale della rivista Marcatrè, diretta da Gillo Dorfles, assieme a [[Filiberto Menna]] e Germano Celant <ref>{{Cita pubblicazione|titolo = Pagine di Design. "Gillo Dorfles e il Marcatrè"|autore = Eugenia Battisti|url=https://www.horti-hesperidum.com/hh/wp-content/uploads/2019/02/08.Battisti-HH-2018-2GilloDorfles.pdf|città = |anno = 2019|cid = capitolo=}}</ref>.|group=N}} <ref>{{cita web|url=http://www.capti.it/index.php?ParamCatID=10&IDFascicolo=395&artgal=38&key=4210&lang=IT|titolo= Marcatrè Contributi di Lara Vinca Masini, Getulio Alviani e Paolo Scheggi, 1965, Annata: III, n. 14-15|data=22 marzo 2021}}</ref>. <br />
[[File:Paolo scheggi, intercamera plastica, 1967 (2007), 02.jpg|thumb|Paolo Scheggi, ''Intercamera plastica'', 1966-1967-ricostruzione fedele all’orginale 2007, struttura portante di legno e fogli di legno dipinto di giallo curvati e fustellati, 540 x 435 x 320 cm, [[Museo Pecci| Centro per l’Arte Contemporanea Luigi Pecci]], [[Prato (Italia)|Prato]]. Donazione di Franca e Cosima Scheggi]]
[[File:Paolo scheggi, intercamera plastica, 1967 (2007), 01.jpg|thumb|Paolo Scheggi, ''Intercamera plastica'', 1966-1967- [[Museo Pecci| Centro per l’Arte Contemporanea Luigi Pecci]], [[Prato (Italia)|Prato]]. Donazione di Franca e Cosima Scheggi]]
La sua attività si alterna, quindi, tra le prime ''Pitture-oggetto a elementi modulari'' e le ''Intersuperfici curve o a zone riflesse'', utilizzando per tutta la sua ricerca il [[monocromo]] <ref>{{cita web|url= http://www.colossiarte.it/index.php?option=com_content&view=article&id=575:paolo-scheggi&catid=10:itabiografie |titolo= Paolo Scheggi in Colossi Lab|=28 marzo 2021}}</ref>. <br />
A maggio inaugura la sua prima esposizione a [[Venezia]], alla [[Galleria del Cavallino]], che intitola ''Intersuperfici curve'' (con introduzione di [[Umbro Apollonio]]), tenendo poi una personale a [[Palermo]] (galleria 'Il Chiodo') e una a [[Trieste]] ('Centro Arte Viva'), dal titolo ''Problemi sul cerchio-10 Intersuperfici curve bianche'' <ref name="O" />. <br />
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Il 1968 è un anno di svolta, i 'gruppi' iniziano a sfaldarsi, lasciando spazio a un’arte sempre più individuale. <br />
Tra la fine del 1967 e il febbraio [[1968]], con ''Con temp l’azione'', presentata prima alle gallerie torinesi 'Il Punto', 'Sperone' e 'Stein' {{#tag:ref|Nelle tre gallerie di Torino, “Gian Enzo Sperone”, “Il Punto” e “Christian Stein”, si inaugura ''Con temp l’azione'', mostra collettiva curata da Daniela Palazzoli, con la partecipazione di Getulio Alviani, [[Giovanni Anselmo]], [[Alighiero Boetti]], [[Luciano Fabro]], [[Mario Merz]], [[Aldo Mondino]], [[Ugo Nespolo]], Gianni Piacentino, Michelangelo Pistoletto, Paolo Scheggi, Gian Enrico Simonetti, Gilberto Zorio <ref>{{Cita pubblicazione|titolo = «Oltre l’oggetto»: qualche considerazione su Arte Povera e performance|autore = Claudio Zambianchi|città = |anno = |cid = |url= https://www.lettere.uniroma1.it/sites/default/files/694/oltre_l'oggetto.pdf|formato = PDF|accesso = 28 aprile 2021|urlarchivio = |dataarchivio = |urlmorto =}}</ref>.|group=N}} (a cura di [[Daniela Palazzoli]]), e poi a [[Lugano]], all’''Arts International club edizioni Flaviana'', si chiude per Scheggi un cerchio spirituale <ref name= "IL" />. <br />
La sintesi ormai matura della ricerca di Scheggi si indirizza su due linee indipendenti: da un canto, proseguendo nelle ricerche concettuali verso una maggiore programmaticità dell’opera, Scheggi sviluppa le ricerche sugli ''Inter-ena-cubi'', (formati da moduli di cartone colorato e fustellato e plexiglass o da moduli di metallo smaltati); dall’altro si prepara ad approdare ad altri spazi, performati, pubblici e teatrali <ref name= "IL" /> e ad irrompere nello spazio urbano, superando qualunque ostacolo oggettivo legato alla stessa opera o all’ambiente circostante <ref name="B" />.
 
Primo esempio ne è la nascita di ''Interfiore'', allestita alla [[Galleria La Tartaruga]] di [[Roma]], all’interno della manifestazione 'Teatro delle mostre', dove il visitatore diventa partecipe e attivamente coinvolto dalla performance <ref name="P" />. <br />
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Nel 1971 realizza l’opera ''6profetiper6geometrie'', che conclude la sua ricerca concettuale, ancora oggetto di indagine per la sua complessità.
 
Muore a Roma il 26 giugno del 1971 {{#tag:ref|«Poco dopo l’arrivo a Milano un grande cardiologo gli disse che, con un 'operazione rischiosa (..) avrebbe potuto superare il male che altrimenti lo avrebbe condannato inesorabilmente dopo i trent’anni; rispose di no, che anche una minima percentuale di rischio era troppa.» Giancarlo Calza <ref>{{cita web|autore= Lara Vinca Masini|url=https://cupdf.com/document/scheggi-paolo.html|titolo= Paolo Scheggi|pubblicazione=Catalogo della mostra Scheggi ferri - tele - carte, pp. 19 -22 |Firenze|data =2007/2008|}}</ref>.|group=N}}. <br />
È sepolto nel [[cimitero di Settignano]].
 
== Omaggi dopo la morte ==
A un anno dalla morte, due sue opere – ''Tomba della geometria'' e ''6profetiper6geometrie'' – vengono esposte alla [[XXXVI Esposizione internazionale d'arte|Biennale di Venezia del 1972]] <ref>{{cita web|url=http://www.culturaitalia.it/opencms/opencms/system/modules/com.culturaitalia_stage.liberologico/templates/viewItem.jsp?language=it&case=&id=oai%3Awww.ufficignam.beniculturali.it%3AUnitaArchivistica%3A1630|titolo= Biennale di Venezia (1972)|=28 marzo 2021|}}</ref>. <br />
Nel 1976 gli viene dedicata la prima mostra antologica retrospettiva a [[Bologna]] <ref>{{cita news|autore=Tommaso Trini|url=http://www.capti.it/index.php?ParamCatID=10&IDFascicolo=838&artgal=43&lang=IT&q=838&p=2|titolo=Scheggi e altri profeti|pubblicazione=Data, p. 31|data=24 marzo 2020|accesso=28 aprile 2021|lingua=it}}</ref> <ref>{{cita web|url=http://www.mambo-bologna.org/identitaestoria/storiadelmuseo/mostre/|titolo=Mostre dal 1975 al 1988 - Mambo Musei di Bologna|data=24 marzo 2020|accesso=28 aprile 2021|lingua=it}}</ref> <ref name="P" />.<br />
Sempre nel 1976 un nuovo omaggio gli viene tributato in 'Ambiente/Arte. Dal Futurismo alla Body Art', a cura di [[Germano Celant]]. <br />
Nel [[1983]] il Comune di [[Firenze]] gli dedica una mostra alla [[Palazzo Vecchio|Sala d’Arme di Palazzo Vecchio]] <ref>{{cita news|autore=|url=https://biblio.toscana.it/catalogo/record/lista/a_paolo_scheggi_paolo_scheggi_firenze_1983|titolo=Paolo Scheggi: Firenze, Sala d'Arme di Palazzo Vecchio|pubblicazione=|data=1983|accesso=28 aprile 2021}}</ref>. <br />
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== Curiosità ==
[[File:Sanremo_1967_serata_finale.jpg|thumb|upright=1.50|Il [[Festival di Sanremo 1967]], con i fondali formati da più superfici sovrapposte con aperture circolari e diversi livelli di profondità spaziale, che erano chiaramente ispirati alle opere di Paolo Scheggi]]
* È [[Fernanda Pivano]], come lei stessa racconta, ad intervenire con Germana Marucelli affinché la stessa ospiti Scheggi a Milano. La Pivano scriverà di Scheggi in altre occasioni <ref>{{cita news|autore= Luca Scarlini|url= https://www.ilgiornale.it/news/getulio-alviani-e-larte-indossata-divisa-1663987.html|titolo= Il racconto di Fernanda Pivano in un articolo di Vittorio Sgarbi su Il Giornale.it|pubblicazione=Ritratto d'autore|data =15 marzo 2018}}</ref>.
* Nel 1966 la scenografia del Festival di Sanremo omaggia le sue ''Intersuperfici'' <ref>{{cita news|autore=|url= https://www.askanews.it/esteri/2020/10/01/per-tutto-il-mese-a-iic-parigi-prima-mostra-francese-di-scheggi-pn_20201001_00286/|titolo= Per tutto il mese a IIC Parigi prima mostra francese di Scheggi|data =1 ottobre 2020}}</ref>.