Carlo Maria Franzero: differenze tra le versioni

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probabile bufala, trovo solo due edizioni di 60 anni fa, presenza solo in una ventina di biblioteche italiane...
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Carlo Maria Franzero studiò fino al 1915 nella sua città natale, Torino, dopodiché intraprese la carriera di giornalista. Agli inizi della seconda guerra mondiale, fuggì da Mussolini e dall'Italia, e trovò nell'Inghilterra la sua seconda patria. Qui lavorò dal 1941 al 1946 come giornalista per il [[Daily Telegraph]]. Dopo la fine della guerra rimase a Londra, dove nel 1950 intraprese l'attività di corrispondente estero per [[Il Tempo]]. Inoltre, scrisse libri su temi storici e letterari (per esempio, una biografia di [[Oscar Wilde]] ed un saggio sull'esilio del poeta [[Ugo Foscolo]]).
 
Divenne però famoso {{sf|in Inghilterra}} per i suoi numerosi romanzi, ambientati soprattutto nell'Antica Roma, che trattavano sotto forma di biografie le vite di importanti figure storiche.
Alcuni protagonisti dei suoi romanzi sono, tra gli altri, [[Ponzio Pilato]], l'ultimo re etrusco [[Tarquinio il Superbo]], [[Nerone]] e [[Beau Brummell]]. Colto divulgatore di cultura storica inglese, concentrò la sua esperienza multiforme a tutto campo nell'unico suo libro che conosca ancora una vasta circolazione, ''Ritratti e paesaggi inglesi'' - nel quale tratteggia con delicata verve e prezioso fraseggio volutamente arcaizzante indimenticabili orizzonti vittoriani. Ancora molta della nostra informazione cronachistica può dipendere dal suo prezioso contributo interpretativo e dalla sua penna alla Pepys.
 
Franzero rappresentava i suoi personaggi in maniera spesso opposta a come venivano solitamente dipinti nella storia e nella letteratura: cosicché il suo Nerone, per esempio, diventa una figura più complessa, più tragica e dalla connotazione meno negativa rispetto alle tradizionali raffigurazioni.