Discussione:Islam: differenze tra le versioni
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==MUSULMANI O MUSSULMANI?==
Da diversi vocabolari nonchè note presenti in discussioni riferentesi ad altre voci, vengo a sapere che sia il vocabolo "musulmano" che "mussulmano" sono corretti. Il secondo termine è però vetusto. A me pare che esso sia utilizzato correntemente sui media e nei libri (ad esempio negli scritti di Oriana Fallaci) ed inoltre all'italiano medio viene più naturale raddoppiare la esse perchè "suona meglio". Quindi sostengo il secondo termine in sostituzione del primo.
Dici, 16 novembre 2006{{nf|
:Che suoni meglio è questione squisitamente soggettiva. Che si possa usare la doppia "esse" senza commetter fallo è altrettanto inoppugnabile, così come non si dovrebbe negar diritto di cittadinanza a "eziandio" e a "guiderdone". C'è il pieno diritto (a mio modo di veder le cose) di usare un italiano da antiquari. Lo faceva l'altro secolo, e volutamente, anche il grande [[Michele Amari]]! Figuriamoci!. Ricordiamo però che l'accezione inserita fra parentesi dopo la parola che identifica il lemma (per lo più scritto in grassetto) sta a significare che ci si trova di fronte a un'accezione secondaria. meno usata, pur se non errata. Che infine la doppia "esse" l'abbia usata la Fallaci non significa altro che non v'è onta alcuna nell'usare una parola vezzosamente datata, specie se chi lo fa dimostra di conoscere tanto bene e in profondità quel mondo musulmano (pardon! mussulmano). Faccio solo sommessamente notare che l'Istituto dell'Enciclopedia (vetusta ancorché gloriosa istituzione) preferisce la dizione con una "s" sola. Tapina! Ma la Treccani non è legge rivelata. Wiki è democratica e non m'appar giusto impedire coattivamente la doppia "esse". Mi pungerebbe in tal caso vaghezza di reclamare sinanco io, messere o dama non registrato/a che tu sia. :-) Tuttavia la parola "nonché" è d'uopo scriverla con l'accento acuto anziché grave, laddove la correlativa "sia... che" meglio sarebbe se cedesse il passo al "sia... sia". Ma, anche qui, fia libertade d'uso. Così almeno ho l'ardire di pensare e qui scrivere col vostro grazioso permesso. --[[Utente:Cloj|<span style="color:green;">'''Cl'''</span>]][[Discussioni utente:Cloj|<span style="color:red;">'''oj'''</span>]] 23:11, 16 nov 2006 (CET)
::SEMPRE SULLA ESSE▼
::Come piacerebbe anche a me riuscire a sostenere una tesi e nel tempo stesso esserne detrattore nel medesimo discorso! ▼
▲SEMPRE SULLA ESSE
::In questo caso la tesi sostenuta è la liceità di adoperare parole che i vocabolari (anch'essi commettono errori di valutazione oppure scelte, diciamo, "politico-linguistiche" percepite come tali) definiscono come datate, ma il tono del discorso mette evidentemente alla berlina la scelta che mostra di difendere, con l'uso affettato di vocaboli che vetusti (o addirittura defunti) lo sono sul serio e che al suddetto italiano medio, anche se l'utente medio e l'italiano medio non coincidono, paiono ridicoli (giudizio soggettivo della maggioranza e quindi in regime democratico giudizio oggettivantesi).▼
▲Come piacerebbe anche a me riuscire a sostenere una tesi e nel tempo stesso esserne detrattore nel medesimo discorso!
::Sul vocabolo in questione vorrei far notare che il fatto che venga utilizzato comunemente non significa che è abitudine comune utilizzare vocaboli antichi ma che antichi rimangono(utilizziamo il rasoio di Occam, suvvia!) ma che da antica dizione sta tornando dizione corrente, se gia non lo è (e forse gli Accademici della Crusca ed altri eminenti enciclopedisti stanno solo aspettando di vedere l'evoluzione degli eventi per decidere con più cognizione di causa).▼
▲In questo caso la tesi sostenuta è la liceità di adoperare parole che i vocabolari (anch'essi commettono errori di valutazione oppure scelte, diciamo, "politico-linguistiche" percepite come tali) definiscono come datate, ma il tono del discorso mette evidentemente alla berlina la scelta che mostra di difendere, con l'uso affettato di vocaboli che vetusti (o addirittura defunti) lo sono sul serio e che al suddetto italiano medio, anche se l'utente medio e l'italiano medio non coincidono, paiono ridicoli (giudizio soggettivo della maggioranza e quindi in regime democratico giudizio oggettivantesi).
::Quanto alla democraticità di Wikipedia in materia lessicale, se fosse davvero tale ci si aspetterebbe che le due versioni della parola in questione siano ambedue presenti in percentuali che riflettano la sua diffusione nella società, o quantomeno negli utenti attivi che non la rappresentano in quanto posseggono presumibilmente un livello di istruzione mediamente più elevato che però non autorizza a delegittimare vocaboli che, magari ora errati o vetusti, prendono piede nel resto della società e che verranno in un futuro più o meno prossimo o più o meno lontano accettati a pieno diritto nel vocabolario italiano (dove vivono diverse parola che italiane non sono) se supereranno la prova del tempo.▼
▲Sul vocabolo in questione vorrei far notare che il fatto che venga utilizzato comunemente non significa che è abitudine comune utilizzare vocaboli antichi ma che antichi rimangono(utilizziamo il rasoio di Occam, suvvia!) ma che da antica dizione sta tornando dizione corrente, se gia non lo è (e forse gli Accademici della Crusca ed altri eminenti enciclopedisti stanno solo aspettando di vedere l'evoluzione degli eventi per decidere con più cognizione di causa).
::Invece (mi scuso per il discorso lungo e contorto, non mi ci raccapezzo quasi più neanche io) delle due dizioni solo quella legittimata a circolare dai vocabolari, ai quali i più eruditi prestano cieca obbedienza, è rintracciabile nelle varie voci, e tentativi di inserire una versione differente (utilizzata dalla gente comune ma anche da giornalisti ed intervistatori nei momenti in cui non badano alla ricercatezza o "correttezza" del linguaggio parlato e da quasi tutti gli intervistati) vengono censurati.▼
▲Quanto alla democraticità di Wikipedia in materia lessicale, se fosse davvero tale ci si aspetterebbe che le due versioni della parola in questione siano ambedue presenti in percentuali che riflettano la sua diffusione nella società, o quantomeno negli utenti attivi che non la rappresentano in quanto posseggono presumibilmente un livello di istruzione mediamente più elevato che però non autorizza a delegittimare vocaboli che, magari ora errati o vetusti, prendono piede nel resto della società e che verranno in un futuro più o meno prossimo o più o meno lontano accettati a pieno diritto nel vocabolario italiano (dove vivono diverse parola che italiane non sono) se supereranno la prova del tempo.
::Un punto da approfondire è però quello della lingua scritta, poichè la versione che propongo è molto comune solo nella lingua parlata, mentre su giornali ed altri scritti (a parte i suddetti libri della grande Oriana) essa non compare. ▼
::Ritengo però che fratture tra il parlato e lo scritto vadano evitate e dovrebbe essere lo scritto a piegarsi al parlato per una evidente differenza di dimensioni (si parla e si ascolta di più di quello che si scrive e si legge).▼
▲delle due dizioni solo quella legittimata a circolare dai vocabolari, ai quali i più eruditi prestano cieca obbedienza, è rintracciabile nelle varie voci, e tentativi di inserire una versione differente (utilizzata dalla gente comune ma anche da giornalisti ed intervistatori nei momenti in cui non badano alla ricercatezza o "correttezza" del linguaggio parlato e da quasi tutti gli intervistati) vengono censurati.
▲Un punto da approfondire è però quello della lingua scritta, poichè la versione che propongo è molto comune solo nella lingua parlata, mentre su giornali ed altri scritti (a parte i suddetti libri della grande Oriana) essa non compare.
▲Ritengo però che fratture tra il parlato e lo scritto vadano evitate e dovrebbe essere lo scritto a piegarsi al parlato per una evidente differenza di dimensioni (si parla e si ascolta di più di quello che si scrive e si legge).
Dici, 17 novembre 2006{{nf|16:54, 17 nov 2006|87.2.205.205}}
:::Cara/o Dici (ancora non registrato/a), la mia intenzione non era di mettere supponentemente alla berlina la tua tesi ma solo, innocentemente, di scherzarci un po' su, ben sapendo che rischiavo, visto che su Wiki scrivono molti giovani e giovanissimi che spesso non hanno ancora maturato il ''sense of humour/humor'' (scegli tu, ''ad libitum'', se è meglio la forma inglese o americana). A parte il mio ''divertissement'' - del quale mi scuso se ha urtato la suscettibilità di qualcuno (spero non la tua) - si tratta della solita ''vexata quaestio'': deve prevalere subito e senza discussione la forma del parlato o è bene difendere quelle che un tempo erano chiamate le "belle lettere"? Io propendo per la seconda ipotesi, anche se so che la lingua è una cosa viva e che non la si può bloccare storicamente. So però anche che "la moneta cattiva caccia quella buona" e che assistiamo (grazie anche all'enorme, pur se in linea di massima benefico, sviluppo dei moderni strumenti di comunicazione di massa) a un degrado scarsamente contrastato della lingua e della cultura nazionale, a favore di una certo qual involgarimento (che, in effetti, ha a che fare con la maggioranza della gente, sia pur nell'accezione semanticamente negativa del "volgo"). A favore del dilagare nell'indifferenza di un "pidgin english" pseudo-modernizzante e dell'appiattimento culturale. Difetti della scuola dell'obbligo e della televisione, affermava Pasolini, parlando dell'Italia reale (e contadina) a fronte dell'Italia da rotocalco (allora) e da ''reality?'' (oggi).<br />▼
:::Io ho la sindrome da "ultimo giapponese" e, finché posso, metto gli accenti giusti, evito di scrivere "qual è" con l'apostrofo e uso un lessico affermatosi grazie ai "buoni modelli letterari contemporanei incarnati, da Lampedusa, Sciascia, Pasolini, Pratolini, Gadda ecc. Contrasto finché posso (nota l'accento!) quelle che a mio parere sono le sciatterie lessicali e sintattiche. Pur sapendo che perderò, con ogni probabilità. Ma ho sempre pensato (e agito) che vale comunque la pena tentare di svuotare il mare col ditale.<br />▼
▲:Cara/o Dici (ancora non registrato/a), la mia intenzione non era di mettere supponentemente alla berlina la tua tesi ma solo, innocentemente, di scherzarci un po' su, ben sapendo che rischiavo, visto che su Wiki scrivono molti giovani e giovanissimi che spesso non hanno ancora maturato il ''sense of humour/humor'' (scegli tu, ''ad libitum'', se è meglio la forma inglese o americana). A parte il mio ''divertissement'' - del quale mi scuso se ha urtato la suscettibilità di qualcuno (spero non la tua) - si tratta della solita ''vexata quaestio'': deve prevalere subito e senza discussione la forma del parlato o è bene difendere quelle che un tempo erano chiamate le "belle lettere"? Io propendo per la seconda ipotesi, anche se so che la lingua è una cosa viva e che non la si può bloccare storicamente. So però anche che "la moneta cattiva caccia quella buona" e che assistiamo (grazie anche all'enorme, pur se in linea di massima benefico, sviluppo dei moderni strumenti di comunicazione di massa) a un degrado scarsamente contrastato della lingua e della cultura nazionale, a favore di una certo qual involgarimento (che, in effetti, ha a che fare con la maggioranza della gente, sia pur nell'accezione semanticamente negativa del "volgo"). A favore del dilagare nell'indifferenza di un "pidgin english" pseudo-modernizzante e dell'appiattimento culturale. Difetti della scuola dell'obbligo e della televisione, affermava Pasolini, parlando dell'Italia reale (e contadina) a fronte dell'Italia da rotocalco (allora) e da ''reality?'' (oggi).<br />
:::Come sai, nell'Ottocento non si faceva attenzione a che accento si metteva sulle parole tronche. Grave o acuto era indifferente. Come pure si usava mettere l'apostrofo fra "qual" e "è", tanto per stare all'esempio soprastante. Ma lo faremmo tranquillamente anche oggi?<br />▼
▲:Io ho la sindrome da "ultimo giapponese" e, finché posso, metto gli accenti giusti, evito di scrivere "qual è" con l'apostrofo e uso un lessico affermatosi grazie ai "buoni modelli letterari contemporanei incarnati, da Lampedusa, Sciascia, Pasolini, Pratolini, Gadda ecc. Contrasto finché posso (nota l'accento!) quelle che a mio parere sono le sciatterie lessicali e sintattiche. Pur sapendo che perderò, con ogni probabilità. Ma ho sempre pensato (e agito) che vale comunque la pena tentare di svuotare il mare col ditale.<br />
:::Quanto alla Fallaci - ottima conoscitrice della nostra lingua ma pessima conoscitrice della storia e della cultura islamica (non parlo del suo atteggiamento "politico" per il quale i giudizi non possono non essere soggettivi - credo non tanto che le piacesse un certo "passatismo" nell'uso di certi vocaboli italiano ma che, nel caso di "mussulmani", le sue fonti informatrici fossero vecchie e desuete. Se ti farà piacere potrò mandarti gli errori marchiani ''storici'' contenuti nel suo libro "La rabbia e l'orgoglio". Comunque, per lei come per te, non si tratta di errore ma, ripeto, di gusto antiquario. Perfettamente lecito, anche se converrai che la massima parte dei Vocabolari riporta la dizione con una sola "s" come prima scelta e, come meno usato, quella con due "s". Che abbia sempre ragione la maggioranza è un dato sensato, purché le entità che la compongono siano omologhe. E se c'è una maggioranza non particolarmente interessata ad osservare le regole (ancorché transeunti) della lingua italiana, per deficit d'istruzione e di letture che non siano quelle dei giornaletti o d'una certa stampa ''glamour'', non è un buon motivo per andar per mare facendosi sbatacchiare da ogni vento. Non sarò mai convinto che sia buon italiano usare "a me mi", usare un ausiliare incoerente con la regola transitivo/intransitivo o impiegare l'indicativo dove sarebbe una regola far ricorso al congiuntivo. Da "ultimo giapponese", magari. Ma meglio soli...▼
▲:Come sai, nell'Ottocento non si faceva attenzione a che accento si metteva sulle parole tronche. Grave o acuto era indifferente. Come pure si usava mettere l'apostrofo fra "qual" e "è", tanto per stare all'esempio soprastante. Ma lo faremmo tranquillamente anche oggi?<br />
:::P.S. Comunque, anche se non è argomento decisivo, il termine "musulmani" deriva dall'arabo ''muslimun'' o dal persiano ''musliman''. Perché mai sbatterci una doppia "s"? E perché mai scrivere "Sassanidi" quando l'eponimo della dinastia era un ''Sasan''? Comunque evviva Wiki libera, anche se dovesse sapere talora di naftalina.--[[Utente:Cloj|<span style="color:green;">'''Cl'''</span>]][[Discussioni utente:Cloj|<span style="color:red;">'''oj'''</span>]] 20:45, 17 nov 2006 (CET)▼
▲:Quanto alla Fallaci - ottima conoscitrice della nostra lingua ma pessima conoscitrice della storia e della cultura islamica (non parlo del suo atteggiamento "politico" per il quale i giudizi non possono non essere soggettivi - credo non tanto che le piacesse un certo "passatismo" nell'uso di certi vocaboli italiano ma che, nel caso di "mussulmani", le sue fonti informatrici fossero vecchie e desuete. Se ti farà piacere potrò mandarti gli errori marchiani ''storici'' contenuti nel suo libro "La rabbia e l'orgoglio". Comunque, per lei come per te, non si tratta di errore ma, ripeto, di gusto antiquario. Perfettamente lecito, anche se converrai che la massima parte dei Vocabolari riporta la dizione con una sola "s" come prima scelta e, come meno usato, quella con due "s". Che abbia sempre ragione la maggioranza è un dato sensato, purché le entità che la compongono siano omologhe. E se c'è una maggioranza non particolarmente interessata ad osservare le regole (ancorché transeunti) della lingua italiana, per deficit d'istruzione e di letture che non siano quelle dei giornaletti o d'una certa stampa ''glamour'', non è un buon motivo per andar per mare facendosi sbatacchiare da ogni vento. Non sarò mai convinto che sia buon italiano usare "a me mi", usare un ausiliare incoerente con la regola transitivo/intransitivo o impiegare l'indicativo dove sarebbe una regola far ricorso al congiuntivo. Da "ultimo giapponese", magari. Ma meglio soli...
::::Scusate se mi intrometto ma la discussione mi interessa. Io sono per la purezza della lingua italiana, che per essere tale dovrebbe evitare di utilizzare vocaboli direttamente nella lingua da cui provengono, come ha detto qualcuno sopra le parole devono pur subire evoluzioni, quindi le parole (in questo caso in lingua araba) dovrebbero essere italianizzate e seguire le convenzioni dell'italiano. Ma che frase sarebbe se qualcuno dicesse: "ieri ho incontrato un ''muslimun'' al supermercato"? Una storpiatura, un mix tra parole che appartengono a gruppi linguistici completamente differenti! Proprio per questo non sopporto la Wiki inglese (o forse più americana che inglese)! --[[Utente:Nyo|<span style="color:#808080">'''N'''</span><span style="color:#10E0D0">'''yo'''</span>]] <sup>[[Discussioni utente:Nyo|<span style="color:#808080">'''annota'''</span>]]</sup> 01:25, 9 mar 2007 (CET)▼
▲:P.S. Comunque, anche se non è argomento decisivo, il termine "musulmani" deriva dall'arabo ''muslimun'' o dal persiano ''musliman''. Perché mai sbatterci una doppia "s"? E perché mai scrivere "Sassanidi" quando l'eponimo della dinastia era un ''Sasan''? Comunque evviva Wiki libera, anche se dovesse sapere talora di naftalina.--[[Utente:Cloj|<span style="color:green;">'''Cl'''</span>]][[Discussioni utente:Cloj|<span style="color:red;">'''oj'''</span>]] 20:45, 17 nov 2006 (CET)
:::::Giustissimo, Nyo. Non avrebbe alcun senso dire: "ho incontrato un ''muslim''" (''muslimun'' è plurale). Usiamo però una parola italiana forgiata il più possibile sulla versione originale. Ma, dalla parola "muslim", ha più senso far derivare "musulmano" o "mussulmano"? Perché questa doppia esse? Qual è la logica? Gli inglesi usano spesso rifarsi alla lingua originale. A mio parere, in questo caso, fanno bene. Le loro traslitterazioni sono assai più rispettose dell'originale delle nostre. Ma questo è un altro discorso.<br/>▼
▲::Scusate se mi intrometto ma la discussione mi interessa. Io sono per la purezza della lingua italiana, che per essere tale dovrebbe evitare di utilizzare vocaboli direttamente nella lingua da cui provengono, come ha detto qualcuno sopra le parole devono pur subire evoluzioni, quindi le parole (in questo caso in lingua araba) dovrebbero essere italianizzate e seguire le convenzioni dell'italiano. Ma che frase sarebbe se qualcuno dicesse: "ieri ho incontrato un ''muslimun'' al supermercato"? Una storpiatura, un mix tra parole che appartengono a gruppi linguistici completamente differenti! Proprio per questo non sopporto la Wiki inglese (o forse più americana che inglese)! --[[Utente:Nyo|<span style="color:#808080">'''N'''</span><span style="color:#10E0D0">'''yo'''</span>]] <sup>[[Discussioni utente:Nyo|<span style="color:#808080">'''annota'''</span>]]</sup> 01:25, 9 mar 2007 (CET)
:::::Sta di fatto che tra gli studiosi (compresa la maggioranza dei giornalisti) la versione con un'unica "esse" per "musulmano" ha ormai quasi del tutto soppiantato quella ottocentesca e del primo Novecento con la doppia "esse". Ce ne freghiamo? E perché mai? Anche se non è vietato, perché dovremmo dire "Mussulmano". per amore degli "antiqui"? ma non diciamo mica più "ohibò", oppure "eziandio". Sull'Islam sappiamo assai più oggi di ieri. E abbiamo (finalmente) un maggior rispetto per la correttezza non solo contenutistica ma anche terminologica. È un male? Non credo. Qualcuno preferisce usare la doppia "esse"? Non è mica un reato. È solo antiquato. Vogliamo restare in retroguardia solo su Wiki? Lasciamo stare Oriana (pace all'anima sua) ma qualcuno si è mai chiesto come mai anche il suo ambizioso successore, Magdi Allam, usi la semplice "esse" per "musulmano/i/a/e"? Lo stesso dicasi per "Sasanidi" anziché "Sassanidi". Perché mai la doppia "esse" quando il loro eponimo si chiamava Sasàn? Eppure qualcuno usa ancora la doppia "esse". Non è un reato. Ma farebbe bene a frequentare il salotto della signorina Felicita. Nient'altro. --[[Utente:Cloj|<span style="color:green;">'''Cl'''</span>]][[Discussioni utente:Cloj|<span style="color:red;">'''oj'''</span>]] 23:56, 9 mar 2007 (CET)▼
▲:::Giustissimo, Nyo. Non avrebbe alcun senso dire: "ho incontrato un ''muslim''" (''muslimun'' è plurale). Usiamo però una parola italiana forgiata il più possibile sulla versione originale. Ma, dalla parola "muslim", ha più senso far derivare "musulmano" o "mussulmano"? Perché questa doppia esse? Qual è la logica? Gli inglesi usano spesso rifarsi alla lingua originale. A mio parere, in questo caso, fanno bene. Le loro traslitterazioni sono assai più rispettose dell'originale delle nostre. Ma questo è un altro discorso.<br/>
::::::Infatti io non intendevo mettere in discussione l'utilizzo di "musulmano" al posto di "mussulmano", a me stesso appare stonato quello con "doppia esse" semplicemente perché l'ho raramente sentito dire. Mi riferivo piuttosto all'utilizzo di parole come "Muhammad" al posto di "Maometto", "Qu'ran" al posto di "Corano", oppure, volendo cambiare ambito "Krsna" al posto di "Krisna". Sono del parere che vadano utilizzate sempre le versioni italianizzate semplicemente per rispetto nei confronti della lingua italiana, dato che i mix linguistici non mi piacciono e sono sconvenienti in particolare per la trasmissione della cultura. L'utilizzo di una parola italianizzata rientra anche nel contesto di quella che è l'inculturazione, che non è affatto eurocentrismo. --[[Utente:Nyo|<span style="color:#808080">'''N'''</span><span style="color:#10E0D0">'''yo'''</span>]] <sup>[[Discussioni utente:Nyo|<span style="color:#808080">'''annota'''</span>]]</sup> 13:35, 10 mar 2007 (CET)▼
▲:::Sta di fatto che tra gli studiosi (compresa la maggioranza dei giornalisti) la versione con un'unica "esse" per "musulmano" ha ormai quasi del tutto soppiantato quella ottocentesca e del primo Novecento con la doppia "esse". Ce ne freghiamo? E perché mai? Anche se non è vietato, perché dovremmo dire "Mussulmano". per amore degli "antiqui"? ma non diciamo mica più "ohibò", oppure "eziandio". Sull'Islam sappiamo assai più oggi di ieri. E abbiamo (finalmente) un maggior rispetto per la correttezza non solo contenutistica ma anche terminologica. È un male? Non credo. Qualcuno preferisce usare la doppia "esse"? Non è mica un reato. È solo antiquato. Vogliamo restare in retroguardia solo su Wiki? Lasciamo stare Oriana (pace all'anima sua) ma qualcuno si è mai chiesto come mai anche il suo ambizioso successore, Magdi Allam, usi la semplice "esse" per "musulmano/i/a/e"? Lo stesso dicasi per "Sasanidi" anziché "Sassanidi". Perché mai la doppia "esse" quando il loro eponimo si chiamava Sasàn? Eppure qualcuno usa ancora la doppia "esse". Non è un reato. Ma farebbe bene a frequentare il salotto della signorina Felicita. Nient'altro. --[[Utente:Cloj|<span style="color:green;">'''Cl'''</span>]][[Discussioni utente:Cloj|<span style="color:red;">'''oj'''</span>]] 23:56, 9 mar 2007 (CET)
▲::::Infatti io non intendevo mettere in discussione l'utilizzo di "musulmano" al posto di "mussulmano", a me stesso appare stonato quello con "doppia esse" semplicemente perché l'ho raramente sentito dire. Mi riferivo piuttosto all'utilizzo di parole come "Muhammad" al posto di "Maometto", "Qu'ran" al posto di "Corano", oppure, volendo cambiare ambito "Krsna" al posto di "Krisna". Sono del parere che vadano utilizzate sempre le versioni italianizzate semplicemente per rispetto nei confronti della lingua italiana, dato che i mix linguistici non mi piacciono e sono sconvenienti in particolare per la trasmissione della cultura. L'utilizzo di una parola italianizzata rientra anche nel contesto di quella che è l'inculturazione, che non è affatto eurocentrismo. --[[Utente:Nyo|<span style="color:#808080">'''N'''</span><span style="color:#10E0D0">'''yo'''</span>]] <sup>[[Discussioni utente:Nyo|<span style="color:#808080">'''annota'''</span>]]</sup> 13:35, 10 mar 2007 (CET)
PERCHE' mettere sul piano politico l'utilizzo di una versione piuttosto dell'altra?
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