Wiener Schnitzel: differenze tra le versioni

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Il ''Wiener Schnitzel'' è stato al centro di una disputa fra la [[cucina italiana]], che lo considera una variante della [[cotoletta alla milanese]] portata in patria da [[Josef Radetzky]] quando ritornò dalla sua lunga residenza nel [[Lombardo-Veneto]], e la [[cucina austriaca]], secondo cui il piatto meneghino sarebbe solo una versione del ''Wiener Schnitzel'', che i cittadini di [[Milano]] avrebbero imparato a cucinare osservando i cuochi dei reggimenti occupanti.
 
La contesa si può ritenere conclusa in quanto nelNel suo ''L'Italia prima dell'Unità (1815-1860)'' lo storico [[Romano Bracalini]] afferma, nel capitolo «Usi e costumi a tavola», che un documento del 1148, citato a sua volta da [[Pietro Verri]] nella sua ''Storia di Milano'', riporta la cronaca di un pranzo solenne in cui, nella terza portata, compaiono i ''lombos cum panitio'' (ovvero lombata di vitello impanata, cioè la cotoletta).
 
I documenti citati dal Verri sono esposti al pubblico all'interno dei locali adiacenti alla [[Basilica di Sant'Ambrogio]] a Milano dal dicembre 2013. In effetti il Radetzky aveva sposato una Strassoldo, nobile friulana, i cui parenti andava a visitare durante i viaggi Milano - Vienna. Aveva così ordinato al suo cuoco d'imparare dai cuochi degli Strassoldo come cucinare la fettina impanata, che poi si faceva confezionare a Vienna e a Milano con leggere varianti di contorno.<ref>{{Cita web|url=http://www.ilsecoloxix.it/p/magazine/2016/01/14/AS7aZ8AB-cotoletta_meneghina_milanese.shtml|titolo=Cotoletta alla Milanese: emblema della cucina meneghina}}</ref>