King Ghidorah: differenze tra le versioni
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{{nihongo|'''King Ghidorah'''|キングギドラ|Kingu Gidora|chiamato anche '''Ghidorra''', '''Gidorà''', '''Ghidoran''' e '''Gidra''' nei vari doppiaggi italiani}} è un ''[[kaijū]]'' (mostro misterioso) della serie cinematografica di [[Godzilla]] che fece il suo esordio in ''[[Ghidorah! Il mostro a tre teste]]'' nel 1964.
Benché il suo design sia rimasto più o meno costante in tutte le sue apparizioni (un drago alato [[Tricefalia|tricefalo]] di color oro con una coda biforcuta), le sue origini sono variate a seconda dei bisogni narrativi, essendo stato raffigurato come un demone extraterrestre,<ref name="GTHM">''[[Ghidorah! Il mostro a tre teste]]'' (1964). Regia di [[Ishirō Honda]]. [[Toho]].</ref><ref name="RoMIII"/> una creatura geneticamente modificata del futuro,<ref name="GvKG">''[[Godzilla contro King Ghidorah]]'' (1991). Regia di [[Kazuki Ōmori]]. [[Toho]]</ref> e un antico guardiano del Giappone.<ref name="GMK">''[[Gojira Mosura King Gidora - Daikaijū sōkōgeki]]'' (2001). Regia di [[Shūsuke Kaneko]]. Toho</ref> Il personaggio viene solitamente raffigurato come l'arcinemico di [[Godzilla]] e [[Mothra]],<ref name="GTHM"/><ref name="RoMIII">''[[Mothra 3]]'' (1998). Regia di [[Okihiro Yoneda]]. [[Toho]]</ref> ma è stato un alleato dell'ultimo in almeno un film.<ref name="GMK"/> Sebbene fosse spesso visto come un simbolo della minaccia posta dalla [[Cina]], che all'epoca della creazione di Ghidorah aveva appena sviluppato le armi nucleari,<ref>Jess-Cooke, C. (2009), ''Film Sequels: Theory and Practice from Hollywood to Bollywood'', Edinburgh University Press, p. 38, ISBN 0748689478</ref> il regista [[Ishirō Honda]] negò il collegamento, dichiarando che il personaggio fosse semplicemente una versione moderna del drago [[Yamata no Orochi]].<ref>David Milner, [http://www.davmil.org/www.kaijuconversations.com/honda.htm "Ishiro Honda Interview"], ''Kaiju Conversations'' (December 1992)</ref>
Il personaggio è stato generalmente ben accolto, ed è considerato il nemico più famoso di Godzilla. [[WatchMojo]] assegnò a King Ghidorah il primo posto nella lista dei dieci miglior nemici di Godzilla,<ref>{{Cita web|url=https://www.youtube.com/watch?v=k4zR__HFvn0&feature=youtu.be|titolo=Top 10 Godzilla Villains|cognome=WatchMojo.com|nome=|sito=YouTube|data=25 settembre 2015|accesso=25 settembre 2015}}</ref> e il sesto posto nell'elenco dei dieci miglior mostri giganti cinematografici,<ref>{{Cita web|url=https://www.youtube.com/watch?v=2Eex1-DTbgc|titolo=Top 10 Giant Movie Monsters|cognome=WatchMojo.com|nome=|sito=YouTube|data=31 agosto 2013}}</ref> mentre [[IGN (sito web)|IGN]] mise il mostro in secondo posto sulla lista dei dieci miglior mostri del cinema giapponese.<ref>{{Cita web|url=http://it.ign.com/cinematv/73083/feature/la-top-10-dei-mostri-cinematografici-giapponesi?p=10|titolo=La top 10 dei mostri cinematografici giapponesi|cognome=Maderna|nome=Andrea|sito=IGN|data=15 maggio 2014|accesso=17 maggio 2016}}</ref>
==Concepimento==
L'idea iniziale per ''[[Ghidorah! Il mostro a tre teste]]'' venne da [[Tomoyuki Tanaka]], il creatore di [[Godzilla]]. Tanaka trasse ispirazione da una illustrazione dell'[[Idra di Lerna]] in un libro di [[mitologia greca]] e dal drago giapponese [[Yamata no Orochi]]. Tanaka era affascinato dall'idea di far imbattere Godzilla in un nemico
In ''[[Godzilla contro King Ghidorah]]'', le criniere attorno le teste del personaggio furono rimpiazzate con corna, siccome si dimostrò difficile per gli artisti degli effetti speciali di sovrapporre i peli sui filmati di persone che fuggivano dal mostro.<ref name="nishikawa">David Milner, [http://www.davmil.org/www.kaijuconversations.com/nishikaw.htm "Shinji Nishikawa Interview"], ''Kaiju Conversations'' (December 1995)</ref> Il direttore degli effetti speciali Koichi Kawakita inizialmente intendeva mostrare Ghidorah che sputava raggi variopinti, ma scartò l'idea a favore del classico color giallo.<ref name="kawakita">David Milner, [http://www.davmil.org/www.kaijuconversations.com/kawakit.htm "Koichi Kawakita Interview"], ''Kaiju Conversations'' (December 1994)</ref>
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