Peter Brook: differenze tra le versioni
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→Biografia: certo che répétion vuol dire anche ripetizione, ma è proprio la parola normale che si usa a teatro per dire "le prove" |
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Ben presto conosciuto in [[Gran Bretagna]], divenne noto al resto dell'[[Europa]] grazie al ''tour'' del ''[[Tito Andronico]]'' nel [[1955]]. Il suo interesse per [[William Shakespeare|Shakespeare]] è stato notevole: è unanimemente annoverato tra i maggiori [[attore|interpreti]] (per mezzo delle sue [[Regia teatrale|regìe]]) del [[drammaturgo]] inglese. Ha messo in scena con successo anche le (cosiddette) opere minori di Shakespeare. Il suo interesse però non sarà volto solo al [[teatro elisabettiano]], ma anche ai maggiori [[autore|autori]] contemporanei. Avrà modo di lavorare con [[John Gielgud]] e [[Paul Scofield]] (due dei più grandi attori britannici).
Come dirà egli stesso, il suo lavoro teatrale scaturisce da un "impulso informe", senza alcuna tecnica. Lavorando, però, molto sugli attori, che a suo parere dovranno sentirsi liberi di dare tutto il loro apporto allo spettacolo. Sarà proprio lui, il [[regista]], ad indirizzarli poi sulla "retta via". Il regista infatti sarà colui che Dirige: cioè che prende decisioni e guida l'attore. Le tre parole che danno vita all'evento teatrale per Brook sono
* ''Répétition'',
* ''Représentation'', rappresentazione, è la messa in scena, l'elemento mortale della ripetizione si perde nella serata della "prima";
* ''Assistance'', l'assistere, che permette alla rappresentazione di aver luogo nel modo esatto: l'attore non potrà fare tutto da solo, servirà una attenta e coinvolta, ma straniante, partecipazione del pubblico.
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