C/1402 D1: differenze tra le versioni
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|nome=Francesco|cognome= Manca|nome2=Piero|cognome2=Sicoli|data=25 maggio 2020}}</ref>
La cometa apparve all'inizio del periodo della [[Quaresima]] e potrebbe essere stata avvistata per la prima volta l'8 febbraio 1402 (a questo proposito, il suo nome dovrebbe essere C/1402 C1), dato che [[Jacopo Angelo]] (Jacobus Angeli) , di [[Ulma]], riportò nel suo ''[[Tractatus de Cometis]]'', che una cometa, di cui riuscì a calcolare la longitudine,<ref>{{Cita web|url=
https://www.treccani.it/enciclopedia/la-scienza-bizantina-e-latina-la-nascita-di-una-scienza-europea-astronomia-astrologia-e-geografia-matematica_%28Storia-della-Scienza%29/
|titolo=La scienza bizantina e latina: la nascita di una scienza europea. Astronomia, astrologia e geografia matematica|anno=2001|nome=John D.|cognome=North|editore=Istituto della Enciclopedia Italiana fondata da Giovanni Treccani S.p.A.|accesso=20 giugno 2021|capitolo= L'astronomia matematica nell'Europa latina}}</ref> apparve per diversi giorni nei cieli della [[Svevia]] all'inizio di febbraio. Dopo tale avvistamento la cometa divenne via via più luminosa, tanto che fu avvistata da diverse altre persone in tutta Europa nelle due o tre settimane seguenti, quando fu descritta come più grande e luminosa di Venere, e ci sono notizie della sua osservazione anche dal Giappone e da Costantinopoli.<ref>{{Cita libro|titolo=COMETS! Visitors from Deep Space|nome=David J.|cognome=Eicher|pp=30-31|isbn=978-1-107-62277-7|editore=Cambridge University Press|anno=2013}}</ref>
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