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La '''chiesa di Santa Eufrasia''' si trova in via dei Mille a [[Pisa]], nella zona settentrionale della città, un tempo chiamata "Cortevecchia"<ref>{{Cita libro|nome=Fabiana|cognome=Susini|titolo=Chiese non più chiese : inediti itinerari pisani tra sacro e profano|url=https://www.worldcat.org/oclc/1112566917|accesso=2021-07-01|edizione=I edizione|data=dicembre 2018|p=46|OCLC=1112566917|ISBN=978-88-255-2050-7}}</ref>.
== Storia ==
La chiesa è documentata dal [[780]] (viene citata nell'atto di fondazione del [[monastero benedettino]] di S. Savino<ref name="tusismo.pisa">{{Cita web|url=http://www.turismo.pisa.it/it/cultura/dettaglio/Chiesa-di-Santa-Eufrasia-00002/|titolo=Chiesa di Santa Eufrasia|sito=turismo.pisa.it|accesso=2018-04-11|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20180412001418/http://www.turismo.pisa.it/it/cultura/dettaglio/Chiesa-di-Santa-Eufrasia-00002/|dataarchivio=12 aprile 2018|urlmorto=sì}}</ref>) ma risale nelle forme attuali al [[1124]], quando fu intitolata alle sante [[Santa Eufrasia|Eufrasia]] e [[Santa Barbara|Barbara]] dal cardinale Cristofano Malcondime<ref name=":0">{{Cita web|url=http://m.pisaonline.it/infos.asp?mode=pisa&pagina=dintorni&ide=www&IDRIC=791&lingua=ita|titolo=Chiesa di Santa Eufrasia Pisa|sito=m.pisaonline.it|accesso=2021-06-24}}</ref>.
Dopo essere stata sotto il patronato della famiglia Griffi e poi della famiglia San Casciani, dal 1691 passò sotto la giurisdizione della conventuale dell’[[Ordine di Santo Stefano papa e martire|Ordine di Santo Stefano]].<ref name=":0" />I restauri principali risalgono all'inizio del [[XVII secolo]] e al 1717, quando l’edificio passò ai Teresiani Scalzi dell’[[Ordine dei carmelitani scalzi|Ordine Carmelitano]]. L'interno ad aula unica, inoltre, fu ristrutturato nel [[XVIII secolo]], come si può notare dalle cornici in stucco che rivelano la preponderanza della ''facies'' settecentesca. A quest'epoca risale anche la parte superiore della [[facciata]] in mattoni.<ref name="tusismo.pisa" />Gli [[Altare|altari]] laterali sono del 1720, come le [[Decorazione|decorazioni]] in stucco. I lavori si conclusero nel 1730 e la chiesa fu riaperta al culto.<ref name=":0" />
Fino agli anni '60 del secolo scorso, prima di essere sconsacrata, è stata occupata dai Padri Salesiani, i quali gestivano anche un grande oratorio, frequentato da generazioni di ragazzi.<ref>{{Cita libro|nome=Paolo|cognome=Gianfaldoni|titolo=Chiese e porte nella storia di Pisa : percorso intorno alle mura|url=https://www.worldcat.org/oclc/879152475|accesso=2021-07-01|data=2007|editore=CLD libri|pp=32-33|OCLC=879152475|ISBN=978-88-7399-199-1}}</ref>
Nel 2011, durante dei lavori di restauro e recupero ad uso didattico ad opera dell'Università di Pisa, è stata trovata, nei locali attualmente sul retro della chiesa, sotto l'[[abside]], una camera ipogea a forma di ferro di cavallo con un pozzo centrale e un bancone lungo le pareti con incisi i nomi dei defunti, tutti del
== Descrizione ==
La [[Facciata a capanna|facciata]] dell'edificio è a capanna e si presenta composta da due parti: in quella inferiore è ancora visibile la costruzione medievale in conci di pietra e il portale con lunetta a tutto sesto, mentre in quella superiore, interamente in [[laterizio]], è dovuta a interventi del XVIII secolo. Sono presenti tamponamenti di finestre, operati in momenti diversi.<ref>{{Cita libro|nome=Franco|cognome=Paliaga|titolo=Le chiese di Pisa : guida alla conoscenza del patrimonio artistico|url=https://www.worldcat.org/oclc/27887054|accesso=2021-07-01|data=1991|editore=Ets|p=104|OCLC=27887054|ISBN=88-7741-604-1}}</ref>▼
L’interno ha una aula unica, absidata, arricchita da un'orchestra in controfacciata, con [[volta a botte]] e presenza di [[Lesena|lesene]]; le colonne, i pilastri e le cornici in stucco sono segnali degli interventi settecenteschi.<ref>{{Cita libro|nome=Fabiana|cognome=Susini|titolo=Chiese non più chiese : inediti itinerari pisani tra sacro e profano|url=https://www.worldcat.org/oclc/1112566917|accesso=2021-07-01|edizione=I edizione|data=dicembre 2018|p=46|OCLC=1112566917|ISBN=978-88-255-2050-7}}</ref> Sulla parete sinistra si segnala la presenza di un altarino settecentesco in marmo bianco, dedicato a [[Domenico Savio|San Domanico Savio]], a cui ne segue un altro in marmi policromi e mensa in pietre dure dedicato a Santa Teresa. L'arco trionfale è decorato con putti reggicartiglio in stucco. Due altarini con stessi elementi si trovano anche sulla parete destra.<ref>{{Cita libro|nome=Franco|cognome=Paliaga|titolo=Le chiese di Pisa : guida alla conoscenza del patrimonio artistico|url=https://www.worldcat.org/oclc/27887054|accesso=2021-07-01|data=1991|editore=Ets|pp=104-105|OCLC=27887054|ISBN=88-7741-604-1}}</ref>
▲Unnuovo restauro venne eseguito nel 1888 per l'interesse di Raffaello Torrini, rettore dell'Università di Pisa.<ref name=":0" />
Sull'[[altare maggiore]], realizzato dai Vaccà, si trovava un Crocifisso ligneo di Giuseppe Giacobbi; nell'abside, invece, quattro tele, oggi perdute, di Giovanni Camillo Gabrielli<ref>{{Cita libro|nome=Maria Luisa|cognome=Ceccarelli Lemut|nome2=Stefano|cognome2=Renzoni|titolo=Pisa e le sue chiese dal Medioevo a oggi|url=https://www.worldcat.org/oclc/864824613|accesso=2021-07-01|data=2013|p=137|OCLC=864824613|ISBN=978-88-6315-591-4}}</ref> Le tele degli altari - ''Morte di Santa Teresa'' di [[Mauro Soderini]] e ''Morte di San Giuseppe'' di [[Francesco Conti (pittore)|Francesco Conti]] e [[Ignazio Hugford]] - attualmente sono conservate nella vicina [[Chiesa di San Sisto (Pisa)|chiesa di
▲Nel 2011, durante dei lavori di restauro e recupero ad uso didattico ad opera dell'Università di Pisa, è stata trovata, nei locali attualmente sul retro della chiesa, sotto l'abside, una camera ipogea a forma di ferro di cavallo con un pozzo centrale e un bancone lungo le pareti con incisi i nomi dei defunti, tutti del [[XVIII secolo]].<ref>{{Cita news|autore=|url=https://www.unipi.it/index.php/tutte-le-news/item/245-unantica-camera-mortuaria-sotto-santeufrasia|titolo=Un'antica camera mortuaria sotto Sant'Eufrasia|pubblicazione=UNIPI News|editore=Università di Pisa|data=|accesso=2018-04-11}}</ref>
== Note ==▼
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▲La facciata dell'edificio è a capanna e si presenta composta da due parti: in quella inferiore è ancora visibile la costruzione medievale in conci di pietra e il portale con lunetta a tutto sesto, mentre in quella superiore, interamente in laterizio, è dovuta a interventi del XVIII secolo.
* {{Cita libro|autore=Franco Paliaga|autore2=Stefano Renzoni|titolo=Chiese di Pisa. Guida alla conoscenza del patrimonio artistico|edizione=seconda edizione riveduta, corretta, ampliata|anno=1999|editore=ETS|città=Pisa|ISBN=88-7741-604-1}}
* {{Cita libro|autore=Paolo Gianfaldoni|titolo=Chiese e porte nella storia di Pisa. Percorso intorno alle mura|anno=2007|editore=CLD|città=Fornacette|ISBN=978-88-7399-199-1}}
* {{Cita libro|autore=Maria Luisa Ceccarelli Lemut|autore2=Marco Manfredi|autore3=Stefano Renzoni|titolo=Pisa e le sue chiese. Dal medioevo a oggi|data=2013|editore=Pacini|città=Pisa|ISBN=978-88-6315-591-4}}
* {{Cita libro|autore=Fabiana Susini|titolo=Chiese non più chiese. Inediti itinerari pisani tra sacro e profano|anno=2018|editore=Aracne|città=Canterano|ISBN=978-88-255-2050-7}}
== Voci correlate ==
▲Le tele degli altari - ''Morte di Santa Teresa'' di Mauro Soderini e ''Morte di San Giuseppe'' di Francesco Conti e Ignazio Hugford - attualmente sono conservate nella vicina chiesa di S. Sisto e nel Museo di S. Matteo. Un'altra tavola, duecentesca, raffigurante la Madonna e le due sante Eufrasia e Barbara, probabilmente parte di una pala d’altare, in seguito alla sconsacrazione della chiesa venne collocata nella chiesa di S. Maria Madre della Chiesa, in via Parini.<ref name="tusismo.pisa" />
* [[Pisa]]
▲== Note ==
* [[Università di Pisa]]
▲<references />
* [[Mauro Soderini]]
* [[Francesco Conti (pittore)|Francesco Cont]]<nowiki/>i
* [[Ignazio Hugford]]
== Collegamenti esterni ==
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