Anplagghed: differenze tra le versioni

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L'arrivo sulla Terra e Terremoto
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'''''Anplagghed''''' è uno spettacolo teatrale del trio di comici [[Aldo, Giovanni & Giacomo]], con la partecipazione di [[Silvana Fallisi]].
 
Lo spettacolo, il cui titolo è una trascrizione storpiata della pronuncia del termine inglese ''unplugged'', (letteralmente ''scollegato)'', ha debuttato il 3 febbraio [[2006]] a [[Fabriano]], in [[provincia di Ancona]]. I tre comici, autori e interpreti dei loro [[sketch]], raccontano la quotidianità surreale di una grande città. I personaggi sono di volta in volta vecchiette derubate, improbabili spacciatori, teppisti imbranati, vicini di casa litigiosi.
 
Le scenografie sono in parte fisse in parte filmati proiettati, in stile [[fumetto|fumettistico]], realizzati da [[Rinaldo Rinaldi (critico)|Rinaldo Rinaldi]]. Le musiche originali, che spaziano dal [[rock]] alla [[tarantella]], dallo [[ska]] alla big band [[hollywood]]iana, sono state composte da [[Gino Marcelli]] ed eseguite da Antonio Fusco (batteria). Lo spettacolo ha fatto tappa nel [[2006]] ad [[Ancona]], [[Torino]], [[Genova]], [[Napoli]], [[Verona]], [[Bologna]], [[Firenze]], [[Milano]], [[Latina]], [[Palermo]] e [[Roma]]. [[Arturo Brachetti]] firma la regia come consueto. [[Valerio Bariletti]], [[Cesare Alberto Gallarini]] e la [[Gialappa's Band]] hanno contribuito alla stesura dei testi.
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La prima situazione si svolge durante una fila davanti a uno sportello [[Automated Teller Machine|bancomat]]: Silvana e Giorgio Stramaroni (Giacomo) attendono che Aldo prelevi dei soldi, tuttavia egli non riesce a ricordarsi il codice segreto e per questo chiama sua suocera a casa, chiedendole di cercare il codice in un pupazzo di suo figlio e in una bambola di sua figlia: dopo vari equivoci, si scopre che il codice è il semplice ''12345''.
 
Poco dopo arriva Giovanni, nelle vesti di un tatuatore drogato con diversi cani al guinzaglio, che hanno dei nomi lunghi e assurdi e con cui ha vinto anche dei concorsi. Silvana ammira le performance del cane partecipante ai concorsi., mentre Stramaroni, ultimo in coda al bancomat, siha eraperso spazientitola pazienza dopo poco tempo, iniziando ad urlare, ed è infastidito anche dall'atteggiamento di Silvana, che ha continuato a mantenere una pazienza ed una spensieratezza irragionevoli di fronte alla sbadataggine di Aldo, facendo domande dalla risposta ovvia e descrivendosi come un'appassionata di [[yoga]] e medicina alternativa, tanto che a un certo punto Stramaroni le chiede indirettamente se sia anche lei drogata («''Ma voi due vi siete conosciuti a [[Comunità di San Patrignano|San Patrignano]]?''»). Aldo, dopo circa trenta minuti, riesce a completare la transazione, ma nel frattempo Stramaroni ha approfittato della distrazione di Silvana e l'ha superata nella fila, prelevando in pochi secondi il suo denaro. Questo gesto inappropriato viene però punito da una [[Pica pica|gazza ladra]], addestrata proprio da Giovanni, che ruba a Stramaroni il denaro.
 
===Museo d'arte moderna===
Aldo, Giovanni e Giacomo si recano in un museo d'arte moderna in cui è esposta una serie di opere d'arte piuttosto assurde e difficilmente apprezzabili. Giacomo è un rispettoso ed isterico esperto d'arte che cerca di spiegare i concetti fondamentali della materia agli amici, ma senza successo. Aldo è ignorante e, tentando di fingersi esperto, commette solo gaffe: non capisce la differenza tra [[cubismo]] e [[realismo (arte)|realismo]], guarda da molto lontano un quadro che va visto da vicino e definisce lo stesso quadro monocromatico quando presenta tutta la tavolozza dei colori. Giovanni appare più serio e disposto ad imparare, ma nemmeno lui ottiene risultati, in quanto prima si siede su una scultura "distrutturalista" di una sedia che crede una sedia reale e poi commette l'errore opposto, scambiando, assieme ad Aldo, un estintore (vero) per un'opera d'arte che rappresenta un estintore. Giacomo poi illustra ai due un esempio dei tagli nella tela di [[Lucio Fontana]] (realmente esistenti), ma i due li credono un atto di vandalismo e si indignano, dando vita a una lunga discussione, caratterizzata da una lunga serie di frasi insensate di Aldo, in cui criticano il sistema, accusandolo di essere troppo tollerante verso chi non rispetta le regole, e ricevono insulti da Giacomo, che li definisce "due bestie" per poi precisare ad Aldo: "''Tu poi, sei nato torto e morirai testa di cazzo!''".
 
Durante un'accesa discussione sull'opera "coinvolgistica" di un artista [[Belgio|belga]] (una grossa cornice lasciata vuota in modo che l'osservatore vi possa vedere quello che desidera, improvvisandosi artista a sua volta), che Aldo e soprattutto Giovanni non riescono a comprendere, Aldo infila la testa in una scultura dell'artista [[Jean Tinguely]] e vi resta incastrato: dopo essere stato sgridato e schiaffeggiato con il libretto del museo da Giacomo, si taglia un [[orecchio]] e Giovanni tenta di medicargli la ferita con un fazzoletto su cui ha sputato, mentre Giacomo, molto arrabbiato, prende dalla borsa una [[Siringa (attrezzo medico)|siringa]] per fargli un'iniezione di [[Tetano|richiamo antitetanico]] (in quanto la scultura è realizzata con ferri arrugginiti di recupero) ma sbaglia sia la siringa che la persona, ein quanto prima fa la puntura a Giovanni, poi riesce a farla ad Aldo ma si accorge di avergli iniettato una dose di [[Rabbia|antirabbia]]. Provano poi a usare della schiuma da barba, anch'essa in possesso di Giacomo, come lubrificante, come quando si fa uscire un anello dal dito, ma Giovanni sbaglia e tira fuori l'anello e non la testa di Aldo. In quel momento viene annunciato che l'edificio sta per chiudere e i sistemi di allarme saranno attivati immediatamente: Giovanni e Giacomo si dileguano, mentre Aldo resta dentro, fa scattare l'allarme e rimane poi chiuso nel museo per tutto il week-end.
 
===Zia Caterina===
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===Il passaggio di mano ===
Su un marciapiede si incontrano Cosimo (Aldo) e Ignazio "Mano di Velluto" (Giovanni), nelle vesti di due membri di una gang malavitosa specializzata nel traffico di sostanze stupefacenti, guidata dal boss Scasazza, il cui nome non deve mai essere pronunciato. Giacomo è un sergente di [[Polizia]] in pattugliamento, che sospetta che i due stiano tramando qualcosa di losco. I due imbranati spacciatori colloquiano e si accordano per trovarsi a mezzanotte.
 
A mezzanotte i due tentano di passarsi della [[cocaina]], nascosta in un pacchetto da fiammiferi, con uno strano metodo, un "passaggio di mano" fatto tramite un colpo di gomito, di cui Giovanni è notoriamente molto esperto, mentre ad Aldo proprio non riesce. Il poliziotto sopraggiunge e Aldo, urtandolo al gomito, gli passa inavvertitamente la droga. Aldo prova quindi a distrarre Giacomo (chiedendogli di accendere una sigaretta e spostando il viso quando si accende la fiamma, facendo innervosire il sergente) mentre Giovanni gli fruga nelle tasche e trova il pacchetto, ma il poliziotto se ne accorge e vede la polverina bianca. Aldo confessa che è cocaina pura che gli è stata data da Giovanni, che verrà infatti preso a manganellate da Giacomo.
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===La notte degli Oscar===
Aldo, Giovanni e Giacomo entrano in scena annunciati dalla presentatrice Silvana e scortati da un addetto alla sicurezza ([[Alessandro Betti]]). È il fatidico momento della scoperta del vincitori: la presentatrice, non riuscendo ad aprire la busta a causa dei guanti, la strappa. Il Trio è proclamato vincitore, ma vengono chiamati sul palco solo Aldo Baglio e Giacomo Poretti, nellaquindi confusioneGiovanni, diconfuso, Giovannipensa che pensa ci sia stato un errore. Arriva il premio, portato dal valletto ([[Arturo Brachetti]]): Aldo e Giacomo esultano, con il primo che alza il trofeo, ma viene richiamato da Giovanni in quanto non indossa la camicia.
 
È il turno dei ringraziamenti: il primo è Giacomo, che inizia a dire che non sarebbe la stessa persona senza un grande amico, che gli ha insegnato anche alcune mosse iconiche, in particolare i Bulgari e Tafazzi. Giovanni è convinto che stia parlando di lui, tanto che si alza per andare sul palco, ma invece viene nominato Marco Fischioni, uno spettatore presente tra il pubblico: questo fa innervosire Giovanni, che viene trattenuto dall'addetto alla sicurezza. Tocca ora ad Aldo, il quale ringrazia la persona che gli ha insegnato molti valori (tra cui la paranza e la militanza), ma soprattutto che quando ebbe un incidente in auto gli donò un [[rene]] anche se non necessario, perché si era solo escoriato un sopracciglio. Questo, unito alla rivelazione che tale rene si trovi in una banca degli organi e che lui e Giacomo percepiscano gli interessi, potendosi permettere di farsi vacanze sessuali a Cuba, fa innervosire ulteriormente il collega (''piscio un giorno sì e un giorno no per 'sta storia!''). Anche in questo caso, non è Giovanni la persona ringraziata, bensì Mario Ortensi ([[Paolo Guerra]]), scatenando ulteriormente le ire di Giovanni.