Assedio di Caffa: differenze tra le versioni
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L''''assedio di Caffa''' è stata una battaglia del XIV
Dopo due anni di assedio, gli eserciti mongoli furono costretti a ritirarsi dopo essere stati decimati dalla [[peste nera]], che contagiò anche i genovesi dopo che Ganī Bek decise deciso di gettare cadaveri appestati oltre le mura della città. A seguito di questo atto di [[Guerra tossicologica|guerra batteriologica]], l'epidemia si diffuse rapidamente a Caffa e costrinse anche i genovesi ad abbandonare la città dopo che l'assedio fu tolto dai Mongoli.
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Nel marzo 1261, l'imperatore bizantino [[Michele VIII Paleologo]] si alleò con la [[Repubblica di Genova]] (rivale di Venezia) per riconquistare Costantinopoli e firmò con il capitano genovese [[Guglielmo Boccanegra]] il [[Trattato di Ninfeo (1261)|trattato di Ninfeo]], che concedeva a Genova importanti privilegi commerciali nel [[Mar Nero]] e nel [[Mar Mediterraneo|Mediterraneo]] ai danni di Venezia.<ref>{{Cita libro|nome=Pierre|cognome=Cabanes|titolo=Histoire de l'Adriatique|url=https://books.google.fr/books?id=hV11DQAAQBAJ&pg=PT257&dq=Trait%C3%A9+de+Nymphaeon|editore=[[Éditions du Seuil|Le Seuil]]|data=2016-08-29|lingua=fr|pp=688|ISBN=978-2-02-134244-4}}</ref><ref name=":11">{{Cita libro|nome=Charles Marie Sainte-Marie|cognome=Mévil|titolo=La Mer Noire au moyen age: Caffa et les colonies génoises de la Crimée…|url=https://books.google.fr/books?id=fU0EAAAAYAAJ&pg=PA12&q=dou|editore=E. Dentu|anno=1856|lingua=fr}}</ref> La città di Costantinopoli viene infine conquistata dal generale bizantino [[Alessio Melisseno Strategopulo]] il 25 luglio 1261.<ref>{{Cita pubblicazione|autore=Renaud Rochette|data=2005|titolo=Reconstruire l'Empire, Les projets de Michel VIII Paléologue|rivista=Hypothèses|lingua=fr|url=https://www.cairn.info/revue-hypotheses-2005-1-page-61.htm}}</ref>
Nel frattempo, i secoli XIII e XIV erano caratterizzati dalla ''[[Pax mongolica]]'', una stabilizzazione dei rapporti tra i popoli dell'Eurasia come conseguenza della loro integrazione nell'[[Impero mongolo]] dopo le conquiste di [[Gengis Khan]] e dei suoi successori.<ref name=":6"
[[File:Golden_Horde_1389-es.svg|alt=|sinistra|miniatura|239x239px| Territori dell'[[Khanato dell'Orda d'Oro|Orda d'Oro]] (1389).]]
Situata all'estremità occidentale dell'[[Khanato dell'Orda d'Oro|Orda d'Oro]] (l'Impero mongolo successivo a Gengis Khan) dal 1249,<ref name=":72" /> la [[Crimea]] appare come un naturale crocevia logistico tra l'Asia e le città mediterranee.<ref name=":6" /> I Genovesi, padroni del [[Mar Nero]], in seguito al loro accordo con l'imperatore bizantino di cui erano i protettori, vi cercarono un porto sicuro e facile da difendere che fungesse da luogo di approvvigionamento e magazzino per i loro commerci.<ref name=":11" />
Caffa, situata nel territorio dell'attuale città di [[Feodosia]] nel sud-est della penisola, fu creata dalla Repubblica di Genova intorno al 1266 con l'accordo del khan mongolo.<ref name=":6"
=== Rapporti tra i mongoli e i mercanti italiani ===
All'inizio del [[XIV secolo]], le relazioni tra i mongoli e i mercanti italiani stabiliti in Crimea erano ambivalenti. Non essendo navigatori, i mongoli beneficiavano delle rotte commerciali marittime che collegavano l'Asia e l'Europa attraverso la Crimea. Tuttavia, l'arricchimento delle stazioni commerciali europee alimentava la loro cupidigia.
Dal 1307 emersero tensioni sul tema della tratta degli schiavi turchi, venduti dagli italiani al [[Sultanato mamelucco (Il Cairo)|sultanato mamelucco d'Egitto]] per farne soldati.<ref name=":7" /> Insoddisfatto di questo commercio alimentato dai rapimenti nella steppa per fornire un esercito straniero, il khan [[Tokta]] arrestò i genovesi residenti di Sarai Berke e assediò Caffa per la prima volta tra il 1307 e il 1308.<ref name=":1" /> Mal protetta da un recinto di terra e legno, la città cadde nel maggio 1308 e venne abbandonata dai commercianti genovesi che la misero in fiamme.<ref name=":6"
Dopo la morte di Tokta nel 1312, Genova, consapevole del comune interesse tra mongoli ed europei a riprendere i loro commerci, inviò i suoi ambasciatori Antonio Grillo e Nicolò di Pagana per negoziare con il nipote e successore di Tokta, il principe [[Uzbek Khan]].<ref name=":7" /> Quest'ultimo accettò di accogliere nuovamente i mercanti genovesi e adottò, dal 1316, una serie di provvedimenti per favorire la ricostruzione di Caffa, relativi in particolare alla conservazione delle chiese.<ref name=":6" /><ref name=":1"
Ma la morte di Uzbek nel 1341, a cui successe il figlio [[Ganī Bek]], causò una nuova svolta politica nell'Orda d'Oro e un riaccendersi delle tensioni alimentate da un aumento dell'intolleranza religiosa tra i mongoli, da poco convertiti all'Islam, verso i cristiani.<ref name=":1" /> Nel 1343, un nobile mongolo fu ucciso con un colpo di spada durante un alterco con un mercante veneziano nella città di Tana.<ref name=":11"/> Per rappresaglia, i mongoli attaccarono le attività gestite dai veneziani a Tana e Ganī Bek ne approfittò per cercare di prendere il controllo delle stazioni commerciali italiane.<ref name=":11" /> Allo stesso tempo, i genovesi volevano approfittare della partenza dei veneziani da Tana per stabilire il loro monopolio commerciale nel Mar Nero.<ref>{{Cita libro|lingua=fr|curatore=Dominique Valérian, Damien Coulon, Catherine Otten-Froux e Paule Pagès|autore=Şerban Papacostea|capitolo=Les Gênois et la Horde d'Or: le tournant de 1313|titolo=Chemins d'outre-mer: Études d'histoire sur la Méditerranée médiévale offertes à Michel Balard|p=658|editore=Éditions de la Sorbonne|data=2016-01-22|isbn=978-2-85944-827-1|url=https://books.google.fr/books?id=igddDAAAQBAJ|accesso=2020-06-16}}
== La battaglia ==
[[File:JaniBeg.jpg|alt=Assis en tailleur, un personnage à longue barbe, coiffé d'un turban blanc, vêtu d'un caftan vert émeraude sans col et portant des brassards dorés tient un sceptre dans la main droite|sinistra|miniatura| [[Ganī Bek]], [[khan]] dell'[[Khanato dell'Orda d'Oro|Orda d'Oro]] dal 1342 al 1357 (riproduzione nell'[[Atlante catalano]])]]
A differenza dell'epoca dell'assedio del 1308, Caffa era, negli [[anni 1340]], circondata da importanti fortificazioni costituite da due mura concentriche costellate di torri.<ref>{{Cita libro|nome=École française de|cognome=Rome|titolo=Castrum 3: Guerre, fortification et habitat dans le monde méditerranéen au Moyen Âge|url=https://books.google.fr/books?id=gfhrqdxI1S0C&pg=PA74&dq=caffa|editore=Casa de Velázquez|anno=1988|lingua=fr|pp=300|ISBN=978-84-86839-02-4}}</ref> Il muro interno contiene 6
Nel 1343 Ganī Bek invitò gli italiani a ritirarsi dalla Crimea. I genovesi respinsero questo ultimatum, e i mercanti italiani di Tana ripiegarono su Caffa, che era meglio difesa e beneficiava di un migliore approvvigionamento via mare.<ref name=":11"/> Di conseguenza, Ganī Bek concentrò i suoi sforzi su Caffa e stabilì un blocco intorno alla città. Nel febbraio 1344, sbarcò un esercito di soccorso dall'Italia che permise agli assediati di uscire dalle mura e dare fuoco alle [[Arma d'assedio|macchine d'assedio]].<ref name=":11" /><ref name=":1"
L'anno successivo, Ganī Bek assediò di nuovo Caffa, ma la città era ancora ben difesa e fornita di cibo, materiale bellico e rinforzi, mentre l'esercito mongolo, già provato da un precedente combattimento, fu colpito da un'epidemia di [[peste nera]].<ref name=":1"
Questa strategia si dimostrò estremamente efficace. Anche se la città non cadde nelle mani degli attaccanti, l'epidemia mortale si diffuse molto rapidamente. All'inizio dell'anno 1347, per mancanza di validi combattenti in numero sufficiente da entrambe le parti, l'assedio fu tolto. I due schieramenti firmarono una tregua in seguito alla quale i genovesi furono costretti ad abbandonare la città. Sulla scia dell'evacuazione di Caffa, Genova e Venezia, alleati di circostanza contro i Mongoli, impongono loro un blocco delle coste del Mar Nero a est di [[Kerč'|Kerch]].<ref name=":7" />
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I sopravvissuti all'assedio, in fuga dalla zona, imbarcarono inconsapevolmente anche ratti neri infestati da pulci.<ref name=":4" />
Nelle settimane successive, le loro navi attraccarono a Trebisonda, [[Costantinopoli]], [[Genova]], [[Venezia]], poi a [[Messina]] in [[Sicilia]], favorendo così la diffusione della peste.<ref name=":0"
Da [[Marsiglia]], dove arrivarono le navi mercantili da novembre 1347, la peste si diffuse in Europa in pochi mesi via terra, fiume e mare, contaminando [[Avignone]], sede del papato, nel marzo 1348 e [[Ducato d'Aquitania|Aquitania]] ad aprile.<ref name=":0">{{Cita web|url=https://www.sudouest.fr/2020/04/13/1348-la-peste-noire-frappe-l-aquitaine-7408571-10275.php|titolo=1348: la Peste noire frappe l’Aquitaine|sito=SudOuest.fr|lingua=fr}}</ref> Il ducato, esportatore di vino in [[Gran Bretagna]], contribuisce a diffondervi la peste attraverso le rotte commerciali marittime.<ref name=":0" />
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L'epidemia di peste fu favorita anche dai movimenti dei pellegrini medievali, che fecero dei luoghi santi nuovi epicentri dell'epidemia.<ref name=":4" />
La pandemia si estese nei mesi successivi al resto d'Europa, raggiungendo [[Mosca (Russia)|Mosca]] nel 1352.<ref name=":0" /> In totale, si stima che questa pandemia uccise tra un quarto e un terzo della popolazione europea, portando a una diminuzione da 75 a 50
=== Impatti sulla Gazaria ===
Nonostante le sue particolarità, l'assedio di Caffa non impedì ai porti italiani della Crimea di continuare a prosperare negli anni successivi.<ref name=":11"/> Khan Ganī Bek, rovinato da questa disastrosa guerra e constatata la fine dei commerci, importante fonte di reddito per il suo paese in termini di entrate commerciali e dazi doganali, fu presto costretto a negoziare con le repubbliche italiane.<ref name=":11" /> Queste si accordarono per ristabilire rapporti commerciali con i mongoli in cambio del risarcimento dei danni causati da questa battaglia e del mancato guadagno generato dalla cessazione dei commerci.<ref name=":11" /> L'avamposto veneziano di Tana così come la maggior parte degli avamposti genovesi furono nuovamente sfruttati a partire dal 1347, vale a dire meno di un anno dopo l'evacuazione di Caffa.<ref name=":7" />
Nel 1365 la Repubblica di Genova assunse il controllo del comune di Soldaia ([[Sudak]]), fino ad allora una stazione commerciale veneziana situata a 50
[[File:Genoese_fortress_in_Sudak.jpg|alt=Autour d'une colline rocheuse et au sol aride une muraille de pierre crénelée et jalonnée par des tours défensives serpente jusqu'au sommet|centro|miniatura| Fortezza genovese di [[Sudak]], cittadina di Gazaria ad ovest di Caffa.]]
Nella seconda metà del XIV secolo, l'Orda d'Oro dovette affrontare rivalità interne (che portarono all'assassinio di Ganī Bek nel 1357) e insurrezioni nazionaliste di popolazioni federate, che contribuirono a diminuire la pressione esercitata dai mongoli sulla Gazaria.<ref name=":7">{{Cita libro|autore=René Grousset|titolo=L'Empire des steppes, Attila, Gengis-Khan, Tamerlan|url=http://classiques.uqac.ca/classiques/grousset_rene/empire_des_steppes/grousset_steppes.pdf|anno=1939|p=Nogaï et Toqtaï}}</ref> L'anno 1380 fu in particolare segnato dalla [[battaglia di Kulikovo]], in cui l'esercito di Khan [[Mamaj]] venne massacrato dalle truppe russe di Dimitri Donskoj I insorte contro la sua autorità.<ref name=":12">{{Cita libro|nome=Michel|cognome=Heller|titolo=Histoire de la Russie et de son empire|url=https://books.google.fr/books?id=QFRYCgAAQBAJ&printsec=frontcover&q=caffa|editore=Place des éditeurs|data=2015-08-20|lingua=fr|pp=1301|ISBN=978-2-262-06435-8}}</ref> In fuga, Mamaï si recò a Caffa sperando di trovare rifugio, ma venne assassinato dai genovesi, illustrando ancora una volta l'ambiguità dei rapporti tra mongoli e mercanti italiani di Crimea.<ref name=":12" />
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