Sunnismo: differenze tra le versioni
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== Storia ==
Il quarto [[califfo]] [[
Quanti rimasero fedeli ad ʿAlī presero il nome di "[[alidi]]" e, un paio di secoli più tardi, quello di [[sciiti]]. I seguaci di [[Mu'awiya ibn Abi Sufyan|Muʿāwiya]], sempre due secoli più tardi, assunsero invece il nome di sunniti ("quelli della [[Sunna]]").
== Caratteristiche ==
Nato buon ultimo nella discussione [[teologia|teologica]] [[islam]]ica ([[kalām]]), il sunnismo si differenzia essenzialmente dallo [[sciismo]] (organizzatosi come dottrina prima del sunnismo) per il suo netto rifiuto di riconoscere la pretesa degli sciiti che la guida della Comunità islamica (''[[Umma]]'') dovesse essere riservata alla discendenza del profeta [[Maometto]] attraverso sua figlia [[Fatima bint Muhammad|Fāṭima]] e suo cugino [[
Le differenze coinvolgono alcuni aspetti teologici e giuridici, in cui sono sorte nel tempo varie scuole giuridiche (o [[madhhab]]), di cui sopravvivono oggi solo l'[[hanafismo]], il [[malikismo]], lo [[sciafeismo]] e l'[[hanbalismo]]. Il termine "salafismo" (ambiguo ma ormai atto a indicare una visione molto conservatrice dell'islam) e quello "wahhabismo" sarebbero correnti recenti dell'hanbalismo, però la [[Conferenza islamica mondiale a Groznyj]] del 2016 ha dichiarato il [[salafismo]] e il [[wahhabismo]] non sunnite (e quindi non hanbalite), nel qual caso queste sarebbero classificate frange prossime al pensiero e alla pratica del [[kharigismo]] (oggi pressoché scomparso tranne l'[[ibaditi|ibadismo]] dell'[[Oman]] e forse, appunto, queste due nuove entrate recenti). Movimenti teologici molto seguiti in ambito sunnita sono l'[[Ashariti|asharismo]] (fatto proprio dal malikismo e dallo sciafeismo), il [[maturidismo]] (assunto dall'hanafismo) e quello dell'[[Ahl al-Hadith]] (assunto dall'hanbalismo).
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Secondo il sunnismo, alla guida politica e spirituale (non strettamente religiosa però) della Comunità poteva accedere qualunque musulmano (maschio o femmina<ref>Si pensi - solo per fare alcuni esempi - alla figura di [[Benazir Bhutto]], eletta in [[Pakistan]] sunnita [[Primo ministro]] nel 1988, [[Sheikh Hasina]], eletta primo ministro del sunnita [[Bangladesh]] nel 2009, o prima ancora al ruolo svolto da [[Aisha|ʿĀʾisha]] nella [[Battaglia del cammello]] nel 656 o a [[Sitt al-Mulk]], sorella di [[al-Hakim I|al-Ḥākim I]], nell'Egitto sciita [[fatimidi|fatimide]] del 996.</ref>) pubere, di buona moralità, di sufficiente dottrina e sano di corpo e di mente. Il fatto di essere maschio, [[La Mecca|mecca]]no o, almeno, [[Arabi|arabo]], era un elemento preferenziale ma non essenziale. Sotto questo profilo il sunnismo respingeva quindi decisamente la pretesa dei [[Kharigismo|kharigiti]] che la guida della società islamica fosse riservata al migliore dei credenti: qualità difficile da individuare e ancor più difficile da mantenere, perché un semplice peccato, anche non grave, avrebbe fatto perdere tale qualità all'''[[imam]]'' ("guida", ma intesa qui come sinonimo di [[califfo]]) facendolo decadere dal suo supremo ufficio.
Le differenze politiche furono mascherate dalla discussione teologica riguardante chi potesse essere qualificato musulmano e la natura del peccato, se esso fosse o meno in grado di far perdere la qualifica di credente. Il riferimento tradizionale dei sunniti in materia di [[califfato]] è l'esempio dei "[[Califfato dei Rashidun|califfi ben guidati]]", cioè i primi quattro dopo [[Maometto]] ([[Abū Bakr|Abu Bakr]], [[ʿUmar ibn al-Khaṭṭāb]], [[Othmàn ibn Affàn|ʿOthmān]] e [[
Dal [[1969]] i paesi sunniti fanno riferimento per la difesa dei valori dell'Islam all'[[Organizzazione della cooperazione islamica]] (che alcuni considerano erede del califfato, con califfo il segretario generale), quelli sunniti democratici dal [[1999]] all'[[Unione parlamentare degli Stati membri della OIC]].
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