Sunnismo: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Nessun oggetto della modifica
Etichette: Modifica visuale Modifica da mobile Modifica da web per mobile
FrescoBot (discussione | contributi)
m Bot: wikilink alla grafia corretta di ʿAlī ibn Abī Ṭālib e modifiche minori
Riga 7:
 
== Storia ==
Il quarto [[califfo]] [[AliʿAlī ibn AbiAbī TalibṬālib|ʿAlī b. Abī Ṭālib]], sospettato da alcuni di essere il mandante dell'uccisione di [[Othmàn ibn Affàn|ʿUthmān]], il terzo califfo, si scontrò nel [[656]] con [[Aisha]], moglie del Profeta [[Maometto]], e sconfisse il movimento di opposizione da lei organizzato nella [[battaglia del Cammello]] (da notare che i musulmani della fazione di Aisha non avevano alcun problema ad avere un capo donna, vedi [[Movimenti liberali nell'Islam]]). Poi ʿAlī affrontò [[Mu'awiya ibn Abi Sufyan|Muʿāwiya]], governatore della [[Siria]] e capoclan degli [[Omayyadi]], di cui faceva parte anche il califfo assassinato: gli eserciti dei due avversari si [[Battaglia di Siffin|scontrarono]] nel [[657]] nella piana di [[Siffin]]. Le sorti di Muʿāwiya sembravano ormai compromesse, quando uno dei suoi uomini architettò un'astuzia che capovolse le sorti della battaglia. Muʿāwiya chiese un "arbitraggio" e ʿAlī fu costretto ad accettare dalle pressioni di una parte del suo esercito. La mattina seguente essi pretesero però che i combattimenti riprendessero e, al rifiuto del califfo, abbandonarono le sue file. Il loro nome di [[Kharigismo|kharigiti]] (dalla radice araba <kh-r-j> "uscire"), ha fatto credere a molti che ciò indicasse il loro abbandono dei ranghi califfali, ma la più accreditata etimologia, motivata da [[Laura Veccia Vaglieri]] nel suo articolo "Sulla denominazione 'Khawārij'"<ref>''Rivista degli Studi Orientali'', 26 (1951), pp. 41-46.</ref> ricorda la loro uscita dalla cittadina di Harura, dove essi si sarebbero riuniti per decidere la loro linea d'azione.
 
Quanti rimasero fedeli ad ʿAlī presero il nome di "[[alidi]]" e, un paio di secoli più tardi, quello di [[sciiti]]. I seguaci di [[Mu'awiya ibn Abi Sufyan|Muʿāwiya]], sempre due secoli più tardi, assunsero invece il nome di sunniti ("quelli della [[Sunna]]").
 
== Caratteristiche ==
Nato buon ultimo nella discussione [[teologia|teologica]] [[islam]]ica ([[kalām]]), il sunnismo si differenzia essenzialmente dallo [[sciismo]] (organizzatosi come dottrina prima del sunnismo) per il suo netto rifiuto di riconoscere la pretesa degli sciiti che la guida della Comunità islamica (''[[Umma]]'') dovesse essere riservata alla discendenza del profeta [[Maometto]] attraverso sua figlia [[Fatima bint Muhammad|Fāṭima]] e suo cugino [[Ali ibn Abi Talib|ʿAlī ibn Abī Ṭālib]]. Al contrario il sunnismo è per un'elezione da parte di una ristretta cerchia della persona alla guida della ''Umma'' (che una volta era il [[califfo]]).
 
Le differenze coinvolgono alcuni aspetti teologici e giuridici, in cui sono sorte nel tempo varie scuole giuridiche (o [[madhhab]]), di cui sopravvivono oggi solo l'[[hanafismo]], il [[malikismo]], lo [[sciafeismo]] e l'[[hanbalismo]]. Il termine "salafismo" (ambiguo ma ormai atto a indicare una visione molto conservatrice dell'islam) e quello "wahhabismo" sarebbero correnti recenti dell'hanbalismo, però la [[Conferenza islamica mondiale a Groznyj]] del 2016 ha dichiarato il [[salafismo]] e il [[wahhabismo]] non sunnite (e quindi non hanbalite), nel qual caso queste sarebbero classificate frange prossime al pensiero e alla pratica del [[kharigismo]] (oggi pressoché scomparso tranne l'[[ibaditi|ibadismo]] dell'[[Oman]] e forse, appunto, queste due nuove entrate recenti). Movimenti teologici molto seguiti in ambito sunnita sono l'[[Ashariti|asharismo]] (fatto proprio dal malikismo e dallo sciafeismo), il [[maturidismo]] (assunto dall'hanafismo) e quello dell'[[Ahl al-Hadith]] (assunto dall'hanbalismo).
Riga 21:
Secondo il sunnismo, alla guida politica e spirituale (non strettamente religiosa però) della Comunità poteva accedere qualunque musulmano (maschio o femmina<ref>Si pensi - solo per fare alcuni esempi - alla figura di [[Benazir Bhutto]], eletta in [[Pakistan]] sunnita [[Primo ministro]] nel 1988, [[Sheikh Hasina]], eletta primo ministro del sunnita [[Bangladesh]] nel 2009, o prima ancora al ruolo svolto da [[Aisha|ʿĀʾisha]] nella [[Battaglia del cammello]] nel 656 o a [[Sitt al-Mulk]], sorella di [[al-Hakim I|al-Ḥākim I]], nell'Egitto sciita [[fatimidi|fatimide]] del 996.</ref>) pubere, di buona moralità, di sufficiente dottrina e sano di corpo e di mente. Il fatto di essere maschio, [[La Mecca|mecca]]no o, almeno, [[Arabi|arabo]], era un elemento preferenziale ma non essenziale. Sotto questo profilo il sunnismo respingeva quindi decisamente la pretesa dei [[Kharigismo|kharigiti]] che la guida della società islamica fosse riservata al migliore dei credenti: qualità difficile da individuare e ancor più difficile da mantenere, perché un semplice peccato, anche non grave, avrebbe fatto perdere tale qualità all'''[[imam]]'' ("guida", ma intesa qui come sinonimo di [[califfo]]) facendolo decadere dal suo supremo ufficio.
 
Le differenze politiche furono mascherate dalla discussione teologica riguardante chi potesse essere qualificato musulmano e la natura del peccato, se esso fosse o meno in grado di far perdere la qualifica di credente. Il riferimento tradizionale dei sunniti in materia di [[califfato]] è l'esempio dei "[[Califfato dei Rashidun|califfi ben guidati]]", cioè i primi quattro dopo [[Maometto]] ([[Abū Bakr|Abu Bakr]], [[ʿUmar ibn al-Khaṭṭāb]], [[Othmàn ibn Affàn|ʿOthmān]] e [[AliʿAlī ibn AbiAbī TalibṬālib|ʿAlī]]). Da notare che tutti e quattro furono eletti (da una ristretta cerchia di notabili) e quindi il sunnismo avrebbe in teoria, se non sempre in pratica, una predilezione per la [[democrazia]] (vedi [[Movimenti liberali nell'islam|democrazia islamica]], esistente nel sunnismo in [[Tunisia]], [[Pakistan]], [[Bangladesh]], [[Malaysia]], [[Senegal]], [[Mauritania]], [[Indonesia]], [[Bahrein]], [[Giordania]], [[Kuwait]], [[Marocco]], [[Afghanistan]], [[Kosovo]], [[Costa d'Avorio]] e con altre confessioni islamiche o altre religioni in [[Libano]], [[Albania]], [[Bosnia ed Erzegovina]], [[Macedonia del Nord]], [[Iraq]] e [[India]]).
 
Dal [[1969]] i paesi sunniti fanno riferimento per la difesa dei valori dell'Islam all'[[Organizzazione della cooperazione islamica]] (che alcuni considerano erede del califfato, con califfo il segretario generale), quelli sunniti democratici dal [[1999]] all'[[Unione parlamentare degli Stati membri della OIC]].