Ortensio Zecchino: differenze tra le versioni
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|mandatofine3 = 29 maggio [[2001]]
|legislatura3 = [[X legislatura della Repubblica Italiana|X]], [[XI legislatura della Repubblica Italiana|XI]], [[XII legislatura della Repubblica Italiana|XII]], [[XIII legislatura della Repubblica Italiana|XIII]]
|gruppo parlamentare3 = '''X-XI:''' [[Democrazia Cristiana|DC]]
|coalizione3 =
|circoscrizione3 = [[Circoscrizione Campania (Senato della Repubblica)|Campania]]
|collegio3 = [[Collegio elettorale di Benevento-Ariano Irpino (Senato della Repubblica)|Benevento-
|tipo nomina3 =
|incarichi3 = *presidente della 2ª Commissione permanente (Giustizia)
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|gruppo parlamentare4 = [[Partito Popolare Europeo]]
|coalizione4 =
|circoscrizione4 = [[Circoscrizione Italia meridionale|Italia meridionale]]
|collegio4 =
|incarichi4 =
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=== Attività politica ===
Esponente della [[Democrazia Cristiana]], ha sempre vissuto ad [[Ariano Irpino]] ove all'età di 21 anni fu eletto [[consigliere comunale]], ottenendo gli incarichi di assessore supplente (dal 1964 al 1967) e di presidente del Consorzio per la gestione dell'[[ospedale di Ariano Irpino]] (dal 1969 al 1970)<ref>{{cita testo|autore=Associazione circoli culturali - Ariano Irpino|curatore=Ottaviano D'Antuono e Raffaele Guardabascio|titolo=La satira politica ad Ariano dal 1889 al 1989|editore=Poligrafica irpina|città=Lioni|data=1989|pp=226-239}}</ref>.
Divenuto poi consigliere regionale della [[Campania]] (dal 1970 al 1975 e dal 1976 al 1979), fu componente delle Commissioni prima (Ordinamento della regione, Amministrazione civile, Enti locali, Affari generali) e seconda (Bilancio e finanze, Demanio e patrimonio) nel corso della 1ª legislatura regionale, nonché segretario (unitamente ad [[Antonio Bassolino]]) del primo Ufficio di presidenza regionale presieduto da [[Giuseppe Onofaro]]<ref>{{cita web|url=http://www.consiglio.regione.campania.it/cms/CM_PORTALE_CRC/servlet/Docs?dir=atti&file=20120417%20AREC%20ore%2016.pdf|titolo=Regione Campania - Consiglio Regionale|sito=AREC Campania}}</ref>.
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Nel 1979 fu eletto deputato nella 1ª legislatura del [[parlamento europeo]] ove entrò a far parte del gruppo del [[Partito popolare europeo]], divenendo membro dapprima della Commissione per la politica regionale e l'assetto territoriale (fino al 1982) e successivamente della Commissione per gli affari istituzionali (dal 1982 al 1984)<ref>{{cita web|url=http://www.europarl.europa.eu/meps/it/665/ORTENSIO_ZECCHINO/history/1|titolo=Ortensio Zecchino|sito=Parlamento europeo|accesso=1 maggio 2019|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20190501123353/http://www.europarl.europa.eu/meps/it/665/ORTENSIO_ZECCHINO/history/1|dataarchivio=1 maggio 2019|urlmorto=no}}</ref>; in tale veste fu relatore della sezione Istituzioni del progetto di trattato per l'Unione Europea, il cosiddetto ''progetto Spinelli''<ref name="repubblica"/>.
Senatore della Repubblica dal 1987 al 2001, nel 1994 ha aderito al [[Partito Popolare Italiano (1994)|Partito Popolare Italiano]]. Ha presieduto: nella X legislatura la Giunta per gli affari delle Comunità Europee<ref>{{cita web|url=http://www.senato.it/leg/10/BGT/Schede/Attsen/00002552.htm|titolo=X Legislatura 1987-1992|capitolo=Ortensio Zecchino|sito=Senato della Repubblica|accesso=19 settembre 2019|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20181031005249/http://www.senato.it/leg/10/BGT/Schede/Attsen/00002552.htm|dataarchivio=31 ottobre 2018|urlmorto=no}}</ref>; nell'XI la Commissione permanente Istruzione pubblica - Beni culturali<ref>{{cita web|url=http://www.senato.it/leg/11/BGT/Schede/Attsen/00002552.htm|titolo=XI Legislatura 1992-1994|sito=Senato della Repubblica|capitolo=Ortensio Zecchino|accesso=19 settembre 2019|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20181031005323/http://www.senato.it/leg/11/BGT/Schede/Attsen/00002552.htm|dataarchivio=31 ottobre 2018|urlmorto=no}}</ref>; nella XII ancora la Commissione permanente Istruzione pubblica - Beni culturali<ref>{{cita web|url=http://www.senato.it/leg/12/BGT/Schede/Attsen/00002552.htm|titolo=XII Legislatura 1994-1996|capitolo=Ortensio Zecchino|sito=Senato della Repubblica|accesso=19 settembre 2019|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20181031005236/http://www.senato.it/leg/12/BGT/Schede/Attsen/00002552.htm|dataarchivio=31 ottobre 2018|urlmorto=no}}</ref>; nella XIII la Commissione permanente Giustizia<ref name="tredici">{{cita web|url=http://www.senato.it/leg/13/BGT/Schede/Attsen/00002552.htm|titolo=XIII Legislatura 1996-2001|capitolo=Ortensio Zecchino|sito=Senato della Repubblica|accesso=4 aprile 2011|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20090705073444/http://www.senato.it/leg/13/BGT/Schede/Attsen/00002552.htm|dataarchivio=5 luglio 2009|urlmorto=no}}</ref>. Fu inoltre componente della Commissione bicamerale per la riforma costituzionale istituita nella 13ª legislatura<ref name="tredici"/> (suo l'emendamento che introdusse nel testo finale la separazione del [[Consiglio superiore della magistratura]] in due distinte sezioni: una per i giudici e una per i pubblici ministeri<ref>{{cita web|url=https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1997/10/29/bicamerale-lo-strappo-di-marini.html|titolo=Bicamerale, lo strappo di Marini|sito=La Repubblica|data=29 ottobre 1997}}</ref>).
==== Con la nascita del [[governo D'Alema I|primo governo]] guidato da [[Massimo D'Alema]], dopo che [[Rifondazione Comunista]] di [[Fausto Bertinotti]] esce dalla maggioranza parlamentare del [[Governo Prodi I]], il 21 ottobre [[1998]] giura nelle mani del [[Presidente della Repubblica Italiana|Presidente della Repubblica]] [[Oscar Luigi Scalfaro]] come [[Ministri dell'università e della ricerca scientifica e tecnologica della Repubblica Italiana|ministro dell'università e della ricerca scientifica e tecnologica]], succedendo a [[Luigi Berlinguer]] alla guida del dicastero (Berlinguer fu tuttavia confermato come [[Ministri della pubblica istruzione della Repubblica Italiana|ministro della pubblica istruzione]]). Zecchino mantenne il dicastero dell'università e della ricerca ==== Democrazia Europea ==== In vista delle [[elezioni politiche italiane del 2001|elezioni politiche del 2001]], in contrasto con la scelta del PPI di federarsi ne [[La Margherita]], rassegnò le dimissioni da ministro<ref name="tredici" /> e lasciò il PPI, fondando con [[Giulio Andreotti]] e [[Sergio D'Antoni]] una nuova formazione politica, [[Democrazia Europea]] (DE). Zecchino si ricandidò alle elezioni politiche nel collegio di Ariano Irpino dove ottenne il 17,8% dei voti, senza tuttavia risultare eletto<ref>{{cita web|url=https://www.repubblica.it/speciale/elezioni2001/camera/campania2/B0200010.html|titolo=Elezioni 2001|capitolo=Collegio n° 10 Ariano Irpino|sito=La Repubblica|accesso=19 settembre 2019|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20110125221503/http://www.repubblica.it/speciale/elezioni2001/camera/campania2/B0200010.html|dataarchivio=25 gennaio 2011|urlmorto=no}}</ref>. Pur avendo cessato da allora gli impegni politici diretti, a decorrere dal 2003 Zecchino figura nuovamente tra gli iscritti al PPE a seguito di una specifica deliberazione da parte dell'Ufficio di presidenza di Bruxelles<ref>{{cita news|url=http://www.ortensiozecchino.it/mattino11_dic2003.pdf|titolo=Zecchino come Cossiga entra nel PPE di diritto|giornale=Il Mattino|pubblicazione=|accesso=19 settembre 2019|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160822062155/http://www.ortensiozecchino.it/mattino11_dic2003.pdf|dataarchivio=22 agosto 2016|urlmorto=no}}</ref>.
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