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[[File:Papert-moscow-1987.jpg|thumb|[[Seymour Papert]] durante una lezione a Mosca nel 1987]]
Un contributo rilevante nell'evoluzione della programmazione connessa alla pratica didattica/educativa arriva da [[Seymour Papert]], matematico e pedagogista sudafricano, attento alla relazione tra computer e apprendimento. Nel 1967 ha ideato [[Logo (informatica)|LOGO]], un linguaggio di programmazione dedicato alla didattica per comprendere la [[geometria]] attraverso l'uso del computer. Secondo Papert, l'apprendimento è un processo che avviene attraverso il ruolo attivo di chi impara: analizzare, costruire, scomporre, confrontare, presentare l'oggetto dell'apprendimento<ref>Papert, Mindstorms: Bambini, computers e creatività 1980</ref>:
{{citazione|...È l’elaboratore che programma il bambino, né più né meno. Nell'ambiente LOGO il rapporto è rovesciato: il bambino, anche d'età prescolare, padroneggia la macchina, è lui che programma l’elaboratore. Insegnando all’elaboratore a pensare, i bambini si lanciano in
Al tema dell'educazione e della didattica, Papert dedica la pubblicazione di importanti testi, quali ''Mindstorms: Children Computers and Powerful Ideas'' (1980, tradotto in italiano nel 1984 col titolo ''Mindstorms: Bambini, computers e creatività''), che rappresenta una tappa importante nell'elaborazione del concetto di "pensiero computazionale", ''Children's Machine: Rethinking School in the Age of the Computer'' (1993, tradotto in italiano l'anno successivo col titolo ''I bambini e il computer: Nuove idee per i nuovi strumenti dell'educazione'') e ''The Connected Family: Bridging the Digital Generation Gap'' (1996, tradotto in italiano nel 2007 con il titolo ''Connected family: Come aiutare genitori e bambini a comprendersi nell'era di Internet'').
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