Monoi: differenze tra le versioni

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La generica denominazione "'''Burro di Monoi'''" non è regolamentata e può essere attribuita a qualunque cosmetico contenente Monoi originale o imitazioni del Monoi originale che si presenta solido o semisolido a temperatura ambiente per la presenza di olio di cocco idrogenato<ref name=":2">{{Cita web|url=https://patents.google.com/patent/US20070053862|titolo=Monoi Butter, Novel Cosmetic and/or Dermatological Compositions Comprising Monoi Butter and Uses Thereof|cognome=Touboul|nome=Yves|data=8 marzo 2007|accesso=19 maggio 2020|nome2=Olivier|cognome2=Touboul}}</ref> o altri grassi vegetali come il [[Burro di karité|burro di karitè]] o [[Burro di illipé|illipé.]]
== Storia ==
La data della prima realizzazione del Monoi non è nota, tuttavia alcuni riferimenti etnoantropologici ricondurrebbero ad un utilizzo ancestrale, all'epoca in cui l'attuale territorio della Polinesia Francese era abitato solo dagli indigeni, ossia il popolo [[Maohi]] ( {{IPA|Mā’ohi|tahitiano}} ), considerato l'antenato di tutti i popoli [[Polinesia|polinesiani]]. I primi esploratori europei che arrivarono nelle isole polinesiane, incluso [[James Cook]], documentarono l'uso dell'olio di Monoi da parte dei nativi per scopi religiosi, medicinali e cosmetici.<ref name=":0">{{Cita libro|nome=DOUGLAS L.|cognome=OLIVER|titolo=Ancient Tahitian Society|url=http://dx.doi.org/10.2307/j.ctvp2n5ds|accesso=2021-04-26|data=2019-09-30|editore=University of Hawaii Press|ISBN=978-0-8248-8453-6}}</ref> Georg Forster, naturalista a bordo del secondo viaggio di James Cook, annotò 13 diverse piante utilizzate per aromatizzare il Monoi.<ref name=":0" />
 
James Morrison, compagno del nostromo del [[HMS Bounty|Bounty]], per primo descrisse accuratamente il processo di produzione dell'oleolito.<ref>{{Cita pubblicazione|autore=James Morrison|titolo=Account of the Island of Tahiti and the Customs of the Island.|rivista=Journal of James Morrison, Boatswain’s Mate of the Bounty|editore=Owen Rutter|url=http://southseas.nla.gov.au/journals/morrison/033.html}}</ref>
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Il Monoi aveva un importante ruolo nella vita degli indigeni polinesiani, letteralmente dalla loro nascita alla loro morte: con esso veniva infatti cosparso il corpo dei nuovi nati, in modo da mantenerne la pelle idratata durante la stagione calda e di impedire che si raffreddasse durante la stagione fredda, e sempre con esso veniva profumato il corpo dei morti per facilitarne il passaggio nell'[[Oltretomba|Aldilà]].
 
In particolare il gesto delle madri tahitiane si rifà alla leggenda della nascita del dio Tané, il dio tahitiano della bellezza. Secondo la leggenda, costui, figlio della dea Atéa, era nato senza forma, e così [[Ta’aroa]], il dio creatore supremo nella mitologia della Polinesia francese, in risposta alle preghiere di Atéa cucì una pelle per il piccolo utilizzando della pelle di squalo e di [[Manta birostris|manta]] e della scorza di cocco e di altre piante tipiche di quei territori. Dopodiché, la madre cosparse il corpo di Tané di olio di Mono'i, rendendolo l'essere più bello del mondo.<ref>{{Cita web|url=https://www.routard.com/mag_evenement/329/monoi_here_la_semaine_du_monoi_a_tahiti.htm|titolo=Monoï Here: la semaine du monoï à Tahiti|editore=Routard|lingua=fr|accesso=22 aprile 2020}}</ref>
 
Per quanto riguarda l'uso nelle cerimonie religiose degli antichi popoli polinesiani, che venivano celebrate nei [[marae]], una sorta di templi a cielo aperto, il Monoi era utilizzato dagli [[Sciamano|sciamani]] Mahoi e [[Maori]] per ungere oggetti sacri e purificare le offerte per le divinità.
 
I navigatori polinesiani usavano invece il Monoi per proteggere il proprio corpo dal freddo, dal vento e dall'acqua salata durante le loro spedizioni in canoa, e anche oggi molti appassionati di [[surf]] e di [[Subacquea|attività subacquee]] utilizzano tale olio, la cui produzione a scopi commerciali è iniziate nel 1942, per gli stessi scopi. Infine, sin dall'antichità l'olio di Monoi veniva usato per ravvivare il colorito dei tatuaggi dei guerrieri.<ref name="corri2">{{Cita news|nome=Sara|cognome=Bovi|url=https://viaggi.corriere.it/eventi/olio-monoi-tatuaggi-tahiti-native-adv/|titolo=Olio di Monoi, Taurumi e tatuaggi: i rituali di bellezza a Le Isole di Tahiti|data=12 gennaio 2017|accesso=28 aprile 2020|rivista=[[Il Corriere della Sera]]}}</ref>
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Il primo riferimento ad una produzione commerciale del Monoi risale al 1932 quando un cosmetico chiamato “Monoi” viene prodotto e venduto da una azienda, Tiki, tutt'ora presente sul mercato.
 
La produzione commerciale del Monoi è decollata con la fondazione del frantoio ''Huilerie de Tahiti'' nel 1968 che stabilizzò l'offerta di olio di copra raffinato per i produttori di Monoi dell'area di Papeete.<ref name=":4" />
 
== I diversi Monoi tradizionali e non ==