Fès: differenze tra le versioni
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Nel 1471 la città cadde nelle mani della dinastia dei Banu Wattas (o [[Wattasidi]]). Nel 1492 iniziò l'immigrazione in tutto il [[Marocco]] e soprattutto nella città di Fès degli [[ebrei sefarditi]] [[Decreto dell'Alhambra|espulsi dalla Spagna]], in seguito arrivarono anche molti ebrei in fuga dal Portogallo, l'immigrazione continuò fino al [[XVI secolo]]. Nel [[XVII secolo]] iniziò invece l'immigrazione dei [[Moriscos (gruppo religioso)|moriscos]] musulmani espulsi da [[Filippo III di Spagna]].
Distrutta in parte da un terremoto nel 1522, la città passò sotto i [[Dinastia Sa'diana|Sadiani]] e perse d'importanza a favore di [[Marrakech]], divenuta la capitale, come pure di [[
Il governatore francese [[Louis Hubert Gonzalve Lyautey|Louis Lyautey]] la dichiarò infatti città monumentale ma trasferì le funzioni politiche e amministrative a [[Rabat]], ancora oggi capitale del regno indipendente dal 1956; Fès ha, quindi, nel contesto marocchino, un ruolo principalmente di città d'arte e dell'artigianato, conservando quello di capitale religiosa. Nel gennaio 1944, è stato scritto il ''Manifesto per l'indipendenza'' in una casa della vecchia medina di Fès, situata oggi a Place de l'Istiqlal.
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