Giufà: differenze tra le versioni
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=== Tradizione reggina ===
Giufà è ben radicato nella tradizione popolare di [[Reggio Calabria]], dove è descritto come un fessacchiotto che però, al momento opportuno, tira fuori gli artigli. In buona sostanza nell'accezione reggina Giufà riacquista i caratteri della tradizione giudaico-spagnola e diventa paradossale: scaltro e sciocco, abile e pasticcione, coraggioso e vigliacchetto, laborioso ed infingardo, sincero e bugiardo, pronto ad assumere connotazioni diverse a seconda delle circostanze. Conosciutissimo e amatissimo dal popolo, ne diventa l'alter ego, l'unica vera maschera del territorio insieme a [[Giangurgolo]]. Probabilmente giunse dalla Sicilia, senza passare però per Messina. A Reggio la sua storia si accresce con le storielle dei rapporti con la "''Fata Morgana''"<ref>{{Cita libro|autore = Carolus|titolo = Giufà e la Reggina|anno = 2004|editore = Alfa Gi|città = Reggio Calabria|p = 7 e p. 80}}</ref> che, come tutti sanno, dimora nello Stretto.
=== Tradizione giudaico-spagnola ===
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