Franco Corelli: differenze tra le versioni

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Già l'anno seguente debuttò in ''[[Giulietta e Romeo (Zandonai)|Giulietta e Romeo]]'' di [[Riccardo Zandonai]] al [[Teatro dell'Opera di Roma]], seguita da ''[[Adriana Lecouvreur (opera)|Adriana Lecouvreur]]'' accanto a [[Maria Caniglia]]. Nel teatro della capitale apparve regolarmente fino al 1958, incontrandovi per la prima volta [[Maria Callas]] per una ''[[Norma (opera)|Norma]]'' del 1953. Nei primi anni di carriera cantò in numerosi altri teatri italiani, anche di provincia<ref>{{Cita web |url=http://frankhamilton.org/ |titolo=Performance Annals and Discographies, Maria Callas, Franco Corelli, Giuseppe di Stefano, Opera in Philadelphia, Metropolitan Opera Discography, Russian Opera Librettos<!-- Titolo generato automaticamente --> |accesso=31 ottobre 2003 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20031027212219/http://www.frankhamilton.org/ |dataarchivio=27 ottobre 2003 |urlmorto=sì }}</ref>.
 
Nel [[1954]] esordì alla [[Teatro alla Scala|Scala]] di [[Milano]], accanto a Maria Callas, ne ''[[La Vestale (Spontini)|La Vestale]]'' di [[Gaspare Spontini]]. Nel teatro milanese apparve, nel decennio successivo, in molteplici rappresentazioni: ''[[La fanciulla del West]]'' e ''[[Turandot]]'' di [[Giacomo Puccini]], ''[[Fedora (opera)|Fedora]]'' e ''[[Andrea Chénier (opera)|Andrea Chénier]]'' di [[Umberto Giordano]], ''[[Giulio Cesare (opera)|Giulio Cesare]]'' ed ''[[Ercole (Händel)|Ercole]]'' di [[Georg Friedrich Händel]], ''[[Aida]]'', ''[[Ernani]]'', ''[[Il trovatore]]'' e ''[[La battaglia di Legnano]]'' di [[Giuseppe Verdi]], ''[[Pagliacci (opera)|Pagliacci]]'' di [[Ruggero Leoncavallo]], ''[[Il pirata]]'' di [[Vincenzo Bellini]], ''Carmen'' di Georges Bizet, ''[[Poliuto]]'' di [[Gaetano Donizetti]], ''[[Cavalleria rusticana (opera)|Cavalleria rusticana]]'' di [[Pietro Mascagni]]. Nel 1962 inoltre contribuì in modo determinante a riportare alla luce ''[[Gli ugonotti]]'' di [[Giacomo Meyerbeer]], in una storica edizione diretta da [[Gianandrea Gavazzeni]].
 
Continuò nel frattempo gli studi di perfezionamento vocale, condotti sotto la guida del collega ed amico [[Giacomo Lauri Volpi]]<ref>{{citazione necessaria|Ciò avvenne in particolare per ''Poliuto'', ''Il Pirata'' e ''Gli ugonotti''. Tali opere imponevano un cambio di tecnica per accedere alle note estreme, ed attraverso gli insegnamenti di Lauri Volpi Corelli riuscì a compiere un vero miracolo unendo vocalità baritonale e tenorile estesa ai sopracuti}}, ciò che costituì l'impronta di eccellenza della sua vocalità, ma che purtroppo, a detta proprio di Corelli, ne accorciò notevolmente la carriera</ref>.
 
Il 27 gennaio [[1961]] debuttò al [[Metropolitan Opera|Teatro Metropolitan]] di [[New York]] nel ruolo di Manrico de ''Il trovatore'' (a fianco di un'altra debuttante d'eccezione: [[Leontyne Price]]), dando inizio a una carriera americana lunga e proficua. Al Metropolitan rimase per quindici stagioni consecutive, cantando le opere del grande repertorio: ''[[Don Carlo]]'', ''Aida'', ''[[La forza del destino]]'', ''Ernani'' di Verdi, ''Turandot'', ''[[Tosca (opera)|Tosca]]'', ''La fanciulla del West'', ''[[La bohème]]'' di Puccini, ''Andrea Chénier'', ''Cavalleria rusticana'', ''Pagliacci'', ''Adriana Lecouvreur'' del repertorio [[Opera verista|verista]]. Apparve inoltre ne ''[[La Gioconda]]'', ''[[Romeo e Giulietta (Gounod)|Roméo et Juliette]]'', ''[[Werther (opera)|Werther]]'', ''[[Lucia di Lammermoor]]''. Corelli partecipò a 369 rappresentazioni al Met, concludendo l'attività nel teatro newyorkese nel 1975.
 
Fu presente anche negli altri più importanti teatri italiani ([[Firenze]], [[Verona]], [[Napoli]] ecc.), europei ([[Vienna]], [[Londra]], [[Berlino]], [[Barcellona]], [[Lisbona]]) e statunitensi ([[San Francisco]], [[Chicago]], [[Filadelfia]]). Dotato di innegabile fascino e grande presenza scenica, partecipò a diversi film-opera realizzati dalla [[RAI]] negli anni sessanta e settanta, sia in studio che da riprese teatrali.
 
===Il ritiro===
L'ultima recita fu nel 1976 ne ''La bohème'' a [[Torre del Lago]] e l'addio definitivo al canto nel novembre del [[1981]] a [[Stoccolma]], in occasione di un concerto in onore di [[Birgit Nilsson]]. Come dimostrano diversi documenti sonori, Corelli decise di ritirarsi, contrariamente a molti famosi colleghi di ogni epoca, solo a un lieve accenno di declino vocale, quando ancora era capace di notevoli prestazioni. Nel [[1982]] venne realizzato un film sulla sua carriera utilizzando le numerose incisioni discografiche.
 
La città natale di Ancona, in collaborazione con la locale Associazione Amici della Lirica, per tre anni gli dedicò un concorso di canto, del quale fu presidente, convocando nella giuria illustri colleghi, tra i più grandi del mondo lirico. Durante la seconda edizione Corelli rilasciò una intervista video, nella quale raccontò tutta la carriera, che costituisce un documento unico. Di carattere riservato e gentile, non si vantò mai delle sue grandi qualità, limitandosi a dire in più occasioni di essere stato solo tanto fortunato.
 
Morì a [[Milano]] nel [[2003]] in conseguenza di un [[ictus]]<ref>{{citazione necessaria|I tanti appassionati di lirica si indignarono, in quella triste occasione, col più noto quotidiano italiano che relegò l'articolo sulla scomparsa di uno dei più grandi artisti italiani su due colonne, lasciando le rimanenti sette alla lite per un parcheggio occorsa ad un presentatore della televisione.}}</ref>; dopo la [[cremazione]], le ceneri di Corelli sono state deposte al [[Cimitero Monumentale di Milano]]<ref>{{Cita web|url=https://www.findagrave.com/cgi-bin/fg.cgi?page=gr&GRid=8047264|titolo=Franco Corelli (1921 - 2003) - Find A Grave Memorial|sito=www.findagrave.com|accesso=9 maggio 2017}}</ref><ref>{{Cita news|autore=Comune di Milano|titolo=App di ricerca defunti Not 2 4get|pubblicazione=|data=}}</ref>. Il nome di Franco Corelli si è successivamente meritato l'iscrizione al [[Famedio]] del medesimo cimitero<ref>{{Cita web|url=http://www.operaclick.com/forum/viewtopic.php?f=1&t=17782|titolo=operaclick.com • Leggi argomento - Franco Corelli al Pantheon di Milano|sito=www.operaclick.com|accesso=13 maggio 2017}}</ref>.
 
A Franco Corelli è dedicato il [[Teatro delle Muse]] di Ancona.
 
==Vocalità e note artistiche==
È stato, per mezzi vocali e valenza d'interprete, una delle massime figure tenorili della seconda metà del Novecento. Dotato della rara caratteristica di abbinare un registro centrale estremamente ampio ad acuti sfolgoranti, grazie allo studio assiduo ha saputo piegare a belle modulazioni un materiale vocale di non facile "gestione", proprio per il grande volume, e in origine non privo di asprezze e disomogeneità. Ha eccelso nel repertorio lirico-spinto e drammatico, con validissime puntate nel campo del tenore romantico ottocentesco di forza, di cui, prima del suo avvento, si era persa memoria. In un articolo sul mensile ''Musica Viva'', [[Rodolfo Celletti]] ebbe a citare: «''le colate in tutto bronzo del titanico Corelli»''", ed inoltre, nel volume ''Voce di tenore'', lo stesso Celletti afferma: «.''..i suoi acuti sembravano addensarsi sulla platea della Scala come una cupola sonora''»<ref>R.Celletti: ''Voce di tenore'', Idea libri 1989</ref>: immagini che cercano di descrivere le sensazioni di ampiezza, potenza, morbidezza e duttilità che suscitava il suo canto.
 
==Repertorio==