Franco Corelli: differenze tra le versioni
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Già l'anno seguente debuttò in ''[[Giulietta e Romeo (Zandonai)|Giulietta e Romeo]]'' di [[Riccardo Zandonai]] al [[Teatro dell'Opera di Roma]], seguita da ''[[Adriana Lecouvreur (opera)|Adriana Lecouvreur]]'' accanto a [[Maria Caniglia]]. Nel teatro della capitale apparve regolarmente fino al 1958, incontrandovi per la prima volta [[Maria Callas]] per una ''[[Norma (opera)|Norma]]'' del 1953. Nei primi anni di carriera cantò in numerosi altri teatri italiani, anche di provincia<ref>{{Cita web |url=http://frankhamilton.org/ |titolo=Performance Annals and Discographies, Maria Callas, Franco Corelli, Giuseppe di Stefano, Opera in Philadelphia, Metropolitan Opera Discography, Russian Opera Librettos<!-- Titolo generato automaticamente --> |accesso=31 ottobre 2003 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20031027212219/http://www.frankhamilton.org/ |dataarchivio=27 ottobre 2003 |urlmorto=sì }}</ref>.
Nel
Continuò nel frattempo gli studi di perfezionamento vocale, condotti sotto la guida del collega ed amico [[Giacomo Lauri Volpi]]<ref>{{citazione necessaria|Ciò avvenne in particolare per ''Poliuto'', ''Il Pirata'' e ''Gli ugonotti''. Tali opere imponevano un cambio di tecnica per accedere alle note estreme, ed attraverso gli insegnamenti di Lauri Volpi Corelli riuscì a compiere un vero miracolo unendo vocalità baritonale e tenorile estesa ai sopracuti}}, ciò che costituì l'impronta di eccellenza della sua vocalità, ma che purtroppo, a detta proprio di Corelli, ne accorciò notevolmente la carriera</ref>.
Il 27 gennaio
Fu presente anche negli altri più importanti teatri italiani ([[Firenze]], [[Verona]], [[Napoli]] ecc.), europei ([[Vienna]], [[Londra]], [[Berlino]], [[Barcellona]], [[Lisbona]]) e statunitensi ([[San Francisco]], [[Chicago]], [[Filadelfia]]). Dotato di innegabile fascino e grande presenza scenica, partecipò a diversi film-opera realizzati dalla [[RAI]] negli anni sessanta e settanta, sia in studio che da riprese teatrali.
===Il ritiro===
L'ultima recita fu nel 1976 ne ''La bohème'' a [[Torre del Lago]] e l'addio definitivo al canto nel novembre del
La città natale di Ancona, in collaborazione con la locale Associazione Amici della Lirica, per tre anni gli dedicò un concorso di canto, del quale fu presidente, convocando nella giuria illustri colleghi, tra i più grandi del mondo lirico. Durante la seconda edizione Corelli rilasciò una intervista video, nella quale raccontò tutta la carriera, che costituisce un documento unico. Di carattere riservato e gentile, non si vantò mai delle sue grandi qualità, limitandosi a dire in più occasioni di essere stato solo tanto fortunato.
Morì a [[Milano]] nel
A Franco Corelli è dedicato il [[Teatro delle Muse]] di Ancona.
==Vocalità e note artistiche==
È stato, per mezzi vocali e valenza d'interprete, una delle massime figure tenorili della seconda metà del Novecento. Dotato della rara caratteristica di abbinare un registro centrale estremamente ampio ad acuti sfolgoranti, grazie allo studio assiduo ha saputo piegare a belle modulazioni un materiale vocale di non facile "gestione", proprio per il grande volume, e in origine non privo di asprezze e disomogeneità. Ha eccelso nel repertorio lirico-spinto e drammatico, con validissime puntate nel campo del tenore romantico ottocentesco di forza, di cui, prima del suo avvento, si era persa memoria. In un articolo sul mensile ''Musica Viva'', [[Rodolfo Celletti]] ebbe a citare: «''le colate in tutto bronzo del titanico Corelli»''
==Repertorio==
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