Francesco Erizzo: differenze tra le versioni

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Dopo due anni di inattività, ritorna nella scena pubblica il 25 maggio [[1599]] quando venne inviato a [[Salò]] in qualità di provveditore e capitano della [[Riviera di Salò|Riviera Bresciana]], incarico che concluse il 24 novembre [[1600]]. Fu poi [[Collegio dei Savi|savio di Terraferma]] (due semestri del [[1601]] e [[1605]]) e, durante gli anni dell'[[interdetto]], accettò prudentemente l'elezione a luogotenente della [[Patria del Friuli]] ([[1605]]-[[1607]]). Tornò poi a Venezia dove ricoprì ancora il saviato di Terraferma per un trimestre. Durante la [[guerra di Gradisca]] ([[1615]]) fu provveditore di [[Palmanova]]<ref>[http://books.google.it/books?id=2Gs5AAAAcAAJ&pg=PA93&dq=Adamo+di+Trautmannsdorf&hl=en&ei=7EytTc7iD4T4sgapoYDXDA&sa=X&oi=book_result&ct=result&redir_esc=y#v=onepage&q=Adamo%20di%20Trautmannsdorf&f=false Carlo Morelli di Schönfeld - Istoria della contea di Gorizia]</ref>.
 
=== Dogato ===
[[File:ChiesaDoge diFrancesco SanErizzo Martinoby -Bernardo MonumentStrozzi, toPhoenix FrancescoArt ErizzoMuseum.jpgJPG|thumb|left|LaIl tomba didoge Francesco Erizzo, nellaritratto da [[ChiesaBernardo diStrozzi]] Sannel Martino[[1635]], (Venezia)|chiesa[[Phoenix diArt San MartinoMuseum]].]]
La grande considerazione cui godeva presso l'opinione pubblica lo portò ad essere eletto doge il 10 aprile [[1631]] al primo scrutinio, con ben 40 voti su 41. Ricevette la notizia mentre si trovava a [[Vicenza]] dove seguiva la costruzione di nuove fortificazioni.
 
Svolse il suo dogato in un periodo piuttosto tranquillo<ref>Questa ''pax imperii'' è metaforicamente rappresentata in un fregio collocato nell'appartamento privato del doge Erizzo, a [[Palazzo Ducale (Venezia)|Palazzo Ducale]], opera del pittore veronese [[Giovanni Battista Lorenzetti]].</ref>. Negli anni Trenta si sviluppò il gioco d'azzardo (ed i famosi ''ridotti'', cioè case da gioco), i teatri ebbero un nuovo periodo di splendore e a Palazzo Ducale le feste e i ricevimenti erano all'ordine del giorno. La spensieratezza di quel periodo non venne turbata neppure dalla breve guerra contro lo Stato Pontificio che rivendicava il piccolo [[ducato di Castro]], compreso nei territori di [[Ducato di Parma e Piacenza|Parma]]: nel [[1644]] fu raggiunta una pace alquanto favorevole per Venezia (Castro rimase a Parma) la quale riabilitò il nome della Repubblica in campo internazionale.
 
=== Ultimi tempi e morte ===
[[File:Chiesa di San Martino - Monument to Francesco Erizzo.jpg|thumb|left|La tomba di Francesco Erizzo, nella [[Chiesa di San Martino (Venezia)|chiesa di San Martino]].]]
Questo periodo di prosperità si interruppe improvvisamente nel [[1645]] con l'inizio della lunga [[guerra di Candia]]. Il 7 dicembre, probabilmente con l'intento di risollevare gli animi, il Senato offrì al Doge il comando delle operazioni militari. L'Erizzo accettò di buon grado, ma il suo fisico di uomo anziano (aveva 78 anni) non resse all'ansia e all'impegno: morì infatti poco dopo, il 3 gennaio [[1646]], molto rimpianto dal popolo.
Viene sepolto nella [[chiesa di San Martino (Venezia)|chiesa di San Martino di Castello]] vicino al suo luogo di nascita.