Seven: differenze tra le versioni
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In seguito, Somerset viene invitato a cena da Tracy, la moglie del giovane detective, che vuole far riconciliare i colleghi. I due, analizzando le foto dell'omicidio di Eli Gould, ne trovano una che ritrae sua moglie con gli occhi cerchiati col sangue come a indicare che ha visto qualcosa o, meglio, che non ha ancora visto qualcosa che dovrebbe vedere. Dopo averla incontrata ed averle mostrato le foto, la donna nota che sul luogo del delitto uno dei dipinti è stato appeso al contrario. Dietro il quadro trovano delle impronte digitali: corrispondono a Victor, un degenerato spacciatore accusato di diversi crimini e per questo più volte arrestato e incriminato. I detective quindi, credendo che si tratti del colpevole dei precedenti omicidi, si recano nell’appartamento di Victor, scoprendo che l'uomo in realtà è stato ridotto ad uno scheletro per essere stato nutrito al minimo e costretto all'immobilità in un letto per un intero anno e quindi è ormai in fin di vita. Sopra il letto compare in grande la scritta dell'assassino che lo accusa di "[[accidia]]".
Dopo aver contattato un agente dell'[[Federal Bureau of Investigation|FBI]], Somerset ottiene illegalmente una lista riservata di persone che hanno preso in prestito dalle varie biblioteche libri sui peccati capitali, sulle opere riguardanti Paradiso, Purgatorio e Inferno, sull'espiazione stessa dei peccati; dalla lista emerge il nome di un certo [[John Doe]], che ha ricevuto in prestito la [[Divina Commedia|''Commedia'']] di [[Dante Alighieri|Dante]].<ref>"John Doe" è un nome usato solitamente nel gergo giuridico statunitense per indicare un uomo la cui reale identità
Dopo il fallito inseguimento Somerset e David entrano nell’appartamento trovando diverse foto che ritraggono le sue vittime, tra le quali spicca una donna dai capelli biondi. Mentre indagano su dove possa essersi nascosto John Doe, David e Somerset ricevono la notizia di un’ulteriore delitto: la donna dai capelli biondi, una prostituta che è morta dopo un rapporto sessuale con un uomo che è stato costretto a violentarla indossando uno strumento lacerante; sulla porta della stanza vi è incisa infatti la scritta [[lussuria]]. Dopo le dichiarazioni dell’uomo quasi impazzito per essere stato costretto da John Doe a violentare e uccidere la donna, il giorno seguente una modella che si è occupata maniacalmente del proprio aspetto esteriore, viene ritrovata morta, con il volto mutilato, nel proprio letto sopra il quale è stata scritta la parola [[superbia]], quinto peccato capitale ad essere punito. Affinché il cerchio si chiuda, mancano ormai due peccati capitali, "[[invidia]]" e "[[Ira (psicologia)|ira]]", e perciò una sesta e una settima vittima.
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